Home Rubriche Ignazio Apolloni La singlossia e la figura dell’Apicella

La singlossia e la figura dell’Apicella

320
0

Caro Adriano Avrai notato che Luigi Boschi ha voluto pubblicare sul suo blog (http://luigiboschi.it/?q=node/11593) la lettera che ti ho scritto la mattina seguente l’inaugurazione della mostra, vuoi per ringraziarti (e complimentarmi) e vuoi per stimolare un qualche incontro di diverso tipo che prenda a cuore la singlossia e la figura dell’Apicella. Vorrei dunque sperare che un simile avvenimento si faccia ne La Carale (ma che significherà mai!) per dilatare il senso della parola e dell’immagine fino a inglobarvi tutto quanto fin qui ne è rimasto fuori. Non mancherà certamente a te analizzare con l’acume già dimostrato nel testo teorico che apre il catalogo, il fenomeno di cui sopra.

Ma frattanto ti chiedo: dal momento che nel tuo grafico i miei libri occuperebbero (esattamente) l’ovest in quanto sono solito privilegiare la parola forte e sensata, seppure alterata ma non al punto da essere irriconoscibile (vedi anche i Come e i Dove contenuti nel volume Singlossie), ti andrebbe di scrivere un testo ad hoc? Lo pubblicherei nel prossimo numero di Ecriture et Singlossie, oppure un apposito volume con dell’altro. Aggiungo che sul Come il pittore Roberto Zito ha realizzato delle "tavole" esplicative del senso di ciascuna delle mie opere: difficile comunque la lettura senza un qualche ausilio. Ciò per dirti anche che ho fatto una seconda lettura del tuo testo e l’ho trovata completa nel suo genere, ed anzi geniale tanto da rendere difficile a chiunque cimentarsi nel qualificare diversamente la verbovisualità nelle sue forme attuali e già storicizzate. Peccato che tornando a Palermo da Ivrea, sul treno e all’altezza di Chivasso per continuare a parlare incessantemente con Irma Blank (anch’ella diretta a Milano, la sua tappa finale) ci ho rimesso gli occhiali da lontano lasciati sul tavolinetto. Mi sarei sentito più a lungo a Ivrea e invece quelli da vicino mi hanno costretto a stare attento piuttosto ai gradini del treno, della stazione di Milano, del pullman e infine quelli della scaletta dell’aereo una volta giunto a Punto Raisi. Avrò la tua risposta? ciao Ignazio

Previous article38° Congresso Vegetariano Internazionale IVU
Next articlePAOLO MIELI PRESIDENTE DEL CIRCOLO DELLA STAMPA DI MILANO.