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Terremoto 6.0 devasta il centro Italia. Renzi: “Almeno 120 morti”. Si scava fra le macerie. Amatrice, Accumoli e Arquata i centri più colpiti

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Oltre 300 scosse, almeno 55 di magnitudo superiore a 3,0, la prima alle 3.36. Interi paesi rasi al suolo. Il dramma dell’hotel Roma: due vittime, ma c’erano almeno 70 ospiti. Ue: pronti ad aiutare. Attivi i numeri della Protezione civile: 800 840840 e 803555. “Bilancio destinato ad aumentare. Situazione sempre più critica: quando entreremo nelle case troveremo solo cadaveri”

di ANNA LOMBARDI, AGNESE ANANASSO, KATIA RICCARDI e SIMONA CASALINI

ROMA – L’Italia piange ancora una volta, scossa e dilaniata da un altro terribile terremoto che ha colpito il cuore del Paese. Nella notte un forte sisma di magnitudo 6,0 ha devastato l’area fra Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo,provocando morti e feriti. La prima scossa, violentissima, alle 3.36 del mattino ha buttato giù dal letto migliaia di persone, sentita molto forte da Rimini fino a Napoli. L’epicentro è nei pressi di Accumoli, in provincia di Rieti, nel Lazio, a soli 4 chilometri di profondità, un paese equidistante da Amatrice e Norcia. E proprio ad Accumoli e nella vicina Amatrice si registrano i danni più gravi: il centro di Amatrice è polverizzato, Accumoli è stato cancellato. “Il paese non c’è più. Sotto le macerie ci sono decine di persone”: è la prima, drammatica, testimonianza del sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi. Che in serata parla di 64 morti nel suo Comune e 11 ad Accumoli più un centinaio di dispersi.

La gravità della situazione è confermata anche dal responsabile della Croce Rossa locale: c’è un ponte pericolante – ha raccontato – quello di Tre occhi, che ha costretto a entrare nel paese solo a piedi rallentando così i soccorsi e lasciando senza assistenza i comuni colpiti per diverse ore. Nell’area ci sono stati altri movimenti sismici successivi, circa 300 scosse, quelle più forti di magnitudo 5,1 alle 4.32 e 5,4 alle 4.33 con epicentro a 5 chilometri da Norcia. Un’altra fortissima scossa si è sentita alle 4.34, più lunga, di entità 5,4.L’ultima di un certo rilievo poco prima delle 14 ad Arquata di magnitudo 4,9. Moltissime le chiamate alla protezione civile e ai vigili del fuoco da tutto il centro Italia.  

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha dato una stima di “120 vite spezzate”. Tra questi è compresa la famiglia di 4 persone di Accumoli – mamma, papà e due bambini piccoli – che per ore i soccorritori hanno tentato di salvare. Già nelle prime ore della mattinata il fotografo Emiliano Grillotti aveva descritto il lavoro frenetico di almeno 15 persone che stavano scavando a mani nude per tirarli fuori: “Si sentono le urla della mamma e di uno dei bimbi” aveva detto. Purtroppo quando sono stati raggiunti erano già tutti morti. La loro casa avrebbe retto al terremoto perché era strutturata per resistere alle scosse ma è stata travolta dal campanile, ristrutturato di recente, crollato sulla loro abitazione.

Il dato provvisorio è aggiornato di ora in ora dalla Protezione Civile: in particolare, i morti nel Reatino sono 86 tra Amatrice ed Accumoli, mentre sono 34 quelli morti accertati dalla Protezione civile delle Marche. Ancora imprecisato il numero dei dispersi. Al Pronto soccorso di Ascoli e di San Benedetto del Tronto sono arrivati almeno 81 feriti, di cui 7 in gravi condizioni, 153 sono ricoverati nelle strutture del Lazio, 29 a L’Aquila. “La situazione è drammatica. Peggio che a L’aquila a livello di crolli stutturali. Tutte le case del centro in pietra sono crollate così come quelle vecchie. In quelle di cemento sono esplose le tamponature. Il risultato è che si vedono tre piani schiacciati che diventano uno” ha detto Paolo Crescenzi, responsabile della Protezione civile della Valle del Velino. “Credo che il numero delle vittime salirà moltissimo. Molte case si sono richiuse su se stesse e questo non permette di accedere all’interno facilmente. Ora si sta cercando di pulire le strade per poter accedere nelle abitazioni. La fase più critica forse deve ancora arrivare quando entreremo nelle abitazioni. Troveremo solo dei cadaveri”. Per  il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio “si tratta di un prezzo importante. Il bollettino è destinato a crescere”. Sono 1.500 le persone rimaste senza casa, perché distrutta o inagibile, solo nelle Marche. Verranno ospitati quasi tutti in tendopoli che si stanno allestendo per la notte.

Tra le vittime una bimba di nove mesi estratta senza vita dalle macerie di Arquata e un’altra di 18 mesi, morta in ospedale ad Ascoli Piceno, di Amatrice ma che si trovava ad Arquata coi genitori. Questi sono stati salvati e ricoverati. La madre della piccola era scampata al terremoto de L’Aquila e si era trasferita ad Ascoli dopo quella terribile esperienza. Da Arquata arriva almeno una buona notizia: due bimbi di 4 e 7 anni sono stati estratti vivi dalle rovine. La nonna li aveva fatti infilare insieme a lei sotto al letto. La donna è stata estratta viva dopo diverse ore, mentre non ce l’ha fatta il nonno. Nel paese ci sono intanto gli agenti del Corpo forestale che hanno già estratto decine di persone. 

Ad Amatrice, nella stessa zona dove in mattinata sono stati estratti quattro cadaveri e due ragazze ancora vive, un bambino, sepolto sotto le macerie, sta chiedendo aiuto. “C’è un bambino sotto le macerie, lo hanno sentito chiamare aiuto e stanno cercando di tirarlo fuori”. È crollato anche lo storico hotel-ristorante Roma, sotto le cui macerie sarebbero rimasti uccise almeno due persone. Ma, secondo il sindaco, al momento della scossa di terremoto ci sarebbero state circa almeno persone.

Ad Accumoli, Amatrice e Posta, nel reatino e a Pescara del Tronto, frazione di Arquata, in provincia di Ascoli Piceno, si registrano i danni più gravi. Numerosi gli edifici crollati: distrutta la chiesa di Amatrice, inagibile l’ospedale Grifoni con medici e infermieri hanno allestito un punto di primo soccorso all’aperto. Crollato il campanile di Castelluccio di Norcia. Evacuato l’ospedale di Amandola, gravemente danneggiato. I vigili del fuoco parlano di danni anche a Gualdo e Mogliano nel Maceratese. Sono attivi i numeri della Protezione Civile: 840840 e 803555.

Una frana sarebbe avvenuta sulla parete Est del Corno Piccolo del Gran Sasso, lo conferma a Repubblica Luca Mazzoleni del rifugio Franchetti, appunto sul monte a 2433 metri, dopo averlo raccontato su Facebook. “Abbiamo sentito i rumori di una frana. Aspettiamo le prime luci per capire meglio di cosa si tratta”. 

Fonte Link repubblica.it 

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