Installata la cupola, finestra sullo spazio
DIARIO DI BORDO VIII. Gli astronauti della Iss e la «camera con vista» sull’universo, costruita in Italia
(corriere.it) Martedì per gli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale sarà il giorno dello spettacolo. Le sette finestre della cupola installata su un lato del modulo abitato Tranquillity saranno aperte per la prima volta. E l’occhio potrà liberamente spaziare per 360 gradi cogliendo il magnifico scorrere del globo azzurro e il brillare delle stelle nel cielo nero. Finora gli uomini dello spazio dovevano accontentarsi, sullo shuttle o la stazione, di finestrelle ed oblò che non accendevano di certo la fantasia. D’ora in poi sarà diverso. Quest’ultima struttura è uno straordinario suggello finale che celebra il completamento della grande architettura. Seguendo la scorsa settimana la partenza dello shuttle Endeavour a Cape Canaveral non si sentiva che parlare della cupola: era il lancio della cupola, elemento insolito e prezioso per il lavoro degli astronauti. Da qui si governa il braccio robotizzato in azione lungo la base orbitale e si controllano gli astronauti durante le passeggiate. Ma da queste finestre si effettueranno anche osservazioni scientifiche rivolte all’universo e all’ambiente terrestre.
OLTRE IL 2020 – Il presidente americano Obama ha scelto di sostenere la stazione spaziale «almeno», ha sottolineato, fino al 2020. Tutti si impegneranno per andare oltre, al fine di sfruttare le opportunità offerte dalla nuova scienza in condizioni di assenza di gravità. È il «quarto ambiente» (come lo chiamava il professor Luigi Gerardo Napolitano, maestro della microgravità) utile per la vita sulla Terra. Nei comunicati della Nasa si sottolinea il valore di Tranquillity e della cupola «costruiti in Italia». Ciò è motivo d’orgoglio per l’ingegneria italiana. Entrambi gli elementi sono usciti infatti dalla camera bianca di Thales Alenia Space di Torino dove hanno preso forma su richiesta dell’agenzia spaziale europea Esa che poi li forniva alla Nasa. Ma sulla base orbitale vi sono vari altri moduli italiani tanto che il 50 per cento della parte occidentale della base è frutto di una nostra tecnologia d’avanguardia da preservare per il futuro.
CARATTERISTICHE – L’installazione della cupola era iniziata con qualche apprensione perché gli astronauti non riuscivano a sbloccare due bulloni che la tenevano stretta al Nodo 3 Tranquillity. Ma riprovando con maggior forza, alla fine ci sono riusciti e la cupola aggrappata all’estremità del braccio robotico volava nello spazio vuoto mentre lentamente era portata verso la destinazione finale. La colpa era tuttavia del computer il quale era programmato per esercitare una certa forza non rivelatasi sufficiente. È bastato quindi aumentare il valore e tutto si è risolto. La struttura della cupola ha un diametro massimo di quasi tre metri (2,955 per l’esattezza) ed un’altezza di 1,5 metri. Il suo peso in orbita è di 1880 chilogrammi. Delle sette finestre di cui è dotata, la maggiore è quella circolare centrale larga 80 centimetri. I vetri di silicio fabbricati negli Stati Uniti sono a quattro strati per complessivi 70 millimetri: i due più esterni (di 10 millimetri) di spessore servono a proteggere, quello interno, dagli urti degli astronauti e quelli esterni dall’impatto di micro meteoriti o spazzatura spaziale. Naturalmente è prevista la loro sostituzione in caso di danno. Le finestre saranno aperte quando servono, altrimenti rimarranno chiuse per precauzione. All’interno della cupola costata 25 milioni di euro possono lavorare contemporaneamente due astronauti. «Da questo punto di osservazione si effettueranno indagini della Terra» ha sottolineato Simona Di Pippo direttore dei voli umani all’ESA di Parigi.
Giovanni Caprara
15 febbraio 2010