Della Valle contro Marchionne e Agnelli
L’imprenditore della Tod’s critica lo scorporo e la quotazione di Maranello: “E’ vergognoso, l’Italia cambierà quando capirà quanto male ha fatto questa famiglia al Paese”. Dai documenti Sec emerge la distribuzione straordinaria di liquidità da Maranello alla Fca: 2,25 miliardi
MILANO – L’operazione Ferrari –lo scorporo e la sua futura quotazione – serve a salvare il “bidone” Fiat. Così Diego Della Valle torna a stuzzicare Segio Marchionne e gli Agnelli, in una saga di botta e risposta arrivata all’ennesimo snodo. Dal palco del convegno di Pambianco in Piazza Affari, il patron della Tod’s ha dichiarato: “Ferrari ha salvato quel bidone che è Fiat”.
L’operazione, secondo Della Valle, “depaupera l’azienda che invece usava quel denaro per finanziare il suo sviluppo. Invece – ha aggiunto – adesso quotano in Borsa un pezzetto per ripianare i debiti di Fiat, mentre il resto se lo prendono gli azionisti. E’ vergognoso, l’Italia cambierà quando capirà quanto male ha fatto questa famiglia al paese”, ha aggiunto in riferimento agli Agnelli. Della Valle ha inoltre definito vergognoso il modo in cui è stato allontanato Luca Cordero di Montezemolo dalla presidenza di Maranello; i due condividono l’esperienza difficile in Ntv, la società dei treni Italo.
Proprio sul fronte Ferrari, dalla Sec è emerso che Fca incasserà 2,25 miliardi di euro prima dello spin-off del Cavallino rosso, previsto l’anno prossimo. Dai documenti depositati alla Consob americana, si legge: “Prima della separazione intendiamo anche avviare altre transazioni inclusa la distribuzione e il trasferimento di cash da Ferrari a Fca per una cifra attualmente stimata in 2,25 miliardi di euro”.
L’imprenditore marchigiano ha parlato anche della situazione politica: “Auspico che si vada a votare il primo possibile. Sarebbe meraviglioso eleggere chi si vuole nel Parlamento con le preferenze, ma dovrebbe essere così anche per il Presidente della Repubblica. E’ una figura che deve garantire i politici, e non mi va che lo eleggano i politici”.
Tra gli altri casi aziendali, si è anche soffermato sul caso Moncler, l’azienda dei piumini al centro di un’inchiesta di Report che ha svelato le macchie sulle forniture di piuma d’oca: “Il nostro lavoro è complesso, bisogna conoscerlo bene, può essere fuorviante vedere i 30 euro che diventano 1.200 euro”, difende Della Valle. “Bisogna avere la sensibilità necessaria per parlare a ragion veduta. Se poi le cose sono vere, va bene che Report metta mano, perché a essere tutelato deve essere il cittadino”. Quanto a Rcs, “è un investimento tutto sbagliato da parte mia, e pensavo di poter portare la voce dell’impresa dove non c’era. In realtà non sono riuscito a toccar palla”.