Il peso della discarica abusiva spezza i tubi 35mila persone senz’acqua da giorni
Una montagna di rifiuti alta dodici metri in un’area già sequestrata dalla magistratura a Lucera la causa dell’interruzione del servizio. Tra le ipotesi di reato disastro ambientale, interruzione di pubblico servizio e avvelenamento. La Regione: "Atto vergognoso"
(repubblica.it) Una montagna di rifiuti alta dodici metri cresciuta accanto a un’area archeologica, e il peso della monnezza di una discarica abusiva che rompe la conduttura principale dell’acqua, lasciando a secco trentacinquemila persone. Un’intera città rifornita dalle autobotti come nel dopoguerra: scuole e negozi chiusi, cittadini sull’orlo di una crisi di nervi, fila per riempire le taniche, i cui prezzi sono saliti alle stelle. La Regione Puglia ha deciso di costituirsi parte civile "in un eventuale processo per punire i responsabili dell’ignobile versamento abusivo di rifiuti in agro di Lucera, che ha causato la rottura della condotta principale di alimentazione idrica con la conseguente mancata erogazione dell’acqua".
La rottura della conduttura dell’acquedotto pugliese è avvenuta in contrada Ripatetta. Le tubature si sono rotte in un’area sottoposta a sequestro dalla procura di Lucera, perché appunto sede di una discarica abusiva. Il procuratore capo lucerino, Domenico Seccia, ha detto che la procura ha permesso la rottura dei sigilli nella discarica per poter rimediare al disservizio. Al termine delle operazioni di ripristino della rete idrica, i sigilli verranno apposti nuovamente per permettere la prosecuzione delle indagini, che si concentreranno anche sulle relazioni della Guardia di finanza (che ha anche a disposizione numerosi filmati con le riprese del via vai di camion sospetti) e quelle dei carabinieri del Noe. Si ipotizza il reato di disastro ambientale, interruzione di pubblico servizio, avvelenamento.
Intanto in città polizia municipale e protezione civile stanno distribuendo l’acqua ai lucerini grazie a 15 autobotti. Per i disabili è stato disposto un servizio porta a porta, ma quest’operazione ha causato malcontento in altri cittadini, che non hanno la possibilità di raggiungere i punti di raccolta d’acqua con le autobotti. Scene di tensione sono all’ordine del giorno, sia nelle abitazioni private che negli esercizi commerciali, soprattutto in bar, ristoranti, lavanderie e panifici, che senza l’acqua sono in ginocchio. C’è anche chi denuncia la vendita, in alcuni negozi, dei bidoni di plastica vuoti a prezzi spropositati, per approfittare dell’emergenza idrica in atto. All’ospedale Lastaria e in carcere, l’approvigionamento idrico resta assicurato. In ogni caso, riparato il guasto, bisognerà anche analizzare le acque, visto la presenza dei rifiuti nella zona.
"E’ vergognoso – afferma alle Opere pubbliche della Regione Puglia, Fabiano Amati – assistere a condotte criminali ed incivili di persone che riescono, contemporaneamente, a interrompere un servizio pubblico essenziale, attentare alla salubrità dell’ambiente e alla potabilità delle acque ed esporre a rischi il personale dell’Acquedotto pugliese, che con straordinaria celerità e grazie alla notevole efficienza tecnologica fornita dagli apparati di telecontrollo in grado di misurare ogni indiziaria variazione di portata, ha ripristinato la rottura". "Hanno scavato a 15 metri di profondità, questa è la quota della condotta, rischiando la vita – aggiunge Amati – per pericoli di smottamenti e operando tra rifiuti di ogni genere sulla cui pericolosità non siamo ancora in grado di esprimere parole definitive". "Adesso il sistema idrico lucerino si sta ricaricando e contiamo di riportare la distribuzione dell’acqua – sottolinea Amati – allo standard nelle prossime ore e nel frattempo stiamo ripetendo con stretta frequenza tutte le analisi di qualità".
(19 marzo 2011)