Fuori i curiosi da Cibus 2008
Per la prima volta dalla sua nascita nel 1985, la rassegna agro-alimentare apre dal lunedì al giovedì, eliminando i giorni del week end. Per evitare l’assalto ai forni: questo l’intento degli organizzatori
(polisquotidiano.it) Cibus chiusa durante il week end: è la prima volta dal lontano 1985 (anno della sua nascita) che la prestigiosa rassegna alimentare non prevede nessun giorno festivo di apertura al pubblico concentrandosi solo durante la settimana lavorativa. Una scelta voluta e ponderata dalle Fiere di Parma con l’obiettivo dichiarato di voler elevare il livello professionale dei visitatori e favorire gli affari. Si vuole evitare, in pratica, il tradizionale assalto ai forni che si è sempre registrato nella domenica di chiusura della manifestazione alimentare dove i racconti narrano di vere e proprie razzie a stand incustoditi o di viandanti con sporte e sportine caricati da espositori sfiniti dopo aver servito assaggi, panini e caffè a torme di curiosi che null’altro hanno da fare che mangiare gratis.
Era queste una delle attività principali che si esercitava all’interno dei padiglioni fieristici nei primi giorni di maggio, assaggi a sbafo finché non viene sera. E il pubblico colorato fluiva tra stand e padiglioni rendendo sicuramente vivace, partecipe e affollata la rassegna. Cibus era un evento anche per i parmigiani che si mettevano in cerca del biglietto con buoni giorni d’anticipo per essere certi di evitare il salasso che rappresentava l’ingresso a pagamento tanto che oggi il pass per un giorno intero è arrivato a costare 40 euro a testa. Un po’ cara come gita fuori porta, ma il prezzo alto aveva mai scoraggiato il pubblico curioso perché, in un modo o nell’altro, qualche biglietto omaggio si trovava sempre. Ora questo giro di vite sembra invece insormontabile. Un giro tra gli stand di Cibus un mercoledì lavorativo sarà impresa ardua per i parmigiani che, se vorranno concedersi uno sguardo tra le novità del settore, biologico, salumi, latticini, merendine, dovranno ritagliarsi una pausa in un qualsiasi feriale tra lunedì e giovedì, in orari d’ufficio, vale a dire tra le 9.30 e le 18. Cinque giorni canonici, quelli sono rimasti uguali, ma non più durante il fine settimana. Così ha deciso Fiere di Parma per dare un tocco professionale alla rassegna cercando di privilegiare gli incontri con i buyer della grande distribuzione con i quali si terrà una cena-incontro martedì sera a Salsomaggiore, i convegni professionali, la collaborazione con la Germania che sarà Paese Focus della rassegna portando a Parma i rappresentanti delle Associazioni degli industriali e delle principali major della GDO tedesca. Per Franco Boni, presidente di Fiere di Parma l’edizione 2008 di Cibus sarà "Più internazionale e più piacevole… Più internazionale perché veicoleremo a Parma un grande numero di operatori professionali stranieri ed una nutrita delegazione di giornalisti specializzati, più piacevole perché abbiamo già pensato una serie di iniziative, dentro e fuori la fiera, per rendere il soggiorno a Parma più interessante". Il presidente fa riferimento alle mostre aperte in città e ad un supplemento di Gnam che vuole raccontare attraverso le fotografie il mondo del gusto. Tolta l’interessante mostra di Andy Warhol alla Magnani di Traversetolo che osserva orari difficilmente praticabili (10-18) da segnalare "Mario Schifano – America anemica" a Palazzo Pigorini con orario prolungato fino alle 24 e i Musei del Cibo della Provincia di Parma (Parmigiano-Reggiano a Soragna, Prosciutto e salumi a Langhirano, Salame a Felino) che saranno aperti fino alle 20 con visite guidate. Rimane solo un’incognita nella confezione dorata di Cibus 2008: chi sarà chiamato a tagliare il nastro? Etichetta vuole che sia il ministro uscente alle Politiche Agricole e forestali Paolo de Castro, a lui infatti andrà l’apertura ufficiale del 14-esimo salone dell’agro-alimentare italiano, ma le Fiere di Parma stanno cercando il modo più elegante per avere tra gli stand del quartiere di Baganzola anche Luca Zaia, il vicepresidente della Regione Veneto, leghista emergente, che un toto ministri ormai in dirittura d’arrivo dà in carico alla guida dell’Agricoltura del prossimo Governo Berlusconi.