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Caso Spip, la Finanza di Parma sequestra una palazzina per studenti

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Dove era il codice etico di Loris Borghi il Magnifico Rettore? LB

Le indagini della Procura sono collegate al fallimento della Spip, società partecipata del Comune di Parma. L’edificio è uno studentato in Oltretorrente. Al centro dell’inchiesta l’imprenditore Paolo Borettini

La Guardia di Finanza di Parma ha sequestrato una palazzina a Parma di 46 unità immobiliari (per un valore di circa 5 milioni di euro) nonché delle quote e dei conti correnti riconducibili ad una società attiva a Parma, nella quale sono confluiti i proventi illeciti derivanti da un complesso sistema di frode finalizzato alla distrazione di denaro pubblico.

L’edificio è uno studentato universitario situato in borgo Cocconi in Oltetorrente. Il provvedimento di sequestro – spiega una nota della Gdf – “scaturisce dalle indagini coordinate dalla Procura di Parma, nell’ambito delle quali sono state riscontrate ipotesi di bancarotta fraudolenta a carico degli amministratori di una nota azienda, dichiarata fallita, di proprietà del Comune di Parma la quale, dal 2005 al 2011, ha accumulato un debito complessivo di oltre 115 milioni di euro per finanziamenti bancari ottenuti per l’acquisto di terreni”. Si tratta del fallimento di Spip.

Gli accertamenti eseguiti dalla Finanza hanno consentito di rilevare che le operazioni immobiliari erano state effettuate a prezzi notevolmente superiori rispetto ai valori di mercato: le transazioni commerciali avvenivano tramite società riconducibili ad un noto imprenditore locale che, di fatto, si interponevano al solo fine di far “lievitare” i prezzi dei terreni generando così ingenti illeciti profitti.

Con questo sistema l’imprenditore Paolo Borettini, direttamente o per il tramite delle sue società, ha potuto illecitamente “drenare” oltre 40 milioni di euro di denaro pubblico dalla azienda di proprietà del Comune, con la compiacenza e la complicità degli amministratori della stessa.

Il provvedimento di sequestro si riferisce, pertanto, a parte del citato profitto del reato che l’imprenditore, in buona parte, è stato impiegato per la realizzazione della palazzina oggetto del sequestro. Sono in corso ulteriori accertamenti finalizzati all’individuazione del restante illecito profitto conseguito.

Fonte Link: http://parma.repubblica.it/cronaca/2016/01/20/news/attivita_ilecite_la_finanza_di_parma_sequestra_un_condominio-131644356/

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dossier SPIP STT  


secondo articolo di parma.repubblica.it

Nell’ordinanza di sequestro ricostruito l’affare della famiglia Borettini tramite le proprie fiduciarie, che sarebbe avvenuto pochi giorni dopo la notizia dell’apertura di un’inchiesta penale

di MARIA CHIARA PERRI

La Guardia di Finanza di Parma ha sequestrato una palazzina a Parma di 46 unità immobiliari (per un valore di circa 5 milioni di euro) nonché delle quote e dei conti correnti riconducibili ad una società attiva a Parma, nella quale sono confluiti i proventi illeciti derivanti da un complesso sistema di frode finalizzato alla distrazione di denaro pubblico.

L’edificio è uno studentato universitario situato in borgo Cocconi in Oltetorrente, gestito attualmente da una fondazione di Bologna che non è coinvolta nell’indagine. Gli studenti a loro volta potranno restare senza problemi negli alloggi la differenza è che la gestione della proprietà dell’immiobile sarà affidata a un curatore giudiziario.

Il provvedimento di sequestro – spiega una nota della Gdf – “scaturisce dalle indagini coordinate dalla Procura di Parma, nell’ambito delle quali sono state riscontrate ipotesi di bancarotta fraudolenta a carico degli amministratori di una nota azienda, dichiarata fallita, di proprietà del Comune di Parma la quale, dal 2005 al 2011, ha accumulato un debito complessivo di oltre 115 milioni di euro per finanziamenti bancari ottenuti per l’acquisto di terreni”. Si tratta del fallimento di Spip.

Gli accertamenti eseguiti dalla Finanza hanno consentito di rilevare che le operazioni immobiliari erano state effettuate a prezzi notevolmente superiori rispetto ai valori di mercato: le transazioni commerciali avvenivano tramite società riconducibili ad un noto imprenditore locale che, di fatto, si interponevano al solo fine di far “lievitare” i prezzi dei terreni generando così ingenti illeciti profitti.

Con questo sistema l’imprenditore Paolo Borettini, direttamente o per il tramite delle sue società, ha potuto illecitamente “drenare” oltre 40 milioni di euro di denaro pubblico dalla azienda di proprietà del Comune, con la compiacenza e la complicità degli amministratori della stessa.

Il provvedimento di sequestro si riferisce, pertanto, a parte del citato profitto del reato che l’imprenditore, in buona parte, è stato impiegato per la realizzazione della palazzina oggetto del sequestro. Sono in corso ulteriori accertamenti finalizzati all’individuazione del restante illecito profitto conseguito.

La situazione è tranquilla nel residence in Borgo Cocconi, i cui locali sono in locazione alla società Abita Plus, specializzata nella gestione di alloggi per studenti. Dal residence di Parma fanno sapere che l’attività proseguirà in modo regolare, senza ripercussioni per chi vive all’interno degli appartamenti. L’impresa, nata dalla sinergia di Cooperativa nuovo Mondo e Fondazione Pier Giorgio Falciola, ha solo in affitto i locali, e non è in alcun modo coinvolta nelle indagini delle Fiamme gialle e della Procura.

Fonte Link: http://parma.repubblica.it/cronaca/2016/01/20/news/attivita_ilecite_la_finanza_di_parma_sequestra_un_condominio-131644356/ 


Terzo Articolo di Parma.repubblica.it

Come con i soldi di Spip è stata acquistata la residenza Cocconi

Nell’ordinanza di sequestro ricostruito l’affare della famiglia Borettini tramite le proprie fiduciarie, che sarebbe avvenuto pochi giorni dopo la notizia dell’apertura di un’inchiesta penale

di MARIA CHIARA PERRI

“Giammai, neppure nei momenti più felici e floridi del mercato immobiliare, le quotazioni di uno stesso bene potrebbero lievitare in 8 mesi di oltre il 300%” scrivono i curatori del fallimento Spip.

Ma a Parma questo è stato possibile. Così come è stato possibile che nell’arco di una sola giornata il prezzo di un terreno periferico sia lievitato di un milione 600mila euro.

Così è evaporato il patrimonio della partecipata del Comune, depauperata tramite eclatanti operazioni anomale di compravendita immobiliare fino al fallimento, decretato nell’aprile 2013, in una voragine di oltre 115 milioni di debiti.

E non meno di 29 milioni di fondi pubblici sarebbero stati distratti a favore dell’immobiliarista Paolo Borettini, contesta la Procura nell’indagine per bancarotta fraudolenta. 

A sei mesi dalla chiusura dell’inchiesta, che vede coinvolti l’ex presidente di Spip Nando Calestani e gli ex membri del cda dal 2006 al 2010, la Guardia di Finanza continua a lavorare per individuare e recuperare almeno parte di quel patrimonio disperso.

Operazione non facile, visto che le compravendite con l’intermediazione di Borettini risalgono a dieci anni fa e da allora buona parte di quei proventi hanno preso la via delle fiduciarie, anche tramite il coinvolgimento dell’intera famiglia dell’immobiliarista (la moglie e i fratelli, chiamati a rispondere del danno economico nell’ambito del fallimento).

Il “colpaccio” è arrivato con il sequestro preventivo delle quote della Cocconi Società semplice, con valore dichiarato di due milioni 380mila euro, e dell’intera “Residenza Cocconi” di proprietà della ditta, un intero condominio di 46 miniappartamenti destinati agli universitari nel cuore dell’Oltretorrente.

La stima del valore dell’immobile, molto prudenziale, è di 5 milioni di euro. Posti sotto sequestro preventivo anche il conto corrente e conto deposito presso la Credit Suisse intestati alla Cocconi s.s. e vari crediti presso la Cariparma, per un valore di circa 100mila euro.

L’ordinanza di sequestro del gup Paola Artusi ricostruisce i passaggi che hanno permesso di ricollegare i soldi di Spip ai Borettini e quindi all’acquisto della società Cocconi. Tutto parte da una segnalazione del Nucleo speciale di polizia valutaria delle Fiamme gialle di Roma su un’operazione sospetta risalente al maggio 2011.

All’epoca Paolo Borettini, Enrica Bevini, Edoardo Borettini e Alberto Borettini, appartenenti al medesimo gruppo familiare, aprirono quattro mandati fiduciari presso al Credit Suisse Servizi Fiduciari Srl facendovi confluire asset riconducibili alla loro attività nel settore immobiliare e, in particolare, titoli e liquidità provenienti da Duemme Fiduciaria quantificabili in 5milioni 875mila euro. 

La Duemme è la società al centro dell’”affare” dell’acquisizione delle quote dell’immobiliare Reig riconducibile a Borettini da parte di Spip. Nel 2012 la partecipata pubblica versò alla fiduciaria la somma complessiva di 13 milioni 954mila euro per subentrare nella proprietà di Reig. Gli asset vennero messi a garanzia di fidi bancari concordati dai vari membri della famiglia Borettini con Credit Suisse e vennero in parte utilizzati al fine di acquisire la Cocconi s.s., proprietaria dell’immobile in borgo Cocconi, tramite 11 assegni circolari per un importo complessivo di 2 milioni 452mila euro.

Somme riconducibili, secondo le accuse, ai fondi distratti da Spip per mezzo di operazioni fraudolente. L’emissione degli assegni, sottolinea il pm, è avvenuta nel luglio 2012 pochi giorni dopo la pubblicazione di notizie su un’inchiesta della Procura su Paolo Borettini, Nando Calestani e il vicesindaco Buzzi riguardante l’indebitamento di Spip. 

“La consapevolezza di Paolo Borettini si evince in modo incontrovertibile dalla macroscopica antieconomici delle operazioni poste in essere da Spip” sottolinea il giudice nell’ordinanza.

Il sequestro è motivato dal fatto che la dispersione del valore societario potrebbe aggravare il danno subito dai creditori. Il pm Paola Dal Monte ha infatti documentato il concreto tentativo di acquisizione di liquidi della società Cocconi a favore dei Borretini. 

Risale allo scorso ottobre una richiesta di bonifico di 25mila euro al figlio di Paolo, non coinvolto nell’indagine. Altri prestiti di 200mila euro ciascuno bonificati dagli zii al giovane e un bonifico di 250mila euro da parte della moglie di Borettini alla madre sarebbero stati emessi il giorno dopo il provvedimento di sequestro richiesto dal fallimento Spip nei confronti della famiglia per 21 milioni di euro.

Per questo il giudice ha ritenuto validi i presupposti per disporre il sequestro della Cocconi s.s. e di tutto il suo patrimonio.

Fonte Link: http://parma.repubblica.it/cronaca/2016/01/20/news/parma_ecco_come_con_i_soldi_di_spip_e_stata_acquistata_la_residenza_cocconi-131666504/ 



DOVE ERA LA “GAZZETTA DI PARMA” DURANTE TUTTE QUESTE OPERAZIONI? LB

La storia di SPIP dal dossier SPIP STT di questo socialblog (tratto dall’articolo LA BANDA DEL BUCO IN STT E SPIP del 07/09/2011)

Vediamo ora chi è la SPIP… e i suoi affari

SPIP, Società parmense per gli insediamenti produttivi, ora controllata STTnasce nel 1975. Soci paritetici Comune di Parma, Camera di Commercio, Provincia, Unione Industriali.

Presidente per circa 10 anni, fino ad aprile 2010, è Nando Calestani a cui succede nel giugno 2010 Franco Calzolari che dopo circa un anno nel marzo 2011 si dimette e viene sostituito da Alberto Pangrazi Liberati. La società è messa in liquidazione e successivamente in Concordato preventivo.

Direttore generale Pietro Gandolfi. Remunerazione 130.000 euro più premi. Dopo le operazioni che hanno portato al dissesto finanziario di SPIP è stato chiamato dal Sindaco Vignali come dirigente del Comune al “Marketing territoriale” con un incarico dal 23/03/2009 al 30/06/2012. Dimessosi dal Comune 09/09/2011 è presidente di PARMA INFRASTRUTTURE clone di STT.

Giuseppe Capotorto, amico di studi del sindaco Vignali, sempre alle dipendenze di SPIP. Remunerazione 67.000 euro nel 2007; 128.000 euro nel 2008; 137.000 euro nel 2009. Responsabile APEA (Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata) con l’obiettivo di uniformare l’area SPIP a principi per garantire la sostenibilità ambientale e la qualità della vita di chi ci lavora. Costo del progetto, di cui si conosce molto poco cosa sia stato fatto, circa 1.000.000 di euro. 
 
Matteo Antorini alle dipendenze di SPIP. Remunerazione 85.000 euro nel 2007; 110.000 euro nel 2008; 140.000 euro nel 2009. Dovrebbe occuparsi del progetto, pare voluto a suo tempo da Ubaldi, di cui si sono perse le tracce, PKN (Parma Knowledge Network) costo circa 1.500.000 euro.

Fra il 2005 e il 2008, con Ubaldi Sindaco di Parma fino al giugno 2007 a cui è succeduto Vignali si sono effettuate strane operazioni di compravendita aree. E’ lo SPIP 3!

In sintesi che cosa avviene:

Fase A
-Si costituiscono due società, prima la REIG srl e poi la MIND RE srl;
-In Reig subentrano i fratelli Borettini e altri familiari;
-Reig stipula compromessi di acquisto tra i 25/35 euro al mq, versando una caparra, con privati proprietari di terreni limitrofi a SPIP;
-Terminata la razzia le quote della Reig vengono cedute a una fiduciaria, la Duemme Servizi Fiduciari spa di Milano;
-Spip acquista le quote di Reig srl in mano alla fiduciaria per 13.820.000 euro e rogita i terreni in compromesso per 17.780.278 euro. Totale dell’operazione 31.600.278. 
-Spip incorpora per fusione Reig.

Fase B
Mind Re sempre dei fratelli Borettini acquista altri terreni limitrofi a SPIP che rivende a Spip quasi al doppio nell’arco di pochi mesi;

Fase C
– Paolo Conforti, consigliere comunale, responsabile agenzia qualità urbana, “gestore ombra” del PSC, la mente sul progetto urbanistico, vende a Spip ad un prezzo completamente fuori mercato, 72 euro mq per un totale di 7.500.000 di euro, il terreno di suo padre Ismaele. A questo costo si devono aggiungere le imposte a carico SPIP per 1.125.000.

E ora la cronologia dei fatti

Il Consiglio Comunale di Parma nei primi mesi del 2005 deliberò all’unanimità un ulteriore ampliamento urbanistico di 805.000 mq da mettere a disposizione per eventuali insediamenti produttivi con un investimento di 100 milioni di euro.

Il presidente di Spip, Nando Calestani, riceve dal Consiglio d´amministrazione il mandato per ricercare nuove espansioni il 9 maggio del 2005.

E qui qualcuno inizia ad organizzare l’architettura societaria per i suoi affari in modo “coperto”… Ecco il parto di chi gestirà la stangata. 
E la Reig srl nasce infatti due settimane dopo il 24 maggio del 2005 -con perfetto tempismo- nello studio del commercialista parmigiano Fabio Branchi, salito agli onori delle cronache per lo scandalo Parmalat. La ragione sociale della Reig altro non è che la sigla dei nomi di battesimo dei soci fondatori: Renato Rivieri, Elio Cabassi, Ivan Mazzali e Giorgio Marchesi. Quest’ultimo, operatore immobiliare, è l’amministratore Unico della società, ma è anche persona in rapporti di lavoro con Paolo Borettini. Sarà Marchesi infatti che contatterà le proprietà dei terreni poi acquistati da REIG srl.  

Lo Studio Branchi, invece, è in stretta collaborazione con lo Studio Silingardi da molto tempo, se non altro per i rapporti di lavoro con la galassia di Calisto Tanzi. Entrambi per le vicende del crack Parmalat condannati: Branchi 5 anni e 4 mesi; Silingardi 6anni a PR, 3 anni a MI. Entrambi interdetti in perpetuo dai pubblici uffici. 
Si dà il caso che Marco e Andrea Silingardi figli di Luciano che gestiscono lo studio del padre, siano intimi amici di Paolo Borettini; le famiglie si frequentano assiduamente… condividono spesso i periodi di vacanza insieme. Qualcuno pone più di un sospetto che dietro le trame della architettura societaria e di compravendita tra SPIP, Reig, Mind Re vi sia la mano allenata dello studio Silingardi come consulente a fianco di Borettini.

Il 4 aprile del 2006 la Reig passa di mano e acquisita dall’operatore immobiliare Paolo Borettini. Viene quindi trasferita la sede:dallo studio di Branchi, la Reig srl cambia indirizzo e arriva nello studio “Galvani, Vignetti, Vignali”´a Parma in vicolo Politi 7.

Nello stesso studio c’è  Gian Vittorio Andreaus, coetaneo di Vignali, titolare di Student Work Service, società di servizi usata da Vignali per vari scopi. La cooperativa poi entrata nel 2010 sotto la lente di ingrandimento della Guardia di Finanza e della Procura nell’ambito dell’inchiesta su Andrea Costa e la STT con l’accusa di aver redatto fatture false dietro prestazioni inesistenti. Nel 2011 Andreaus è messo agli arresti.

Il 13 aprile 2006 il Consiglio Comunale approva l’adozione del PSC in cui le aree adiacenti la SPIP vengono classificate da agricole a insediamento produttivo artigianale-industriale.
Il 27 marzo 2007 il Consiglio Comunale approva definitivamente il PSC che prevede l´espansione industriale ma non modifica la destinazione d´uso che rimane terreno agricolo.

Tra aprile e giugno 2006 Giorgio Marchesi inizia le trattative di acquisto con i proprietari di aree in prossimità degli insediamenti SPIP. Vengono stipulati i compromessi di vendita dei terreni ad un prezzo che per lo più va da circa 26,5 a 35 euro mq
Con assemblea del 05/10/2006 innanzi al notaio Giovanni Fontanabona, viene aumentato il capitale della REIG srl (da 20.000 a 100.000 euro) con sovrapprezzo di 200.000 euro, dividendo l´impegno in modo paritetico con i nuovi soci: Edoardo Borettini (’61),Alberto Borettini (’58), Enrica Bevini (’69) moglie di Paolo Borettini, Gian Pietro Caggiati (’69), figlio di Tonino Caggiati e fratello della moglie di Alberto Borettini.

Il 26/10/2006 viene costituita la Mind Re srl con atto del notaio Maria Paola Salsi. Capitale sottoscritto e versato 100.000 euro. Sede a Parma via Garibaldi 2. Amministratore Unico e socio al 60% Paolo Borettini; le rimanenti quote 20% Alberto Borettini, 20% Edoardo Borettini.

Il 27 dicembre 2006
 di fronte al notaio Massimiliano Beffa gli stessi soci della Reig (Borettini e C.) conferiscono la loro proprietà ad una fiduciaria milanese, la Duemme Servizi Fiduciari spa della Banca Esperia, il private Banking di Mediobanca e banca Mediolanum.

E’ il 9 gennaio del 2007 quando viene formalizzato il preliminare di compravendita delle quote tra SPIP e Duemme Servizi Fiduciari. 
Il 31 gennaio 2007 vi è poi una rettifica del contratto preliminare con l’inserimento di un ulteriore terreno. 7 sono così i compromessi d’acquisto aree.
Spip, nel complesso, si impegna ad acquisire le quote Reig per la cifra di 13.820.000 euro a cui si devono aggiungere le spese sostenute per quanto previsto nei contratti preliminari e somme eventualmente dovute all´amministratore. 
SPIP doveva essere garantita della approvazione del PSC che sarebbe avvenuta 2 mesi dopo, il 27 marzo 2007. Chi ha “garantito” a SPIP ed a Borettini il buon esito del percorso amministrativo del PSC  prima che costoro si impegnassero economicamente? Ubaldi avrebbe una risposta?

Il prezzo di vendita di Reig a Spip viene corrisposto secondo le seguenti modalità:
4.500.000 euro subito, di cui 1,7 milioni a titolo di caparra confirmatoria e 2.800.000 come acconto sul prezzo di cessione. Sono 4,5 milioni di euro che la Promittente Venditrice ha il diritto di trattenere qualora la Spip decidesse di rescindere l´accordo: «In caso di mancata sottoscrizione da parte della Promittente Acquirente (la Spip, ndr) del contratto definitivo di cessione delle quote presso il notaio, la detta parte perderà l´importo versato a titolo di caparra confirmatoria (1,7 milioni di euro). La Promittente Venditrice inoltre tratterrà a titolo di penale, la somma di euro 2.800.000 già percepita a titolo di acconto prezzo senza pretendere null´altro a titolo di risarcimento danni», così è scritto nel preliminare di compravendita.

Viene infine definito che l’accordo deve perfezionarsi nella sua globalità entro il 15 luglio 2007 (cosa che avverrà il 12/07/2007)guarda caso il periodo del passaggio di consegne di Sindaco da Ubaldi al suo successore che risultò essere Vignali… e quanto si adoperò Ubaldi perché lo fosse!

Il prezzo di acquisto delle quote REIG per 13.820.000 euro è così giustificato da Nando Calestani nella sua relazione al Sindaco, smaccatamente studiata e in cui trapela tutta la malafede:
-anticipi versati 1.700.000;
-costo capitale impegnato;
-remunerazione del rischio di impresa.

Spip pagherà inoltre 17.780.278 euro per saldi a rogito dei 7 compromessi che devono essere fatti entro il 30/11/2007 poi slittati anche al 2008. 
Una operazione complessiva quella della REIG che è costata alla SPIP 31.600.278 euro per una contropartita di 526.400 mq.

Chi c’era dietro la fiduciaria, socio unico, della Reig srl? Chi ne trasse gli utili oltre a Borettini e i suoi soci? Ad oggi non è dato sapersi, le ipotesi che si fanno sono molte. L’affare sostenuto, realizzato senza trasparenza, è stato dai politici voluto, è passato dalle loro mani e nei loro uffici… utilizzando pure, per Reig, lo studio professionale di Vignali. Ubaldi e il suo Assessore nonché futuro sindaco Vignali non sapevano proprio nulla?

Sul prezzo finale di quei terreni aveva manifestato perplessità la Provincia di Parma, socio di minoranza, che aveva fatto mettere a verbale durante l´assemblea del 19 aprile 2007 per l’approvazione del bilancio 2006 SPIP, i suoi dubbi sulla congruità del prezzo pagato: «Ad un primo esame – si legge nel verbale – sembra che una volta urbanizzati, i terreni acquisiti tramite Reig potrebbero avere un costo tale da non renderli competitivi sul mercato, e quindi di difficile realizzo». Ma non solo. Si rilevavano perplessità per gli impegni assunti in assenza di un adeguato piano industriale; la inadeguatezza della struttura finanziaria; perplessità sulle caratteriste contrattuali; mancanza di trasparenza per la presenza di fiduciarie che garantiscono l’anonimato delle persone e delle società che operano con questo strumento. 
La Camera di Commercio nella stessa assemblea per l’approvazione del bilancio 2006 aveva votato contro, mentre l’UPI non si era nemmeno presentata.

Scrive invece in una sua nota Nando Calestani“mi preme sottolineare che tutta l’operazione è stata improntata alla massima trasparenza e coerenza… ribadisco il convincimento che l’operazione sia opportuna e lungimirante, per dare risposta alla sempre crescente domanda di spazi di insediamento produttivo e per assicurare alla SPIP la disponibilità di aree di espansione necessarie per il suo futuro…”

Ma non è finita! Altre importanti operazioni devono ancora essere portate a termine.

Con la MIND RE 
-Un appezzamento di terreno di 51.353 mq, proprietà Severina Sani e Rina Flisi, viene acquistato con compromesso registrato in data 20/12/2006 per 1.746.000 euro da Mind Re che lo rivende, 9 giorni dopo, il 29/12/2006, con un contratto preliminare al prezzo di 2.952.750 all’impresa Ghidini Egidio spa. I rispettivi atti di rogito avverranno il 18/07/2007 e il 20/07/2007
Successivamente attraverso una permuta il terreno divenuto dell’impresa Ghidini (incaricata da SPIP per diverse opere infrastrutturali insieme a Mingori) passa a SPIP che cede in cambio un terreno in località Ugozzolo di mq 14.022 con massima potenzialità edificatoria: mq 10.300. Operazione condotta da Paolo Borettini.
– A Ravadese la Parrocchia vende, con compromesso del 02/02/200722 biolche di terra (66.050 mq) per 2,5 milioni di euro a Mind Re che rogita il 16/05/2008.  La perizia svolta in data 29/06/2006 dall’architetto Paolo Montanari indicava un valore di2.312.000 (35 euro mq). Il terreno lievita a 4.300.000 euro (65 euro mq) ed è acquistato da SPIP con compromesso il 23/07/2008 concluso con rogito del 14/10/2008. La Curia non ha nulla da dire? Sempre presente l’immobiliarista Paolo Borettini che in tutte le operazioni di compravendita oltre al plus valore incassa pure la mediazione.

 la società Mind Re srl l’08/01/2007 rinuncia al mandato irrevocabile inserito nella trascrizione di compravendita dei terreni Reig.

-Il 03/11/2008, dopo circa un mese dal rogito con SPIP del terreno di Ravadese, l’abile Borettini, in tempo per non firmare il bilancio di fine anno, cessa dalla carica di Amministratore Unico della Mind Re e gli subentra Mario Mosna (27/10/56). Successivamente dopo qualche giorno, il 12/11/2008, viene nominato Amministratore Unico il ventiduenne croato Sverko Josip (25/03/1984) che ne diviene pure socio unico (10/12/2008).

L’acquisto dei terreni Conforti.
Il signor Ismaele Conforti, padre dell’architetto Paolo Conforti, agente alla qualità urbana Comune di Parma, “gestore ombra” del PSC esperto in urbanistica e amico d’infanzia di Lunardi, vende a SPIP un terreno agricolo di 107.078 mq per un totale di circa7.500.000 euro, e fa rogito quattro giorni prima (allegando il certificato di destinazione urbanistica del suolo indicante terreno agricolo rilasciato dagli uffici comunali firmato da Mazzera) che l’area fosse definitivamente approvata  produttiva nel PSC (27/03/2007). In questo modo evitando di pagarvi le tasse e accollando a SPIP il maggior onere di oltre 1.125.000 euro. Il costo del terreno sale così a circa 82 euro mq. Ma non è finita qui. Si è pure voluto che a spese di SPIP il manto di 45 cm di profondità di quel terreno, il cosiddetto cappello del fondo, depurato dai sassi, prima di iniziare i lavori di urbanizzazione e di edificazione, doveva essere prelevato e trasportato in un altro fondo di Conforti a Torrile e livellato. All’affittuario del terreno andrà un indennizzo di 5,5 euro al mq fatto salvo i prodotti pendenti. Immaginate chi possa essere l’affittuario? Maria Alberta Ranieri moglie di Giovanni Conforti, fratello di Paolo.

L’investimento SPIP 3 per acquisto terreni è di circa 50 milioni di euro 
In particolare:
– l’operazione complessiva della REIG è costata alla SPIP 31.600.278 euro (13.820.000 + 17.780.278) per una contropartita di 526.400 mq.
-Conforti 7.500.000 + 1.125.000 di imposte per 107.000 mq
-Mind re 
per la rimanza

A questi si devono aggiungere 
-Oltre 5.000.000 di costi per consulenza e servizi;
4,5 milioni di costi di progettazione la cui parte da leone l’ha svolta l’ingegner Petrolini (3,5 milioni).

Con le operazioni di nuove acquisizione di terreni si sono defilate Provincia, Camera di Commercio e UPI. Attualmente le azioni sono così ripartite: 
Comune di Parma      cap.      1.794.775  % 95,58
C.C.I.A. di Parma      cap.           37.740  %   2,01
UPI                                cap.           37.740  %   2,01
Prov. di Parma           cap.             7.548  %   0,40
Dopo la ricostituzione del capitale sociale di SPIP con aumento del capitale sottoscritto solo da STT sono usciti la CCIA e La Provincia e le quote dell’UPI si sono ridotte a uno 0,….

Ora l’indebitamento SPIP è di circa 105 milioni di cui 94 con le banche che a garanzia oltre ai terreni ipotecati, hanno le lettere di patronage del Comune. (Parma, 07/09/2011 – aggiornato 11/09/2011)

Luigi Boschi 

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