FEDERALIMENTARE: PRIORITA’ SICUREZZA E POLITICHE GLOBALI
Fabio Perego
(ansa.it) PARMA – Sicurezza alimentare, interventi nazionali improntati a politiche globali e un sì al federalismo ma con cautela. Sceglie la platea del Cibus il presidente di Federalimentare Gian Domenico Auricchio per lanciare, dal palco dell’Assemblea annuale, il proprio messaggio al nuovo Governo. Le parole del leader degli industriali alimentari risuonano, nette e chiare, anche quando Auricchio torna a parlare di export e ad ripetere che, nel 2008, i consumi interni saranno trainati dai mercati esteri.
Un discorso supportato da numeri inequivocabili che indicano come l’incidenza del fatturato derivante dalle esportazioni su quello complessivo del settore non sia poi così lontano dal 18% della media europea: un obiettivo – sostiene – che potrebbe essere raggiunto nel prossimo quinquennio". E’ un intervento a tutto tondo, quello del presidente di Federalimentare, e che tocca diversi nodi cruciali. Primo tra tutti il tema del federalismo la cui "spinta – afferma – non deve compromettere l’esigenza di avere un’unica sicurezza alimentare ed un’unica politica alimentare e nutrizionale per tutti i cittadini, nonché una regia centrale delle attività di promozione all’estero e di politica comunitaria".
Poi Auricchio rileva l’importanza del valore della responsabilità individuale e della libertà d’impresa, che per Federalimentare devono rimanere principi costanti dell’azione di Governo. Quindi i temi dell’autoregolazione e dell’antiproibizionismo per i quali "il nostro Paese – dice – deve mantenere alta la bandiera" visto che "nel tempo hanno, in particolare nell’alimentare, dimostrato la loro efficacia". Ma anche l’esplicito auspicio che l’esecutivo segua, "con attenzione", l’industria alimentare italiana: "secondo settore manifatturiero a livello nazionale", ribadisce. Una strada, questa, che può essere percorsa anche "agevolando e valorizzando – rileva Auricchio – la comunicazione tra i soggetti pubblici titolari di competenze sulla sicurezza alimentare, con particolare riguardo all’Istituto Superiore di Sanità per la valutazione del rischio, costituendone l’interfaccia nazionale all’Efsa".
Proprio al tema della sicurezza il presidente di Federalimentare rivolge una parte del suo intervento sottolineando che si tratta di "un prerequisito e di una priorità assoluta per l’industria alimentare nazionale, che dedica a tale obiettivo più del 2,5% del suo fatturato: quasi 3 miliardi di euro". Ma non si può finire qui. Secondo Auricchio é "necessario rendere ancora più sicuro il sistema mediante un miglior coordinamento degli interventi e delle competenze delle autorità locali e nazionali, garantendo una maggiore comunicazione tra gli organismi coinvolti nonché l’unicità, l’ efficacia e la trasparenza delle attività di controllo". Per il numero uno della Federazione degli industriali dell’alimentare, in questo modo, si può "prevenire la confusione e il disorientamento determinati dalle emergenze alimentari, come quelle recenti più o meno presunte".
Ma Auricchio non manca di esaminare anche il mondo delle fiere. "La nostra esperienza e la collaborazione con Parma (il contratto scade nel 2012 e nei prossimi mesi Federalimentare e le sue associazioni valuteranno per il rinnovo fino al 2020 ndr) ci suggerisce – afferma – di potenziare il coordinamento degli enti fieristici e degli enti preposti alla promozione all’estero dell’agroalimentare italiano", per cui società come "Buonitalia devono continuare – sottolinea – ad accompagnare l’Ice e le Regioni evitando di confluire in altri enti, altrettanto efficaci ma con finalità ben diverse, soprattutto in vista dello sforzo corale per l’Expo 2015".