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Uccide un cane impiccandolo: denunciato

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Barbara Mastino

(LA NUOVA SARDEGNA) OZIERI (SS). Ha impiccato un cucciolo, lo ha bastonato sino alla morte e poi lo ha rinchiuso in un sacco. Denunciato a piede libero per l’uccisione del cane un allevatore pattadese di 45 anni. L’ennesimo episodio di violenza sugli animali, destinato a suscitare la stessa riprovazione che l’opinione pubblica riserva a fatti del genere. Il provvedimento di denuncia dell’uomo è stato eseguito dai carabinieri.  Sono stati i militari della stazione di Ozieri a far scattare la denuncia in ottemperanza al disposto dell’articolo 544 bis del codice penale – uccisione di animali – che prevede la pena dell’arresto fino a diciotto mesi. La bestiola, un cucciolo di cane meticcio di 4-5 mesi, è stata rinvenuta dai militari dell’Arma, agli ordini del capitano Andrea Pagliaro, chiusa in un sacco di nylon che era stato gettato a circa 500 metri da un ovile di proprietà dell’allevatore denunciato. Della morte dell’animale è stato ritenuto responsabile proprio l’uomo, accusato di aver ucciso il cagnolino impiccandolo con un filo di ferro ad una trave all’interno dello stesso ovile, situato in località "Fraigas", nell’agro di Ozieri.

Il cucciolo era di proprietà dell’allevatore pattadese, ma di fatto veniva accudito da una donna quarantaduenne di Ozieri che vive in un immobile concesso in locazione dallo stesso denunciato. Ed è stata proprio la donna, preoccupata dell’assenza del cagnolino, ad avvisare i militari. Intervenuti sul posto, i carabinieri hanno fatto la macabra scoperta dopo poco tempo, anche grazie ad alcune testimonianze.  Tra le altre, quella di un operaio che lavora nelle vicinanze del podere di proprietà dell’allevatore denunciato. Un episodio di violenza non nuovo, come accennato, e che presenta delle forti analogie con un analogo fatto verificatosi nelle campagne ozieresi nel corso dell’estate. La notte del primo agosto, infatti, due persone erano state sorprese da una pattuglia dell’aliquota radiomobile dei carabinieri mentre uccidevano a bastonate poi impiccavano un altro cucciolo di cane. In quella circostanza uno dei due autori del misfatto si era dato alla fuga ma era stato successivamente identificato e denunciato insieme al complice. La tragica fine del cucciolo aveva provocato un’ondata di sdegno nell’opinione pubblica, e i centralini dei carabinieri e dei principali organi di stampa erano stati sommersi dalle telefonate di protesta e da richieste di spiegazioni da parte delle più importanti associazioni di tutela degli animali.  Tra le iniziative più incisive messe in campo si annovera quella della sezione di Alghero della Lega nazionale per la difesa del cane, che ha attivato una raccolta di firme via internet in calce a una lettera di richiesta del massimo della pena per i due colpevoli del macabro delitto.  La lettera, indirizzata al sindaco, all’ufficio protocollo, al comando della polizia municipale e al comandante della stazione dei Carabinieri di Ozieri (e, per conoscenza, anche ai mezzi d’informazione sardi e all’ufficio della Procura della Repubblica di Sassari) è stata inserita nel sito di petizioni www.firmiamo.it.  C’è da aspettarsi che anche l’episodio di questi giorni scatenerà una mobilitazione simile, se non superiore. Segno che l’opinione pubblica è ormai stanca di assistere impotente ad azioni così crudeli, e che è cresciuta la riprovazione verso chi continua a considerare gli animali non come compagni di vita – e in alcuni casi di lavoro – ma semplicemente come oggetti, a volte scomodi, da spostare e a volte anche "eliminare" a proprio piacimento. 16 OTTOBRE 2008

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