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Greenpeace, una bomba biologica gli allevamenti intensivi

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75 miliardi: tanti sono gli animali macellati nel mondo, ogni anno.
4.3 milioni i maiali e 1,5 milioni i bovini stipati nei capannoni degli allevamenti intensivi in una sola regione italiana: la Lombardia.

Non sono numeri di fantascienza, è la fotografia dell’attuale modello di produzione intensiva del nostro cibo, un sistema che alimenta sofferenza animale e deforestazione, e che devasta gli equilibri della natura.
Una bomba biologica a tutti gli effetti.

Ne abbiamo sperimentato la potenza: il 70% delle malattie infettive emergenti (come sars, ebola, influenza suina, aviaria) provengono da animali, e gli animali allevati ​​sono in grado di trasmettere agli esseri umani un grande numero di virus, come i coronavirus e i virus dell’influenza. 

Luigi, mentre ti scrivo ad esempio ricevo notizie su un allarme aviaria in Veneto. E un’inchiesta del Guardian ha rivelato che un numero spaventoso di animali è stato abbattuto per fermare l’emergenza aviaria in vari paesi del mondo, con casi di spillover tra volatili ed esseri umani.

A quasi due anni dalla pandemia che ha sconvolto le nostre vite, questo non è più accettabile. Dobbiamo pretendere decisioni per la salute delle persone e del Pianeta.

La cruda verità è che finché si finanziano gli allevamenti intensivi con fondi pubblici, queste fabbriche di carne continueranno a crescere, espandersi e generare sempre più sofferenza animale, deforestazione, inquinamento e rischi ambientali e sanitari. Una vera e propria industria dei virus.

BASTA FONDI PUBBLICI PER GLI ALLEVAMENTI INTENSIVI
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FERMIAMO L’INDUSTRIA DEI VIRUS
Chiedi al Governo Italiano di agire subito per fermare le conseguenze disastrose degli allevamenti intensivi e la deforestazione, che stiamo pagando anche con la nostra salute.
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