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Taglia di mille euro sui killer dei cani

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(GAZZETTA DI MANTOVA) MANTOVA – Taglia di mille euro per chi fornirà informazioni utili all’identificazione di coloro che, nei giorni scorsi, hanno impallinato e avvelenato i cani a Pozzolengo e Quingentole. L’idea della ricompensa viene dalla Lav (Lega Antivivisezione) di Mantova che annuncia anche l’intenzione di costituirsi parte civile nell’eventuale processo ai responsabili di queste stragi. Frida Mori, parlando a nome dell’associazione, invita soprattutto i cacciatori a ristabilire la legalità: «Non è possibile – dice – che qualcuno se ne vada in giro sparando senza una ragione agli animali».  Sono due gli episodi che hanno indotto la Lav ad offrire denaro per smascherare gli autori delle stragi. A Quingentole in tre giorni sono stati uccisi cinque cani oltre ad una coppia di poiane e il sindaco Alberto Manicardi ha lanciato l’allarme, affiggendo numerosi avvisi in giro per il paese, per mettere in guardia i proprietari della zona.

Tra i cani uccisi, un paio erano da caccia e altri due addestrati per la ricerca del tartufo. A Pozzolengo hanno invece atteso che i proprietari uscissero da casa per avvicinarsi alla recinzione. Ed hanno sparato, indirizzando il fucile da caccia verso due cagnolini meticci. Uno è morto, centrato in pieno muso dai pallini; l’altra è ferita gravemente e potrebbe non essere più in grado di camminare. I proprietari hanno tappezzato la zona di volantini di denuncia del terribile fatto. E’ successo il 29 agosto in un’abitazione di campagna, di proprietà di una coppia che 20 anni fa ha deciso di trasferirsi in quel posto per amore degli animali. Una cascina con due ettari di terreno dove, col tempo, marito e moglie hanno dato ricovero a decine di animali abbandonati, maltrattati, destinati al macello. Adesso hanno cani, gatti, cavalli, asini, caprette. Animali che la coppia non rivende e non dà in adozione. Il fatto è stato denunciato ai Carabinieri e alla Forestale.  «Un atto demente e vigliacco, di qualcuno che se la prende con degli esseri indifesi – ha detto la proprietaria – Forse è la stessa mano che anni fa ci inviò una lettera di minaccia». 12 SETTEMBRE 2008

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