LE CITTA’ SONO…
Le città sono
alla periferia del mondo,
qui dalle case il c e n t r o
dove abitavamo
dove non è peccato se non nel volto
di case, e chiese del passato –
e bugie cucite sulla tavola di vino
e pane di ferocia
di leggi contadine che contraddicevano
il suo volto
di bambino ferito dalla notte
e dal tempo, dalla morte di rotaie lente
liquide rollanti tra le zolle
e i filari di gaggìa stravolti
dalla primavera che r i t e s s o n o –
pianura immaginaria,
nella mente teli bianco gonfiati
per le nostre orecchie sincere
E tu avveduta,
nei campi elisi dove aria
stagnante già di morte ma perduta
dove silenzio,
gli abbandoni siano pane quotidiano
che si sporca, qui
dalla terra verdeggiata dalla piana che oggi tocca e ritocca
latrando là, l’inferno delle macchie –
case divenute scatole pingui
per l’inverno.
Mentre il dito se le scorre,
il bambino nel suo cuore torna dentro all’acqua delle zolle al viso della terra,
ai filari metafisici e tranquilli del marrone
che le liscia e ombreggia,
carezzandone la forma –
Le città SONO la periferia del mondo, e non
la p e r f e z i o n e –
che è della terra grassa verde rivestita
dalla gloria, e insonnolita t a c e
un orlo giovane loquace
e piace, al punto
dove c e n t r o siamo.
Maria Pia Quintavalla