PARMA: LA CITTA’, I GIOVANI INCONTRANO LA SCIENZA
COM E’ DIFFICILE CREDERE NELLA RAGIONE… E I MAGHI CONTINUANO AD AVERE SUCCESSO
«Gli insegnanti di italiano dovrebbero leggere Galilei», ha esclamato Carlo Bernardini, Presidente onorario Sips, durante la tavola rotonda avvenuta ieri sera alla Camera di Commercio presieduta da Almerico Novarini, Direttore del Dipartimento di Scienze Cliniche dell’Università degli Studi di Parma.
La città i ragazzi e i giovani hanno incontrato la scienza dialogando con i protagonisti, ma ciò che è emerso è che l’interesse scientifico diminuisce tra i giovani: «Non si iscrivono più alle facoltà scientifiche perché cadono in Scienze della Comunicazione».
Relatori concordi sulla eccessiva distanza tra umanisti e scienziati, gli umanisti sembrano avere repulsione solo a sentire la parola scienza, un tempo i grandi letterati sentivano un forte legame con il progresso scientifico, ora c’è indifferenza. Roberto Fieschi, professore Emerito dell’Università degli Studi di Parma, da alcuni anni ha lasciato il ruolo didattico della sua attività accademica, continuando la divulgazione scientifica: «Un tempo i grandi intellettuali si inoltravano in questo mondo per cercare di capirlo, come lo stesso Leopardi. Ora la distanza è netta e la società a distanza di anni e scoperte scientifiche vive in un ambiente difficile da scalfire. Due cittadini su dieci vanno dai maghi. Vivo la sofferenza intellettuale perché ho fiducia e credo nella ragione e nella scienza, ma vedo nell’ambiente un’irrazionalità e ignoranza dominante».
Quale è il rapporto tra cittadini e scienza?
Secondo Andrea Mozzarelli, Ordinario di Biochimica dell’Università degli Studi di Parma, "gli scienziati devono stare dalla parte dei cittadini per dare un contributo di oggettività e metodo nell’affrontare temi scottanti delle città come ad esempio la questione ex forno inceneritore di Parma o la gestione del traffico. E’ importante il coinvolgimento dell’Università e delle sue competenze nella gestione della vita quotidiana e nelle scelte politiche di una città, per la salute degli abitanti, però Parma è poco attenta alla sua Università e non la cerca".
Vincenzo Cappelletti, Preside della Società Italiana di Storia delle Scienze: « E’ necessario rimpadronirsi della capacità di produrre pensiero».
Qual è stato l’aspetto migliore dell’esperienza di essere scienziati?
Vincenzo Cappelletti: «Il passaggio dall’ovvio all’evidente…
E che il passato può avere ragione rispetto al presente»
Roberto Fieschi: «Avere avuto un’intuizione che si è poi rivelata originale.
La felicità di essersi impadronito e aver compreso un testo scientifico complesso»
Carlo Bernardini: «Aver esplorato le capacità induttive dei bambini»
Giampiero Venturelli (docente presso l’Università degli Studi di Parma specializzato in vulcani e falde acquifere): «Non essere mai caduto dentro un vulcano»
Andrea Mozzarelli: «Far crescere la cultura scientifica attraverso esempi concreti».