Il diabolico piano del Dr. T
Enrico Celestino
L’Italia è un paese meraviglioso, questo è certo. Lo è in maniera tale che nulla più sembra destare meraviglia negli italiani.
Ricordiamo, ad esempio, quando Giancarlo Cimoli, scelto come "risanatore" delle Ferrovie dello Stato dal governo Prodi e avendole, coerentemente, portate a un deficit spaventoso, venne promosso, dal governo Berlusconi, plenipotenziario di Alitalia, sfasciando pure questa.
Ecco, al Teatro Comunale di Bologna, il 5 giugno scorso, l’ineffabile Marco Tutino ha avuto la faccia per presentare un "piano industriale", addirittura in dieci punti, per la Fondazione lirica.
Ora, che il M° Tutt’uno abbia la sfrontatezza di proporsi a risanare il deficit da lui stesso creato, non ci stupisce. Ma che i delegati di Cgil, Cisl e Uil riescano a non ridergli in faccia e anzi, lo prendano sul serio, davvero può solo indignare.
Questi sedicenti rappresentanti dei lavoratori, ai quali sarebbe imprudente perfino affidare le chiavi dell’armadietto della palestra, troverebbero forse consigliabile far dirigere un asilo a un pedofilo, mettere a guardia di una banca un rapinatore, porre alla guida di un 747 un kamikaze di Hamas ?
Ci facciano sapere, per favore.
Magari siamo eccessivamente sospettosi ma, lasciare le sorti di trecento posti di lavoro nelle mani di chi ha prodotto 5 milioni di buco non mi sembra un’idea proprio brillante.
Punto 1 del piano industriale è: Aumentare la produzione mantenendo gli standard qualitativi; punto 2 contenimento dei costi; punto 7 Marketing; punto 8 (addirittura!) Ricerca fondi.
Come non averci pensato prima?
Qui ci sorge un dubbio.
Che il Marco Tutino che da più di due anni dirige il Teatro Comunale, sia un omonimo?
O un impostore?
09/06/2009