Elettoceutica, niente più pillole: per guarire si hackera il sistema nervoso
joint venture milionaria, più di 700 milioni di dollari di investimento divisi tra Verily – spin off di Big G.- e GlaxoSmithKline. Obiettivo rivoluzionare il mondo della salute.
Si chiama elettoceutica e punta a curare una lunga lista di malattie croniche modificando i segnali con cui il sistema nervoso controlla gli organi. Un campo di studi in cui Google e Gsk hanno appena investito oltre 700 milioni di dollari
di SIMONE VALESINI
ROMA – Sette anni: è questa la deadline che si sono dati Google e GlaxoSmithKline per rivoluzionare il mondo della salute. Per quella data infatti la neonata Galvani Bioelectronics dovrebbe sfornarne i primi risultati: dispositivi bioelettronici, o elettroceutici, che una volta impiantati nel sistema nervoso umano promettono di curare una lunga serie di malattie croniche, hackerando direttamente i segnali nervosi trasmessi dai nervi. La società, che avrà a disposizione centri di ricerca a San Francisco e nel Regno Unito, è frutto di una joint venture milionaria, più di 700 milioni di dollari di investimento divisi tra Verily – spin off di Big G. dedicato alla ricerca medica – e il colosso della farmaceutica inglese.
L’idea da cui nasce la nuova società, spiegano i suoi finanziatori, è piuttosto nuova: niente più pillole, iniezioni o pasticche, ma impulsi elettrici che vanno a modificare l’attività dell’organismo all’origine, a livello cioè dei nervi che controllano le funzioni degli organi su cui vogliamo intervenire.
Molte malattie croniche infatti nascono da una distorsione dei segnali con cui il sistema nervoso controlla l’attività di un particolare organo. E utilizzando dispositivi microscopici – che inizialmente dovrebbero avere le dimensioni di una pillola, ma in futuro potrebbero essere non più grandi di un chicco di riso – e impiantandoli intorno alle fibre nervose, è possibile bloccare o modificare, e quindi correggere, i segnali che queste trasmettono.
Dalla Gsk – tra le prime aziende farmaceutiche ad annunciare il suo impegno nel campo dell’elettroceutica in un articolo su Nature del 2013 – assicurano che in questo modo si potrebbero curare una lunghissima serie di disturbi: malattie infiammatorie, dolori cronici, disturbi metabolici come il diabete di tipo 2. Senza più bisogno di assumere farmaci a vita, ma con un semplice innesto effettuato in laparoscopia, che dovrebbe continuare a risultare efficace per decenni.
Le sfide da risolvere, ovviamente, sono ancora parecchie. Non ultima, quella di sviluppare dispositivi a bassissimo consumo energetico, che possano funzionare per decine di anni senza necessità di ricariche, o cambi di batterie. La Galvany Bioelectronics ha però a disposizione quasi un miliardo di dollari, strutture di ricerca all’avanguardia, e oltre 30 specialisti tra ricercatori, ingegneri e medici, e di conseguenza si è posta un obbiettivo ambizioso: il primo dispositivo elettroceutico dell’azienda dovrebbe infatti ricevere l’approvazione degli enti regolatori americani ed europei entro i prossimi sette anni.
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