IL DRAMMA DEI POSTI LETTO NEGLI OSPEDALI ROMANI: FOTOGRAFIA DEI DISSERVIZI
Le maggiori criticità raccontate nell’inchiesta di Spazioconsumatori.tv. Codici presenta un esposto alla Procura della Repubblica
Malasanità, cattiva gestione dei Pronto Soccorsi e malfunzionamento (o assenza) di servizi: ultimamente non si parla d’altro nelle cronache romane. Spazioconsumatori.tv ha realizzato un’inchiesta approfondita sulle strutture di emergenza romane, che fotografa e analizza le numerose criticità dei Pronto Soccorsi e del 118.
L’annoso problema della disponibilità dei posti letto, che costringe i pazienti ad attese che si protraggono anche per giorni, affonda le sue radici in tre questioni principali che emergono dalle interviste a esponenti di sindacati.
- La mancanza di un sistema informatizzato. Nel momento in cui i pazienti accedono al pronto soccorso, il personale chiede la presenza di posti letto nei diversi reparti via fax o telefono e la disponibilità viene comunicata sempre via fax. Basterebbe utilizzare un sistema di informatizzazione centralizzato;
- La cattiva gestione dei posti letto. La disponibilità dei posti letto viene suddivisa tra quelli di c.d. elezione (a chiamata più o meno diretta del medico) e quelli a disposizione del Dea. La disponibilità in quest’ultimo caso è molto esigua, fino ad arrivare in media a neanche 20 posti su mille, come accade al Policlinico Umberto. Il flusso dei ricoveri di elezione dovrebbe essere contenuto in situazione di emergenza, ma così non è. La procedura attuale, infatti, non risponde ai vecchi protocolli di intesa tra Regione e Università scaduti e non rinnovati, che parlavano di ricoveri di elezione al 35 per cento. Oggi siamo arrivati al 78/80 per cento di ricoveri di elezione;
- La scarsa trasparenza dei ricoveri di elezione. Non esiste, infatti, alcuna forma di controllo sulla veridicità delle comunicazioni della disponibilità dei posti letto. Questo sistema permette di eludere la norma che prevede un certo numero di posti letto a disposizione dell’emergenza. Normalmente vengono utilizzati vari sotterfugi per apparire in regola, il più comune è quello dell’assunzione contemporaneamente alla dimissione: in sostanza il medico interessato fa venire il suo cliente all’accettazione in un giorno e un’ora stabilita, visto che il medico sa che un posto letto viene liberato per dimissione.
A tutto ciò si aggiungono gli spazi per l’assistenza, insufficienti rispetto al numero di pazienti; la presenza di strutture inutilizzate e di sotterranei fatiscenti; il fatto che nelle lunghe attese (anche di giorni) di un posto letto, i pazienti siano spesso abbandonati in condizioni disumane; il grave malfunzionamento del sistema del 118.
“Dall’inchiesta emerge come la crisi sanitaria nel Lazio – commenta Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del Codici – colpisca a 360° il sistema sanitario romano. Molti dei disservizi sono di vecchia data e dipendono da mala organizzazione e cattiva gestione, stiamo parlando di patologie croniche di un sistema sanitario abbandonato a se stesso e per tanto tempo ignorato. Per questo il Codici ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica per verificare l’effettivo funzionamento della gestione dei posti letto”.
Su www.spazioconsumatori.tv l’inchiesta integrale “Pronto Soccorso e 118. Le contraddizioni nella gestione dei posti letto e dei servizi”, all’interno della quale le interviste a Gianmarco Polselli – Segretario Regionale SMI Lazio, Roberto Lala – Presidente Ordine dei Medici, Antonio Cordeschi – Presidente Cobas esecutivo regionale e Ivano Giacomelli – Segretario Nazionale Codici.
Roma 22 marzo 2012
Susanna Ficara