I cittadini si mobilitano: in diecimila per dire no alla discarica di Battaglina
Borgia accoglie il corteo pacifico e colorato che chiede con forza la sospensione dei lavori dell’ecomostro
Le saracinesche abbassate sembrano gli occhi del paese chiusi ai colori del tramonto. Invece, sono il segno di una consapevolezza amara, coscienze spalancate su una realtà inquietante da cambiare con la forza di una verità rivoluzionaria. La comunità, questa volta, alza la voce e si riappropria del territorio: non ci sta a vivere di paura, soffocata lentamente dai dubbi velenosi scaricati nel fondo di una voragine grande dodici ettari, in fondo alla quale buttare il futuro dei propri figli. Le ruspe si portano via la montagna, un carico dopo l’altro, ma non la dignità dei cittadini che vogliono respirare guardando al cielo terso senza timori. Una manifestazione come quella contro la realizzazione della discarica di Battaglina, in Calabria non si vedeva da un pezzo.La questura parla di diecimila persone. Una fiumana di vita pulsante, stretta nei cappotti e nelle giacche a vento, che scivola lenta tra i vicoli di Borgia pronta ad accogliere quanti sono pronti a combattere con la compattezza di un esercito in battaglia, mentre le lenzuola bianche con le scritte rosse e nere sventolano al vento freddo di un gennaio soleggiato. Il “no” alla realizzazione di quella che doveva essere un’isola ecologica con annessa discarica per inerti, è netto: lo gridano i bambini con il volto imbavagliato allegramente sistemati su uno dei trattori in fila, lo scandiscono le persone anziane che procedono a passi lenti ma sicuri lungo il percorso del corteo destinato a fermarsi davanti alla sede del Comune.