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Chi falsifica la storia non è degno di scrivere le tradizioni di una famiglia.
La Cav. Umberto Boschi, come si legge nel sito ufficiale, è una storia senza verità, una vera fiera delle Falsità, un totale falso storico. L’uomo ha un tiranno, dentro di sé: l’ignoranza, alimentata anche da falsità. La qualità etica di un grande imprenditore la si vede e si giudica anche in queste, purtroppo, miserabili scelte di comunicazione.
Chi falsifica la storia non è degno di scrivere le tradizioni di una famiglia.
Umberto, senza il lavoro di 40 anni di tuo zio Ettore non saresti dove sei. E tu lo sai!
Presto la storia si dimenticherà anche di te, come tu hai cancellato ipocritamente quella di tuo zio Ettore. Il film continua, fino all’estinzione delle falsità! Non lascerò che l’inganno di un falso storico abbia la meglio sulla verità. Sbagliate, mancate, peccate, ma siate giusti! La verità è dentro a ognuno di noi. Le falsità, nel tempo, si tramandano divenendo ipocrisie perché altro dalla realtà, alimentando leggende metropolitane, scontri personali, liti. Lasciando solo danni, soprattutto per chi le ha prodotte, e per chi le ha subite, lacerando rapporti personali. Qualcuno disse: “Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità”. Frase spesso attribuita a Joseph Goebbels, altri sostengono fu usata dall’ Office of Strategic Services statunitense. Presente anche negli scritti di Nietzsche (“Verità e Menzogna”). Non permetterò che questo accada per la storia di mio padre e di mio nonno Umberto.

Così scrive mio cugino Umberto nella storia della Cav. Umberto Boschi sul sito aziendale:
“Umberto Boschi, forte dell’esperienza nell’azienda di famiglia [Ndr. Quale? La Luigi Boschi &figli], si getta anima e corpo in un nuovo progetto: creare la propria realtà produttiva di salumi tipici della zona di Parma.[Ndr: anche di conserve vegetali; già mancano anno di nascita, provenienza familiare, esperienza di lavoro. Mio nonno Umberto nato nel 1882 era uno dei 4 figli maschi (gli altri erano: Giuseppe, Dante, Aldo), di Luigi Boschi che aveva fondato la Boschi Luigi&Figli nella metà del 1800]. Uscito per divergenze con i fratelli, a 40 anni circa, nel 1922 fonda la Cav Umberto Boschi con sede in via Verdi 17 a Felino dove c’era una casa padronale e un piccolo macello. Fu podestà di Felino e nominato Cavaliere del Regno d’Italia.
Continua lo scritto aziendale
Ad assisterlo nella difficile fase iniziale e in ogni momento successivo, una grande donna, la signora Rosa.
E nel 1922, affiancato da un piccolo gruppo di amici e fidati collaboratori, fonda la Cav. Umberto Boschi. [NdR: mio nonno Umberto si è sempre occupato, con successo, della produzione].
E l’idea si rivela subito giusta, così come i risultati che non tardano ad arrivare.
Rapporto diretto con la clientela, apertura domenicale dello stabilimento e visite periodiche dei negozianti per conoscere i prodotti da esporre nelle vetrine; tra una trattativa sui prezzi, una chiacchiera sugli ultimi eventi cittadini e una fetta di salame accompagnata da un buon bicchiere di vino, si faceva presto a tirare tardi attorno al tavolo.
Passati gli anni della guerra, difficili per tutti, la Cav. Umberto Boschi rafforza la propria posizione sul mercato e fa conoscere il gusto di Parma in tutta Italia. [Ndr: prima e soprattutto a Milano. Ma chi era il responsabile della produzione che consentì di rafforzarsi sul mercato? Non certo mio nonno all’età di 63 anni, già molto provato dalla guerra, dal fisico e da pesanti vicissitudini familiari, ma il mai nominato Ettore].
Continua con il falso Storico ancor più grave: A 83 anni il Cavalier Umberto decide che è giunto il tempo di riposarsi e passa la gestione dell’azienda al figlio Renzo. [NdR: mai avvenuto se non sul letto di morte, le cui volontà furono affidate al figlio Ettore, a seguito di una rovinosa caduta in azienda (volontà poi raccolte dal notaio l’8 dicembre del 1964 presso il reparto di ortopedia dell’ospedale di Parma). Mio nonno morì il 15 dicembre del 1964. E il figlio Ettore, mio padre, di cosa si occupava? Ma tu lo fai sparire, come se non fosse mai nato, prima ancora della sua improvvisa e prematura morte nel 1977].
Continua: Oggi, a quasi cent’anni dalla fondazione siamo giunti alla quarta generazione della famiglia Boschi, che continua a seguire scrupolosamente gli insegnamenti tramandati dal passato: la passione per il lavoro, il rispetto delle tradizioni, la cura del più piccolo particolare”. [NdR: come ha sempre fatto tuo zio Ettore]
Cugino Umberto, se sei così attento ai particolari nella produzione, perché non lo sei nei confronti della storia, e tradisci, con infamia, la memoria di tuo zio Ettore e di nostro nonno Umberto? La verità è il più grande dei valori. Perché vuoi produrre falsità nella coscienza collettiva? Perché tarocchi la storia? Qual è il tuo torbido e meschino obiettivo falsificando la storia dei tuoi avi? Dovrai prima o poi renderne conto. E ti dovrai vergognare di averlo fatto. Ti aggrappi alla tradizione familiare nelle tue comunicazioni pubblicitarie, solo per interesse economico, e nello stesso tempo le tradisci, taroccando la storia. Scrivendo il falso divieni un ipocrita. Non più affidabile nemmeno nella produzione della tua società. Un ipocrita acclarato, falsifica tutto, e non gode più di nessuna credibilità. I nostri avi ci guardano sempre, e sono convinto che quanto da te scritto, non sarebbe approvato neanche da tuo padre. I due fratelli Renzo e Ettore, pur nelle loro divergenze caratteriali, di impegno in azienda e di visione, si volevano bene e hanno dato il massimo di loro stessi per l’azienda di loro padre Umberto.
Così facendo, cugino, hai distrutto anche questo legame fraterno. Hai prodotto un falso ideologico, arrecando danni alla figura storica di mio padre (parte di una famiglia nota, il cui cognome è di valenza pubblica), quindi indirettamente anche danni inferti alla mia persona. Dovrai rispondere su quanto da te scritto che non corrisponde a verità. Tu sai che ci sono moltissime persone che non esiterebbero a testimoniare il ruolo fondamentale di mio padre Ettore nella Cav. Umberto Boschi. La verità è di dominio pubblico e tu stai perdendo di credibilità nei confronti di tutti. Nessuno potrebbe avallare la storia da te scritta. Ravvediti e riscrivi la storia. Mio padre Ettore, alla stregua di mio nonno Umberto e di tuo padre Renzo sono tutti parte delle tradizioni della cav. Umberto Boschi. (Parma, 14/11/2020)
Luigi Boschi

Articolo pubblicato su “La Voce di Parma” del 17 /11/2020
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