- Argomenti
- Mondipossibili
- Parmaonline
- Pilotta (Parma città)
- Religioni e Spiritualità
- Rubriche
- Veronica Pallini
MENSA DI PADRE LINO
PARMA – La Mensa di Padre Lino (via Imbriani 6, Parma, tel 0521\239119) ha realizzato un’iniziativa benefica di autofinanziamento il cui ricavato serve per offrire giornalmente a mezzogiorno un pasto caldo per i circa cento indigenti che vengono a mangiare gratuitamente . Come spiegano proprio i volontari della Mensa, << si tratta di un vasetto di sale aromatico , che viene dato ad offerta libera. E per il cui acquisto, naturalmente, sentiamo il dovere di ringraziare coloro che collaborano con noi per continuare questo prezioso servizio svolto a favore della città intera >>.La Mensa è una delle attività promosse dal Convento dell’Annunziata di Parma per dare continuità all’impegno di carità cristiana e francescana che Padre Lino Maupas visse in modo eroico in questo convento per più di trent’anni, dal 1891 al 1924.
Sin dai tempi di San Francesco , ogni volta che i suoi frati si organizzavano in una residenza fissa creavano una specie di appendice del convento che era la mensa del povero, dedicata proprio ai poveri che domandavano pane e cibo. Nei secoli successivi la carità dei francescani si realizzò e si irradiò in modi diversi , dal "Pane di S. Antonio" ai "Monti di Pietà". Al tempo di Padre Lino i frati dell’Annunziata di Parma servivano ogni giorno alla porta del convento pane e minestra. C’è un ‘eloquente foto del 1910 che raffigura Padre Lino che fa il cameriere per un gruppo di uomini e di donne in un locale attiguo al parlatorio del convento versando minestra da una pentola. Dopo la fine della seconda guerra mondiale la presenza francescana si è quindi rinnovata, con l’apprezzabile impegno dei frati per affrontare con dinamismo ottimistico i danni e le distruzioni della guerra e per programmare l’apostolato ed il lavoro secondo le inedite esigenze. Anche per la comunità del convento dell’Annunziata di Parma il dopo guerra costituì l’inizio di un inedito percorso ricco di speranze e di entusiasmo. Nel dopoguerra arrivò nella comunità Padre Calisto Ciavatti, sacerdote dal 1941. Come la maggior parte dei giovani frati della regione Emilia Romagna Padre Calisto aveva vissuto esperienze non facili nel ministero, a contatto con la gente divisa e contrapposta a causa del conflitto e della politica. All’Annunziata giunse con la qualifica di vice superiore e il compito di curare ed accrescere le opere caritative e sociali in memoria di Padre Lino. Con francescana passione e con grande coraggio Padre Calisto e i confratelli programmarono di riservare una significativa parte dell’area conventuale allora adibita ai servizi (fienile, legnaia , stalla,deposito carri) ad attività sociali . Tra le tante proposte ebbe priorità quella di una mensa gratuita per i poveri , una sorta di ristorante modesto ma decoroso dove poter mangiare coperti e a sedere come ad una tavola di famiglia: propria cucina , servizi attrezzature e suppellettili adeguate , per circa un centinaio di ospiti. Fu previsto e progettato un edificio a pianta rettangolare su via Imbriani , vicino al convento : seminterrato e primo piano riservati alla Mensa , gli altri piani destinati ad un pensionato per i giovani universitari. La Mensa fu, ovviamente, intitolata a Padre Lino : fu inaugurata il 6 gennaio 1961 con una sobria cerimonia di benedizione riservata ai frati e al personale. Sin dall’inizio la Mensa fu diretta da un frate del convento ed impostata sul servizio di una persona retribuita con la preziosa collaborazione di volontari. Anche il pensionato per giovani universitari cominciò a funzionare nel gennaio 1961 ed ebbe poi un ulteriore sviluppo quando dieci anni dopo-nel 1971- P. Calisto e la comunità francescana lo allargarono (da 20 a 100 ragazzi) estendendolo a ferro di cavallo su via Imbriani piazza Bertozzi e Borgo Catena. Nel primo semestre del 2007 la media giornaliera degli ospiti della Mensa è stata di 80 persone; il numero delle donne corrisponde più o meno a quello degli uomini : l’età è molto varia , trattandosi in genere di immigrati e di coloro che vengono comunemente chiamati "barboni". Per la maggior parte non sono italiani: molti non appartengono alla comunità europea e sono cattolici (italiani e non ) ortodossi islamici. Il menu comprende sempre un primo un secondo con contorno, pane e frutta. La Mensa considera le esigenze degli ospiti di fede islamica; l’accesso è gratuito e regolato da norme precise (per esempio, richiede il possesso di apposito tesserino che si è ritenuto giusto venga rilasciato dalla Caritas). La Mensa di Padre Lino dal 2002 usufruisce quotidianamente del servizio di un pulmino dono di Banca Monte Parma. La Mensa vive e lavora grazie alla generosità dei benefattori che concorrono con offerte in denaro o in generi alimentari, suppellettili, etc etc
Deve essere ricordato in particolare il contributo offerto alla mensa di Padre Lino dal Progetto Social Market che rende possibile l’impiego delle rimanenze dei generi alimentari dei supermercati. La Mensa Padre Lino è stata ammessa a questo servizio per cui si devono ringraziare il Social Market ed i supermercati che aderiscono all’iniziativa , oltre alla Fondazione Cariparma che mette a disposizione i mezzi di trasporto necessari.
Collaborare , aiutare la Mensa di Padre Lino non è difficile : offrendo generi ( pasta, carne, formaggi , ortaggi, salumi latte ) o denaro . Per informazioni supplementari è possibile contattare direttamente la Mensa ai numeri indicati sopra.
Veronica Pallini