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LAV, 19 marzo: CLIMATESTRIKEONLINE. Giornata mondiale di azione per il clima. LAV: nessuna azione è più immediata e concreta dell’orientarsi verso alimentazione 100% vegetale, per smettere di divorare il Pianeta e iniziare a nutrire il futuro
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LAV: NESSUNA AZIONE È PIÙ IMMEDIATA E CONCRETA DELL’ORIENTARSI VERSO UN’ALIMENTAZIONE 100% VEGETALE, PER SMETTERE DI DIVORARE IL PIANETA E INIZIARE A NUTRIRE IL FUTURO
In occasione della Giornata mondiale di Azione per il Clima indetta per oggi, 19 marzo, dal movimento Fridays For Future con il primo #ClimateStrikeOnline, pe
“L’eccessivo consumo di risorse da parte della zootecnia e il ruolo chiave degli allevamenti nelle emissioni climalteranti non devono mai essere dimenticati, ma dovrebbero essere, al contrario, uno dei temi portanti di ogni mobilitazione per la sostenibilità, e per la tutela del Pianeta”, afferma la LAV.
Lo dimostrano anche i dati emersi dalla ricerca, “Il costo nascosto del consumo di carne in Italia: impatti ambientali e sanitari”, commissionata da LAV a Demetra, Società di consulenza sugli impatti ambientali, e resa pubblicala scorsa settimana. Lo studio – realizzato anche con la metodologia del Life Cycle Assessment (LCA) – si è concentrato sulle carni maggiormente diffuse nel nostro Paese (bovina, suina, avicola) e ne ha valutato ben undici categorie di impatto. [La ricerca integrale e la sintesi LAV sono scaricabili qui http://bit.ly/
Un dato per tutti: nel confronto in peso (100 g), le carni analizzate risultano avere un potenziale di riscaldamento globale tra le 10 e le 50 volte maggiore di quello dei legumi.
In un anno, le emissioni associate al ciclo di vita della sola carne bovina consumata in Italia equivalgono a oltre 18 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, per un costo nascosto annuale di oltre un miliardo di euro. Si tratta di una quantità di gas climalteranti equivalente a quella emessa dalle più grandi e inquinanti centrali a carbone in Europa. In totale, le emissioni di CO2 equivalente associate alla carne corrispondono a circa 40 milioni di tonnellate l’anno.
Il cambiamento climatico è un’emergenza che deve spingere ad una transizione ecologica che non può assolutamente prescindere da una potente transizione alimentare. La riduzione delle emissioni causate dal sistema alimentare attuale deve essere una priorità nei negoziati internazionali e nelle pianificazioni nazionali.
“Il primo passo a livello politico è un’ampia riduzione dei cospicui sussidi concessi alla zootecnia, che vanno invece diretti verso attività sostenibili e lungimiranti in senso ambientale, come la coltivazione di vegetali proteici destinati all’alimentazione umana – conclude LAV – contrib
Barbara Paladini