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? Abbattimento di una quercia secolare in viale dei Mille

Abbattimento di una quercia secolare in viale dei Mille (con un illecito amministrativo?)
Tra rifiuti, abbattimento piante, fischi al Regio si consuma anche l’amministrazione Guerra da pochi mesi in carica, in continuità con Pizzarotti. Guerra e Lavagetto, potevate verificare le ordinanze da eseguire, avute in carico dall’Amministrazione Pizzarotti. E chiedere una sospensione dell’abbattimento. Da Consigliere della opposizione sapevi che l’ex sindaco aveva abbandonato il verde pubblico e le piante non si curavano, ma si abbattevano. E vista l’importanza dell’operazione e la sollecitazione del sottoscritto potevate non dare seguito ai lavori. Lo potevi fare Lorenzo. Era un’ ordinanza dell’Amministrazione Pizzarotti [PDF]. Cosa vi costava farlo? Non solo, ma la data dell’ordinanza di abbattimento (1 giugno /22) è precedente alla relazione dell’agronomo che data 20 giugno22 [PDF]. Un comportamento incomprensibile della nuova amministrazione che lascia abbattere una quercia secolare e di platani consapevoli del danno ambientale e storico che stavano facendo! Una perdita per sempre!
Dialogo in chat di WhatsApp tra Luigi Boschi e il vicesindaco Lorenzo Lavagetto, corrispondenza via e-mail con Acer e Comune di Parma.
Il Comune di Parma unitamente ad Acer con spietata consapevolezza consente il taglio di una quercia secolare in viale dei Mille senza avere la controprova e il confronto tra due agronomi.
Autorizzazione del 1/06/22 (amministrazione Pizzarotti) firmata dal Geom Nicola Ghillani e dalla dirigente architetto Costanza Barbieri. [PDF]

Era venerdì 28 ottobre quando rincasando verso sera tardi vedevo in lontananza sulla porta del portone del cortile un grande cartello bianco che avvisava il taglio di piante per il giorno 2 e 3 novembre. Una operazione orchestrata in malafede, sapendo del weekend e del ponte dei morti e non avendo ricevuto alcun avviso in precedenza. Questi sono crimini ambientali pianificati.
Non volevo credere a ciò che leggevo. Contattavo subito il signor Paolo Campanini dell’azienda Campanini esecutrice della mattanza degli alberi. Chiedevo maggiori informazioni, ma era parlare a un call center. Risposta ripetitiva: “chieda al Comune e all’Acer, non a me”. Sabato 29 cerco di contattare Acer, uffici chiusi. Invio un messaggio al vicesindaco del Comune di Parma avvocato Lorenzo Lavagetto, informandolo del prossimo abbattimento delle piante. Non ne sapeva nulla. Mi assicurava che avrebbe comunicato all’Assessore al Verde: Francesco De Vanna. Il 1 novembre invio mie mail a tutti compreso Acer. Nessuna risposta. Solo quella dell’assessore De Vanna: “grazie molte per la segnalazione. Non conosco la vicenda specifica delle piante in questione, ma ho chiesto immediatamente una verifica, soprattutto per appurare se la competenza sia del Comune o direttamente di Acer. Spero di poterla aggiornare a stretto giro; intanto resto a disposizione per ogni ulteriore evenienza.”
Mi chiedeva quindi se la competenza fosse di Acer o del Comune di Parma. Eppure nella mia mail ero stato molto chiaro: “assessore Francesco De Vanna,
le scrivo per il taglio di piante che verrà eseguito il 2 e il 3 novembre nell’area cortilizia di viale dei Mille al numero civico 54 (condominio Acer).
Ne sono venuto a conoscenza solo lo scorso venerdì attraverso un cartello apposto sul portone interno. Vorrei avere il nome dell’agronomo che ha fatto la perizia e i certificati con cui si giustifica il taglio. Capirei la capitozzatura, ma non il taglio della pianta. Il tronco e le radici se fossero adeguatamente curate, credo che potrebbe riprendersi, visto che non presenta particolare problemi. Ho già informato il Vicesindaco dottor Lorenzo Lavagetto.
Grazie per l’attenzione che vorrà riservarmi”.
Telefonavo a Giuliano Serioli, geologo, esponente locale ambientalista, se avesse potuto darmi una mano. Constato a malincuore che non ci sono vere associazioni ambientaliste a difesa delle piante e dei cittadini. Trascorro il sabato e la domenica cercando di trovare qualche soluzione per fermare gli abbattimenti. Richiamo la domenica sera il signor Campanini per supplicarlo di evitare l’abbattimento almeno della bellissima quercia secolare. Di aspettare affinché potessi avere dal Comune di Parma l’autorizzazione al taglio e la relazione dell’agronomo da confrontare con altro professionista. Ritenevo la pianta non pericolante. Ma fu irremovibile. Gli chiesi a che ora sarebbe arrivato, mi negò l’informazione. Richiedevo insistentemente al signor Campanini la relazione dell’agronomo che aveva sancito gli abbattimenti delle piante. “Mi dia almeno il nome?” Gli dissi. Risposta dell’infame: “per fare che cosa?” Ora capisco perché non mi hanno fatto avere né il documento del Comune di Parma, né la relazione dell’agronomo. Avrei potuto impugnare l’abbattimento facendo un ricorso per urgenza. E poi avremmo discusso in Tribunale l’abbattimento, fra qualche mese. Non solo, ma c’era un atto criminale essendo la relazione dell’agronomo posteriore all’ordinanza comunale. La prepotenza dei burocrati e degli assassini, per ora hanno avuto la meglio. E io non ho avuto la freddezza e la determinazione di vietare l’ingresso a tutti i loro automezzi per impedire i lavori di abbattimento. Avrei dovuto farlo anche sotto minaccia come poi fece Campanini.
Così continuai ad inviare messaggi a Lavagetto dell’imminente operazione. Se la potesse bloccare: “teniamo monitorato” mi rispose. Mi sono sentito impotente. La mattina del 2 novembre verso le 7,30 del mattino scesi nel cortile con la mia macchina fotografica per fotografare tutte le piante. Che avevo già ripreso con il cellulare il giorno precedente. Volevo fotografare per l’ultima volta quelle piante destinate alla sterminazione. Nessuno mi voleva fornire la relazione e non mi venne data nemmeno quella del Comune di Parma. Chiamavo quindi la polizia municipale che interveniva controllando i permessi all’abbattimento concessi dal Comune di Parma che io nemmeno ho avuto la possibilità di vedere, ma della relazione dell’agronomo nemmeno l’ombra.
Lavagetto: “E’ Acer il committente proprietario non il Comune”
Mia risposta: “Certo ho scritto anche a Acer. Quando ho chiesto interventi per altri problemi come i serramenti che non chiudono correttamente, o per convogliare gli sfiati laterali delle caldaie che emanano fumi puzzolenti, in una unica canalizzazione con sfiato oltre il tetto, mi è sempre stato risposto che il Comune non poteva intervenire. C ‘è spesso un rimpallo di responsabilità. Il taglio delle piante mi pare rientri nelle vostre responsabilità”.
Lavagetto: “Ho scritto a de Vanna. Però monitoriamo.”
LB: “Sono già qui quelli del taglio piante. Ho chiesto i certificati e non me li mostrano. L’Acer è chiusa”.
Lavagetto: “Mi dicono perizia agronomo afferma piante pericolose”.
LB: “Io ho visto il taglio dei rami e non mi sembrano pericolosi. Il legno è pieno non è marcio. Finiscano la potatura ma lascino le piante”. Tu ti fideresti di un solo medico che ti dice di tagliare una gamba? Io chiederei il consulto anche di un altro medico. E se oggi sono vivo lo devo ad essermi informato al Besta di Milano… Per Parma avrei dovuto aspettare come il mio tumore cerebrale si comportava”.
Lavagetto: “Non lo so Luigi. Me ne sto occupando,ma sembra sia tardi”.
LB: “Non è tardi. Tu puoi bloccarli. Stanno tagliando i rami della prima pianta. Io vorrei avere copia della perizia dell ‘agronomo. Se hanno messo i cartelli giovedì scorso come potevo agire prima? È stato fatto tutto in malafede”. E aggiungevo: “Voi del PD siete dei fascisti, non il governo Meloni”.
Lavagetto: “Vabbè ciao”
Scrivevo a Lavagetto: “hanno tagliato la prima pianta ho fatto la foto alla base non era marcia da tagliare. a questo punto dovete tutti vergognarvi!!”
Risposta del vicesindaco: “Lo farò. Per le due ore in cui mi sono impegnato con te per non farle tagliare”.
LB: “bastava che tu avessi informato i vigili che ho chiamato e sono venuti, ma di fronte al certificato del Comune non hanno potuto interrompere i lavori”. Continuavo: “Vi siete rimpallati tra voi del Comune e Acer la responsabilità. Chi ci ha rimesso sono io e il verde pubblico della città con 5 piante in meno fra cui una quercia secolare. Ma chi se frega, sono solo piante! E’ vero! Meglio dare i soldi all’agronomo e all’azienda Campanini che sta effettuando i lavori. E lasciare i cittadini anziani senza quel minimo di verde che li ripara dal sole a sud. Bravi!!”

LB: inviavo a Lavagetto 2 foto del taglio del primo platano: scrivendo:“Ti sembra il ramo di

una pianta malata?” e continuavo: il troco lo hanno portato via in tutta fretta prima che lo potessi fotografare perché ero andato all’Acer per chiedere il certificato dell’agronomo. Se tu hai dedicato 2 ore del tuo tempo io è da venerdì scorso che sto cercando con tutti i mezzi che potevo avere di bloccare questo scempio, di cui, anche tu Lorenzo ne sei complice. Insistevo:“ Tempo dedicato a difendere il verde pubblico, non il giardino di casa mia. E le piante storiche, oltre ad essere dei monumenti naturali, sono un bene comune, non private dell’Acer o del Comune di Parma!!”
Lavagetto: “Va bene Luigi, stai polemizzando inutilmente con me” e continuava il vicesindaco: “Dopodiché si è complici se si hanno i poteri. E di Acer quindi è loro competenza. Non la risolvo sicuramente in due ore e ho appreso le cose da te mi sono dato da fare come posso”.
LB: “I permessi sono stati dati dal Comune di Parma. Certo, il sistema burocratico non è mai responsabile, né complice. Ma chi ne subisce le conseguenze sono i cittadini… e questo tu lo sai benissimo”
Lavagetto: “Comunque approfondirò. mi dispiace non averne saputo di più”.
LB: “mi ha appena telefonato De Vanna chiedendomi notizie. gli ho detto che è intervenuta una pattuglia della polizia municipale che ha preso visione del permesso e non hanno potuto interrompere i lavori”. Essendo il 2 novembre, gli inviavo poi il link sulla commemorazione dei fedeli defunti, aggiungendo: “Nemmeno l’attenzione alla commemorazione dei defunti genitori e nonni ai quali avrei voluto dedicare questa giornata. Invece per la vostra totale insensibilità (Acer e Comune di Parma) mi sono dovuto arrabattare tra le vostre schifose burocrazie. Nemmeno il cartello era in regola come inizio lavori di cantiere. Una vergogna totale. Vi detesto!” E aggiungevo: “nemmeno la squadra dei vigili intervenuti ha rilevato la mancanza di un corretto cartello di lavori di cantiere. Così solerti invece con le multe… Bravi!!Proprio bravi”
Lavagetto: “Ma di chi parli Luigi? Chi sono i voi di cui parli? Buona serata”
LB: “Sei passato pure agli sfottò? Voi politici e burocrati!! C’erano tutti i vostri schifosi permessi del Comune di Parma, non certo miei, E tu non ne sai nulla!! Permessi all’abbattimento che non ho ancora visto, né la relazione dell’agronomo. Nemmeno i vostri vigili, me lo hanno mostrato!! L’unica cosa a cui ho assistito impotente è l’ignobile abbattimento delle piante. Mi auguro solo che ciò che ho dovuto subire oggi si riversi su di te e tutti i tuoi sottoposti. Una vera catena dell’immondizia. Se la città è sporca, e la è, come ti ho ampiamente documentato, la è perché voi siete sporchi. La città riflette i suoi amministratori e l’inciviltà di quei cittadini che voi avete adottato e fatto crescere con i vostri soprusi e violenze burocratiche”. Continuavo: “Dalla spazzatura ai fischi e contestazione al Regio… avanti così, che prima o poi vi cacceranno come hanno fatto con Vignali”.
Aggiungevo: “Senza una corretta comunicazione e trasparenza amministrativa si fanno litigare i cittadini. Non sono ancora in possesso di alcun documento che attesti la necessità dell’abbattimento delle piante”.
LB “Lorenzo, sono ancora psicologicamente distrutto e scosso per non aver saputo salvare dall’abbattimento la quercia secolare. Non ve lo perdonerò mai aver concesso il suo abbattimento che si poteva evitare curandola. Non era pericolosa. Gli agronomi si chiamano per curare le piante non solo per abbatterle. Le perizie si fanno fare prima dell’ordinanza, non dopo. E comunque prima dell’abbattimento si consultano almeno 2 agronomi. Ma senza sensibilità e conoscenza ambientale, la mia perorazione e stata vana… Anche in questo c ‘è continuità con Pizzarotti” responsabile a quel tempo (1/06/22) dell’ordinanza di abbattimento con la dirigente Costanza Barbieri e Il Responsabile di Procedimento Nicola Ghillani”. Ho sbasgliato a fidarmi di te Lorenzo, non hai il polso di governo. Sei stato totalmente inutile. Questa operazione la dovevi bloccare di imperio!! per il bene di tutta la collettività, invece ti sei rivelato solo un passacarte burocratico. E io ho perso tempo prezioso, avrei potuto agire diversamente chiedendo l’intervento dei Carabinieri e andando direttamente in Tribunale per chiedere la sospensione dei lavori.
Sta di fatto che anche per colpa mia, che non ho saputo organizzare una adeguata protesta e opposizione, non ho avuto il tempo ed ero solo! La quercia secolare non ci sarà mai più: l’avete voluta abbattere dopo non averla curata. Non siete nemmeno venuti a vedere in loco la sua bellezza!!”
Riuscite pure a far sentire i cittadini responsabili e in colpa di ciò che avete decretato.
Rimarcavo che mi stava bene la capitozzatura, ma non l’abbattimento. Niente, i vigili dicevano di iniziare i lavori. Solo contro tutti anche delle forze dell’ordine, sotto la minaccia di denuncia per intralcio a lavori pubblici, non ebbi più la forza di impedire lo scempio, mentre avrei dovuto insistere a oltranza, rischiando anche la denuncia. Con il senno di poi mi sento in colpa per non averlo fatto. Mi dicevano di andare all’Acer per la perizia, cosa che feci. Gli assassini dell’ambiente compiaciuti dell’assenso burocratico dei Vigili che anziché ascoltare le ragioni del sottoscritto, divenivano complici dell’esecutore dell’abbattimento, senza farmi vedere né permessi, né relazione dell’agronomo, iniziano la loro opera demolitoria sotto gli occhi del sottoscritto. Intento a trovare il modo di far sospendere i lavori di abbattimento, rivolgendomi telefonicamente a tutti gli uffici preposti. Mentre potavano il primo platano mi recavo negli uffici Acer in via Grossardi, colto lungo la strada dalla pioggia. Arrivavo all’Acer fradicio. Chiedevo, in portineria, del signor Massimiliano Agnetti, per avere copia della relazione dell’agronomo. Ma non era disponibile disse il portinaio: insistetti che desideravo avere solo copia della relazione: Niente!! Tornato sul luogo della mattanza arborea il primo platano era già stato abbattuto. Mi arrivò la telefonata della segreteria di De Vanna che mi disse che la relazione mi sarebbe stata inviata dal signor Cantino del Comune di Parma. Supplicavo affinché si interrompessero i lavori. La avvisai che c’erano i vigili sul posto. Avrebbero potuto farlo. Facevo notare che il cartello apposto sui lavori era palesemente non a norma per il cantiere, ma si sa che non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere e così i vigili non riscontravano, colpevolmente, anomalie. Il signor Campanini, arrivava a minacciarmi di denuncia per interruzioni di lavori pubblici e se proprio volevo la relazione dell’agronomo di farmela dare dall’Acer. I vigili incompetenti e insensibili alla vita di quelle piante, mi invitavano a desistere. D’altra parte quale beneficio ne avrebbe avuto il Comune di Parma? Sono solerti solo per appioppare le multe con cui il Comune fa quadrare il suo bilancio. Nulla a che vedere con la qualità di vita dei cittadini. Cittadini impotenti di fronte allo scempio quotidiano.
Avrei voluto trascorrere il giorno del 2 novembre nel silenzio commemorando e ricordando i morti della mia famiglia, invece sono stato costretto a passare quella giornata tra rumori di automezzi puzzolenti di gas, motoseghe e tonfo di rami e trochi che cadevano nel cassone di un automezzo di raccolta legna.

La città vergognosamente sporca in ogni borgo che puzza perché non vengono lavati

correttamente.
La raccolta rifiuti indegna di una città come Parma, costretta a vivere in questa indecente latrina pubblica dalla Amministrazione Pizzarotti. Il suo assessore Guerra, ora Sindaco, sembra lo emuli in tutto. Abbiamo visto tutti come ha ridotto l’ex grillino Pizzarotti l’area verde del complesso la Pilotta in un campo di patate. La città mai così sporca dall’arrivo di Pizzarotti. Possibile sia sufficiente il parere di un solo anonimo agronomo per sentenziare l’abbattimento delle piante? E se si fosse sbagliato? Perché non richiedere almeno una seconda perizia? Quante volte mi sono opposto con successo agli esiti di medici! Quando non l’ho fatto, poi me ne sono amaramente pentito, compresa, purtroppo, la morte di mia madre. Non avrei dovuto indietreggiare di fronte alla minaccia di quel delinquente ambientale di Paolo Campanini e sfidarlo. La quercia ora sarebbe salva!!
Vedendo l’inizio della potatura delle fronde, speravo che vedendo i legni dei rami sani, si fermassero. Invece proseguivano nel loro assassinio ambientale.

La mattina del 3 novembre alle ore 8,30 riprendevano i lavori con automezzi che facevano tremare i serramenti di casa con le urla delle motoseghe. Assistevo impotente al loro raves party per lo sterminio. Una vera esasperazione psicologica e abbattimento: se avessi avuto un arma in casa li avrei minacciati. A questi criminali assoldati si aggiungeva una amministratrice di autogestione Nives Ravarani incapace, ignorante e senza scrupoli in palese accordo con gli assassini. Vedendomi insistere per non far fare i lavori, rivolgendosi a quegli assassini ambientali offendendomi li rassicurava di continuare nel loro lavoro. Al ché l’apostrofai pubblicamente dandole della deficiente, “lei non sa che le piante storiche sono dei monumenti naturali un patrimonio pubblico, un bene comune di proprietà né del Comune, né di Acer. Anche questa idiota ormai a fine vita avrà sulla coscienza l’abbattimento di questa quercia storica. Solo persone senza sensibilità e conoscenza potevano consentire questo sterminio. Burocrati d’ufficio che non hanno mai mosso il loro culo dall’ufficio per vedere la situazione in loco! Maledetti. In più in palese torto istituzionale, essendo l’ordinanza precedente la relazione dell’agronomo.
Abbattimento di una quercia storica e di 4 platani. Hanno tolto parte di me. Abitare in questi luoghi non sarà più la stessa cosa. Le piante storiche, oltre ad essere dei monumenti naturali, sono un bene comune, non private dell’Acer o del Comune di Parma!! Così mi rivolgevo alla stupidità della amministratrice che sollecitava gli operai a fare il loro lavoro senza tener conto della mia evidente protesta. Al ché sono sbottato urlandole della deficiente. Il Comune di Parma dovrebbe occuparsene, ma non lo fa! Anziché curarle le lascia ammalare e poi le abbatte, come in viale della Villetta. Oppure il secolare Cedro del libano in stazione o allo stadio Tardini. Da troppi anni si assiste allo scempio del verde pubblico a Parma. Pizzarotti ne ha accelerato la decadenza.

Questa amministrazione è iniziata molto male in continuità con la precedente di cui non si evince la diversità: dalla spazzatura e sporcizia nei borghi, ai fischi e contestazione al Regio… avanti così, siamo ai primi mesi del vostro governo, che prima o poi vi cacceranno come hanno fatto con i vostri predecessori. Senza una corretta comunicazione e trasparenza amministrativa si fanno solo litigare i cittadini e rendere la vita ancor più difficile di quella che è. Voi amministratori non pensiate di essere degli esseri superiori, siete stati eletti con la massima astensione al voto! L’indice di gradimento nei confronti vostri e del vostro partito sono pessime. Anche tu Lorenzo, nonostante sia il più votato, stai deludendo le aspettative: “chi se ne fraga dei fischi al Regio”. Mi dicesti di persona in un nostro incontro. Di Guerra sappiamo che guarda solo a se stesso, non pare certo il figlio di suo padre Manrico, medico ambientalista combattente contro l’inceneritore. Ma tu Lorenzo, figlio di Stefano, nipote di Mario Lavagetto, i parmigiani si aspettano molto, i voti lo dimostrano. Ti avrebbero voluto candidato Sindaco. Ma stai deludendo. Svegliati dalla narcosi da sigarette!
Solo oggi 3 novembre sono venuto in possesso dei documenti del permesso del Comune di Parma e della relazione dell’agronomo Federico Antonucci sull’abbattimento delle piante. Arrivati nella tarda mattinata del 3 novembre dopo aver abbattuto tutti gli alberi, ma guarda un p0′ con quale tempestività! Andrea Cantino come promesso da Nicola Ghirardi, mi ha fatto pervenire per mail tutti i documenti: il consenso del Comune di Parma datato 01/06/2022 (ma Lavagetto non ne sapeva nulla e sosteneva che era competenza di Acer); la perizia dell’agronomo Federico Antonucci su carta intestata, ma senza indirizzo, email e telefono. Solo la mia curiosità lo ha potuto scovare in Internet chi è e dove risiede:Traversetolo Via Bagnacana 1 B – Telefono 380/4127148. Ma ho perso solo tempo tra gli uffici di Acer e del comune di Parma con il loro rimpallo di responsabilità e competenza,
Avrebbe dovuto essere nel cartello di cantiere come avviene per gli architetti o i progettisti di ogni cantiere. Ma voi ritenete i cittadini degli stupidi sudditi che devono subire senza possibilità di parola le vostre assurde decisioni come avvenuto al Festival Verdi 2022!!
Tutti i lavori effettuati, richiedevano obbligatoriamente un cartello cantiere con riportate tutte le voci necessarie: dal committente alla società appaltante con inizio e termine dei lavori; il budget di spesa distinto per voci; data e ruolo dell’appalto, il nome dell’azienda incaricata dei lavori, anche del sub appalto o dei tecnici; il nome dell’agronomo responsabile (Federico Antonucci di Traversetolo con tutti i dati di contatto) e del responsabile di cantiere; il timbro del Comune di Parma. La mancanza del cartello cantiere comporta una sanzione amministrativa. Nessuna impresa può permettersi di agire con questa faciloneria e un amministratore serio non lo avrebbe permesso. Ma i deficienti, ignoranti, sono scelti apposta per manovrarli a loro piacimento.
Di fronte ai prepotenti avrei dovuto fregarmene di comportarmi correttamente, avrei dovuto impormi e lasciare che mi denunciassero, cosa potevano farmi? Niente, e avrei salvato la quercia secolare, lo meritava. Non potrò mai perdonarmelo. A cosa serve essere corretti e rispettare Acer, Comune, Vigili, e tutti quei merdosi che non vedevano l’ora di iniziare la mattanza. Purtroppo ho avuto una educazione familiare che mi ha sempre inculcato il rispetto delle Istituzioni. E a queste Istituzioni mi sono affidato, ma, purtroppo ancora una volta mi hanno tradito. Di più hanno celato e manipolato le carte da veri delinquenti. Se mi fossi ribellato e avessi impedito l’accesso agli automezzi la centenaria quercia starebbe ancora con la sua splendida fronda nell’area cortilizia. Quando sai di essere nel giusto, non bisogna avere timore di opporsi anche alle Istituzioni. Pensare che in Italia vige un regolamento molto restrittivo sul taglio delle piante storiche, in particolare delle querce. Avrei potuto impedire i lavori anche per il fatto che il 2 e 3 novembre erano giorni festivi e non avevano il diritto di assediare il mio condominio con rumori fastidiosi e fare operazioni di grande impatto sociale e dolore personale. Solo degli incivili possono pensare una operazione di questo tipo.

Era bellissima, ora non c’è più!
una quercia che aveva vissuto i disagi di un muretto in cemento di contenimento costruito su un suo lato delle radici per uno sbancamento di un’area cortilizia del condominio a fronte. Motivo maggiore perché fosse curata e non abbandonata a se stessa. Nonostante questo era bellissima, si racconta fosse dell’epoca di Maria Luigia. Non riesco più ad affacciarmi nel mio loggiato e non vedere più la sua verde fronda, ma la sua base tagliata, la sua tomba. (Parma, 2-3-7 novembre 2022)
Luigi Boschi
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