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Meloni e moneta a debito
Meloni e moneta a debito
Presidente Giorgia Meloni; sono convinto che saprà far bene nei suoi anni di governo. Immagino la gioia di sua Madre Anna, del suo compagno Giambruno, di sua figlia Ginevra, nel vederla a capo del Governo Italiano. Da Underdog al vertice politico e istituzionale dell’Italia con tutta la sua passione e energia vitale di donna.
Nel suo discorso programmatico alla Camera non ho sentito, però, nemmeno un accenno sulla moneta a debito (aspetto dirimente per un politico veramente indipendente e non complice del sistema monetario, ma forse il suo pragmatismo e la sua intelligenza le impone di non metterlo ora in agenda) che costringe tutti i Paesi a uno schiavismo finanziario e debitorio. Tutta la massa monetaria circolante non è ricchezza, ma debito, in quanto la moneta, viene creata dal nulla dalle Banche Centrali e prestata agli Stati al valore nominale gravata da interessi. Le Banche Centrali, Istituti di diritto pubblico, sono di proprietà privata e non pubblica, questa è la ragione del nostro debito pubblico e dei guai che attanagliano l’Italia. Come lei saprà la Banca Centrale Europea ha il monopolio esclusivo dell’emissione monetaria e quindi di immettere all’interno dell’Unione le banconote, le uniche ad avere corso legale. L’Italia, però, volendo, senza violare i trattati potrebbe emettere una moneta fiscale parallela all’Euro, ovvero un titolo simil BOT che circoli in forma di moneta con cui fare le necessarie politiche espansive per riavviare l’economia e consentire al cittadino con questa forma di moneta di pagare tasse, multe, obbligazioni finanziarie verso lo Stato, ecc. Lo Stato a sua volta potrebbe utilizzare questo strumento monetario per aumentare il potere di acquisto dei cittadini, incrementando le pensioni, finanziando opere pubbliche sociali e infrastrutturali e pagare i propri debiti nei confronti di fornitori di beni e servizi; sostenere e ampliare il Reddito di Cittadinanza senza incidere sul debito sovrano e senza dover ricorrere a scostamenti di bilancio. In quanto moneta accreditata e non a debito.
Con questa moneta si potrebbero finanziare imprese e famiglie e risolvere i principali problemi finanziari, tra cui, anche quelli del caro bollette. Ancorché questi sono frutto di speculazione e non di costi reali.
La guerra della Russia all’Ucraina è indubbiamente una vergognosa violazione ai trattati internazionali di Putin e di una vergnosa strage, ma è solo un evento strumentale per gli speculatori della Borsa di Amsterdam. La cui speculazione sulle materie prime vitali, come l’energia elettrica e il gas, andrebbero vietate. (Parma, 27 /10/2022)
Luigi Boschi
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