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Terrore in Emilia, un centinaio di scosse

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Emergenza sfollati: sono tremila. Il premier Monti torna dagli Usa in anticipo. Verrà dichiarato lo stato di emergenza

(corriere.it) MILANO – Sette morti, una cinquantina di feriti, almeno tremila (ma le stime sono molto prudenti) gli sfollati che si apprestano a passare la notte fuori casa, col maltempo in arrivo. Sono ore delicate per la popolazione dell’Emilia Romagna che continua a sentire la terra tremare sotto i suoi piedi. E continua a rivivere l’incubo di quei venti secondi di onde sussultorie (magnitudo 5.9) che li ha buttati giù dal letto alle 4.04 di domenica mattina. Un sisma inaspettato, che sconvolge perchè è avvenuto in un’area considerata a media-bassa pericolosità. Eppure, col passare delle ore, le scosse di assestamento sono state più di un centinaio: la più forte, alle 15.18 è arrivata a 5.1 e ha provocato il ferimento, non grave, di un pompiere che stava facendo un sopralluogo. Incalcolabili i danni economici, compresi quelli alle chiese e al patrimonio artistico. Lunedì le scuole saranno chiuse per le verifiche dei tecnici.

EMERGENZA NAZIONALE – Il Presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, chiederà l’emergenza nazionale che sarà formalizzato nella riunione di martedì del Consiglio dei ministri. E il premier Monti, a Chicago per partecipare al vertice Nato, ha anticipato il suo rientro in Italia per affrontare le emergenze in Emilia Romagna e Brindisi.

LE VITTIME – Cinque persone sono morte sotto le macerie e due in seguito a malori. La prima vittima, un operaio di 29 anni, è rimasta schiacciata dal tetto dell’azienda Uru di Ponte Rondoni di Bondeno, nel ferrarese. Un altro operaio ha perso la vita mentre lavorava in turno alla Tecopress, fonderia a ciclo continuo di Dosso, frazione di Sant’Agostino. Altre due vittime a Sant’Agostino nel reparto monocottura della Sant’Agostino Ceramiche. Una signora di 103 anni, sempre nel ferrarese, è morta per il crollo del tetto della sua abitazione. Una donna tedesca stava invece dormendo a Sant’Alberto di San Pietro in Casale, nel bolognese, ed è morta per un malore. Può essere conteggiata tra le vittime del terremoto anche una 86enne di Vigarano Mainarda che si è sentita male dopo la scossa della mattina ed è deceduta dopo il ricovero all’ospedale a causa di un ictus.

TREMILA SFOLLATI – Il capo della protezione Civile, Franco Gabrielli, ha assicurato che la priorità sarà quella di sistemare al più presto le persone sfollate. In totale le persone che hanno dovuto lasciare la propria casa, secondo le prime stime, sono circa tremila. La maggior parte, circa 2.500, si trovano nel modenese, gli altri 400 in provincia di Ferrara e un centinaio a Bologna. In realtà, i numeri sarebbero più alti visto che solo a Finale Emilia, uno dei comuni più colpiti, sono quattromila le persone senza alloggio. Sono già stati allestiti centri di prima accoglienza: pronti quelli di Camposanto e Medolla, entro sera saranno operativi centri anche a Finale Emilia, San Felice e Mirandola. Evacuati anche 500 detenuti del carcere di Ferrara, tra cui alcuni collaboratori di giustizia. E con il maltempo in arrivo la tenda è sconsigliata: per gli sfollati si stanno organizzando rifugi in strutture comunali e in alberghi.

Ore 4.04: trema il nord Italia, epicentro in Emilia

LA SUCCESSIONE DELLE SCOSSE – Sono più di un centinaio le scosse che stanno facendo tremare l’Emilia. La successione delle più forti è la seguente: ore 4.03 (5.9 gradi Richter); ore 4.11 (4.3); ore 4.12 (4.3); ore 4.35 (4.0); ore 4.39 (4.0); ore 5.02 (4.9); ore 11.13 (4.2); ore 15.18 (5.1); ore 15.21 (4.1).

PAURA AL CENTRO NORD- L’epicentro della scossa delle 4.04 è stato a San Felice sul Panaro, nel modenese, a 36 chilometri a nord di Bologna e l’ipocentro a 6.3 secondo km di profondità secondo l’Ingv. Un terremoto potente che è stato avvertito in diverse regioni del Centro-Nord Italia: Toscana, Veneto, Lombardia, Liguria, Marche, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Danni lievi anche in Veneto, in provincia di Rovigo. Notte di paura anche a Milano e in altre zone della Lombardia, dove la scossa è stata percepita distintamente. Anche in sette comuni lombardi (Moglia, Sermide, Felonica, San Giacomo delle Segnate, San Giovanni del Dosso, Poggio Rusco e Quistello) sono stati registrati danni a edifici pubblici e privati. Anche la Lombardia ha chiesto lo stato di emergenza.

I DANNI – Incalcolabili, come detto, i danni alle case e alle aziende. Ma soprattutto quelli al patrimonio artistico. A Sant’Agostino, uno dei comuni più colpiti dove sono morte tre persone, sono crollati numerosi capannoni industriali e quello di un campanile e il palazzo comunale si è come squarciato, A San Felice sul Panaro, l’epicentro della scossa più forte, è crollata la torre della Rocca. Il sisma delle 15.18, invece, ha buttato giù definitivamente la Torre dei Modenesi di Finale Emilia, già fortemente lesionata. Nella cittadina è crollato mezzo castello e il duomo non esiste quasi più. Gli orologi dei campanili si sono fermati alle 4.04. «Mille anni di storia se ne vanno così» dice sconsolato il sindaco Fernando Ferioli.

L’ARTE – «I danni al patrimonio culturale, ad una prima ricognizione, risultano notevoli» afferma con una nota il ministero dei Beni culturali, Francesco Profumo. I danni sono arrivati anche a Ferrara dove è stato danneggiato il castello estense, simbolo della città. Una statua all’interno della chiesa di San Giovanni in Persiceto è crollata sul pavimento e crepe hanno causato l’inagibilità alla chiesa di Caselle di Crevalcore.

IN CAMPAGNA – Il primo bilancio della Coldiretti dei danni causati nelle campagne dalle scosse sismiche in Pianura Padana è di circa 50 milioni di euro. Nelle campagne si sono verificati crolli negli edifici rurali con case, stalle, fienili, macchinari e serre lesionati. Sono state danneggiate da 400 a 500mila forme di Grana e di Parmigiano per un totale di circa cento milioni di euro di danno. È allarme anche per gli animali che sono rimasti intrappolati sotto le macerie delle stalle.

I TRASPORTI – Inevitabili i disagi al traffico ferroviario. Per la verifica dell’agilità delle linee, si sono accumulate fino a tre ore di ritardo alla stazione di Bologna, Una dozzina i regionali cancellati. Risulta invece interrotta la Bologna-Verona. Nessun problema, invece, alla viabilità su strada né nel modenese né nel ferrarese.

SEGNALAZIONE EMERGENZE – Il comune di Ferrara ha attivato due numeri per la segnalazione delle emergenze da parte dei cittadini: si tratta dello 0532-771546 e 771585 (Protezione Civile – sede Comune di Ferrara, via Marconi 35/39) per segnalare sia emergenze e necessità abitative, sia danni agli edifici o situazioni di pericolo degli stessi. Il numero della Protezione Civile di Modena è, invece, 059/200200.

Redazione Online
20 maggio 2012

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