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Esposizione opere in San Rocco di Luigi Boschi dal 2 luglio al 30 settembre 2021

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Opera di luigi Boschi: Tropical (marzo 2008) 100×150 olio su tela; foto di Mauro Davoli
Opera di Luigi Boschi: Tropical (marzo 2008) 100×150 olio su tela; foto di Mauro Davoli

Dai rifiuti, ai consumi, alla esplosione dei colori.
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Dal 2 luglio 2021 sarà aperta e disponibile al pubblico la mostra che raggruppa gran parte di tutte le opere di Luigi Boschi, da quelle presenti al Museo della Carale Adriano Accattino di Ivrea a quelle in esposizione presso amici e collezionisti.
A maggio e giugno è iniziata la raccolta delle opere collocate temporaneamente alla Correggio in via Capelluti per la realizzazione di tutte le cornici mancanti o da risistemare. Il fotografo Mauro Davoli si è impegnato per realizzare tutte le immagini che verranno raccolte in un catalogo online con immagini in alta definizione.
Si è quindi definita la logistica espositiva individuando fin dall’inizio la Chiesa di San Rocco in Strada dell’Università, 8A, a Parma, dopo un cordiale accordo temporale e logistico con il parroco don Umberto Cocconi.
“La Chiesa di San Rocco venne iniziata a Parma nel 1528, per un voto fatto dalla cittadinanza durante una pestilenza: la cura dei lavori di costruzione venne affidata alla confraternita di San Giovanni decollato, ma nel 1564 passò ai Gesuiti che, nel 1572, diedero un nuovo e decisivo impulso all’opera. Alla progettazione dell’edificio (a pianta centrale, cosa eccezionale per una chiesa gesuitica) parteciparono gli architetti G.Valeriano, G.Soldati, G.de Rosis, L.Bienni e T.Blandino, al quale si deve il disegno definitivo. Nella seconda metà del XVI sec. accanto alla chiesa venne eretto il Collegio dei Gesuiti e nel 1599 vennero avviati i corsi universitari. La chiesa fu completamente riedificata nel XVIII secolo sotto la direzione di E. dalla Nave. Nel 1754 alla chiesa venne affiancato un imponente campanile di oltre 50 metri. I Gesuiti, espulsi dal ministro Du Tillot nel 1768, ritornarono a Parma nel 1844 per volere della Duchessa Maria Luigia che eresse la chiesa a Cappella Ducale. (note storiche estratte dai luoghi del cuore del FAI-Fondo Ambiente Italiano)
Sull’altare maggiore della chiesa campeggia la santa Vergine Maria con San Rocco che guarisce gli appestati realizzato da Francesco Scaramuzza e ivi collocato nel 1831 in sostituzione dell’opera del Veronesi che Napoleone portò in Francia. La Chiesa è nel centro storico di Parma. Fu donata in gestione ai Gesuiti con l’annesso convento nel 1564. All’interno è presente una suggestiva ricostruzione della Grotta di Lourdes, a cui i parmigiani sono molto devoti moltissimi gli ex voto presenti. 
Sarà una mostra in progress, non statica. Periodicamente, infatti, sarà aggiornata. Il periodo espositivo sarà dal 2 luglio al 30 settembre 2021.
Potranno essere visitate anche le mostre: “The Passion” di Toni Campo  e Francesco Palazzolo; unitamente alle sculture di Maurizio Zaccardi.
Di grande interesse artistico tra gli altri dipinti antichi conservati in chiesa, San Francesco Saverio di Pietro RotariLa Regina degli Angeli con i santi Luigi Gonzaga e Stanislao Kostka commissionato da Maria Antonia Gioseffa di Borbone-Parma a Giovanni Battista BorghesiL’apparizione di Dio Padre e Cristo con la Croce a sant’Ignazio di Lionello Spada, una Circoncisione di Gesù di Giacinto Brandi.

Nella cappella a sinistra dell’altare maggiore si conserva il monumento funebre alla contessa Giacinta Sanvitale, realizzato da Domenico Guidi su disegno di Alessandro Algardi.

L’organo a canne della chiesa, collocato sopra un’elegante cantoria dorata e dipinta, dentro una cassa di gusto barocco finemente intagliata e decorata, fu costruito da Bernardo Poncini ed Antonio Negri-Poncini nel 1754 e più volte rimaneggiato nel corso del secolo successivo

Luigi Boschi 

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