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Belli, magri e giovani quando il Cibus fa bene

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Il succo energetico, il probiotico anti-invecchiamento, la bevanda che fa bella la pelle, il latte con più calcio… Viaggio tra i "farmaci-alimenti", nuovo businness del mercato secondo Federalimentare

Alessia Ripani

(parma.repubblica.it)
Il cibo che fa diventare belli i brutti, magri i grassi, sani i malati e giovani i vecchi. Per quello non si bada a spese, soprattutto ora che dopo le elezioni l’indice di propensione al consumo si è impennato ma tanto succede tutte le volte. Le linee guida del carrello che verrà, o che è già qui ed è bene che si sappia, le ha dettate Federalimentare a chi fa da mangiare (le imprese del settore) chiamate a lezione di impresa durante l’assemblea aperta che l’associazione ha organizzato a Cibus per dire ai suoi "guardate che non basta stare fermi e aspettare che la crisi passi, serve andare avanti e questa è la strada".

I risultati della ricerca commissionata dall’associazione a Gfk Eurisko sui comportamenti e desideri dei consumatori – "Nuovi consumi, nuovi mercati" – parlano chiaro: il cibo deve essere ‘performante’, funzionale, arricchito; deve essere un "cosmetico-alimento" o "farmaco alimento", come li ha chiamati il presidenti della società di ricerca Eurisko, Giuseppe Minoia, chiamato a illustrare i macro-trend. Oggi il consumatore è più attento, più sospettoso, più informato, più portato a sperimentare, ha tanta voglia di imparare (capire di bifidus magari guardando uno spot). Vuole stare fuori, in compagnia, ma su tutto rincorre "l’efficientismo". "Oggi i clienti pretendono di più dalle marche – spiega Minoia – perché hanno organismi da efficientare, non solo da nutrire. Gli anziani guardano all’efficienza di lunga durata; gli sportivi e gli studenti a quella mirata, legata a una performance, così come chi ha a cuore le relazioni sociali".

Via allora con il succo energetico/energizzante, il probiotico anti-invecchiamento, la bevanda che fa bella la pelle, il caffè che tira ancora più su, il latte con più calcio, il prosciutto con meno sale, il tramezzino senza colesterolo. E poi giù di aloe, ginseng, caffeina, omega3, bioflavonoidi, aminoacidi, vitamine, minerali, principi attivi, antiossidanti e chi più ne ha più ne metta. Come si fa allora a fare la spesa a basso costo? Non si fa. Cioè, "tutti la facciamo – dice Minoia – solo che se cerchiamo un prodotto di prima necessità è un conto, ma quando abbiamo in mente un progetto, che sia salutistico o di altro genere, non c’è prezzo che tenga". (06 maggio 2008)

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