Banca Monte Parma: risultato d’esercizio 2010 perdita di 60,1 milioni di euro. Accantonamenti sui crediti per 80,389 milioni
- – L’Assemblea degli Azionisti approva il bilancio.
- – Positivo l’andamento della raccolta e degli impieghi che, in un periodo non facile, chiudono l’anno con diminuzioni del tutto contenute.
- – Il risultato di gestione è positivo.
- – Il risultato d’esercizio (-60,1 milioni di euro) sconta i rilevanti accantonamenti effettuati sui crediti per 80,389 milioni di euro.
- – L’ingresso nel Gruppo Intesa Sanpaolo pone Banca Monte Parma in condizione di assoluta sicurezza.
All’Assemblea degli Azionisti di Banca Monte Parma S.p.A., che ha approvato il bilancio d’esercizio 2010, il Presidente Carlo Salvatori e il Direttore Generale Gian Paolo Martini hanno presentato, in un’ottica di massima trasparenza, i principali dati al 31 dicembre 2010:
Crediti verso la clientela: 2.734,8 milioni di euro (-0,22% rispetto all’anno precedente);
Raccolta totale: 4.672,8 milioni di euro (-2,8% rispetto all’anno precedente);
Margine di interesse: 44,05 milioni di euro (-28,47% rispetto all’anno precedente);
Margine da servizi: 38,25 milioni di euro (-7,39% rispetto all’anno precedente);
Risultato d’esercizio: -60,1 milioni di euro.
Nel corso del 2010 la politica creditizia della Banca è stata improntata al perseguimento delle linee guida e delle indicazioni fornite dalla Banca d’Italia, a seguito dell’ispezione conclusasi a febbraio 2010. Gli impieghi netti, facendo registrare solo una leggera diminuzione (-0,22%) rispetto al 2009, testimoniano come Banca Monte Parma, pur nell’attuale delicato contesto economico e nell’ambito dei nuovi parametri indicati dall’Organo di Vigilanza, abbia continuato ad operare con responsabilità a sostegno del territorio, indirizzando il proprio impegno a servizio delle famiglie, dei privati e delle piccole e medie imprese.
Per quanto riguarda le PMI, la Banca ha agito nel rispetto degli impegni assunti negli accordi con le Associazioni di categoria e i Consorzi fidi e ha messo a disposizione delle imprese clienti le migliori soluzioni per fronteggiare la crisi e per sviluppare nuovi progetti, mediante l’adesione all’"Avviso Comune" per la sospensione dei debiti delle PMI verso il sistema creditizio, alle diverse iniziative "anticrisi" promosse dalle istituzioni locali, alle convenzioni con SACE per la garanzia di finanziamenti finalizzati ad attività di internazionalizzazione e per lo smobilizzo dei crediti vantati dalle aziende nei confronti della Pubblica Amministrazione.
Specifiche misure sono state adottate a sostegno delle famiglie in difficoltà per agevolare il rimborso dei mutui in essere (possibilità di inserire nel piano di ammortamento un periodo di 12 mesi di rate di soli interessi) e per facilitare l’accesso al credito (prestiti personali a tassi agevolati), a cui va ad aggiungersi la consueta attenzione rivolta all’universo "privati" con l’aggiornamento costante dell’offerta di conti correnti, prestiti personali e mutui e con l’introduzione di opzioni che rendono flessibile il rimborso di questi ultimi.
Sul fronte della raccolta (-2,8%), il lieve calo determinatosi rispetto all’anno precedente è ascrivibile, per la quasi totalità, ad una diminuzione della raccolta cosiddetta "istituzionale". La sostanziale tenuta della raccolta rappresenta un risultato positivo, il cui merito è da attribuire in particolare al contributo offerto dal Personale che ha saputo operare con professionalità e massima disponibilità, pur nel periodo non facile che la Banca ha attraversato sia per la difficile congiuntura economica, sia per la ricorrente esposizione mediatica causata dalle vicende societarie.
"Il risultato economico netto al 31 dicembre 2010, negativo per 60 milioni di euro – ha affermato il Direttore Generale – sconta le pesanti ripercussioni del protrarsi della crisi economica e le difficoltà e, in molti casi, i default di importanti aziende alle quali la Banca, negli esercizi precedenti, aveva concesso significativi finanziamenti. Gli accantonamenti sono stati anche decisi nell’ottica della salvaguardia della stabilità prospettica della Banca e del rilancio delle sue aspirazioni di sviluppo nel prossimo futuro".
"Grazie alla definizione dell’accordo tra Fondazione Monte di Parma e Gruppo Intesa Sanpaolo – ha commentato il Presidente Salvatori – Banca Monte Parma ha potuto operare negli ultimi mesi in un ambito di maggior tranquillità e ha preparato il proprio ingresso nel più grande Gruppo bancario italiano. Ciò consentirà alla Banca, grazie al significativo apporto di Intesa Sanpaolo in termini di competenze, esperienza e mezzi, di rafforzare la propria posizione patrimoniale, potenziare ulteriormente la propria offerta alla clientela, migliorare il livello qualitativo del proprio servizio e mettere a disposizione del territorio nuove forze e risorse da impiegare per una crescita responsabile e consapevole dell’economia delle tre provincie nelle quali Banca Monte Parma opera".