«Parte da Parma la sfida alla Scala»
LA LETTERA
Gli uomini che hanno attratto da sempre la mia ammirazione sono stati quelli che hanno saputo penser avant: intuire, immaginare, vedere quello che sarebbe poi successo lasciandosi dietro una moltitudine di ciechi. Mi è sembrata una invidiabile capacità divinatoria, in ogni campo: in politica, in primis – ma anche in tutto lo scibile umano, la capacità di vedere quello che ancora non c’ è mi ha sempre affascinato. Un caso esemplare è quel che «vide» il Principe Karim Aga Khan, bordeggiando le coste di Sardegna allora assolutamente inesplorate. In 40 anni appena (un vero colpo di bacchetta fatata!) si è materializzata la creazione della Costa Smeralda, di Porto Cervo e di tutto quell’ incredibile complesso che ha portato tante energie positive per milioni di persone. Perché lo cito ancora? Perché vedo che questo personaggio, che, ripeto, è un vero modello per me, ha dato il suo alto patronato ad una iniziativa culturale che sta sorprendendo tutti.
La creazione di una sorta di Fondazione intesa a fare di Parma la Capitale della Musica! In realtà l’ Emilia Romagna è una regione d’ Italia, dove di presenze e di strutture musicali pesanti ce ne sono già fin troppe, generando assai spesso attriti. Esistono infatti già ben cinque orchestre, fra Parma, Piacenza (due), Bologna (due) e numerosissime iniziative musicali seminate in quel simpatico triangolone. Di un’ altra (e grandiosissima), nuova creatura come questa, nessuno sentiva il bisogno, tanto più che in questo difficile momento tutto il quadro degli Enti Lirici e delle strutture già esistenti versano in una drammatica crisi. Il contributo straordinario assegnato a questa nuova grande baracca dal Ministro Lunardi per lo sviluppo dell’ Arte, della Cultura, dello Spettacolo, poteva servire a sollevare dalle angustie in cui versano grandissime istituzioni di livello, davvero meritato, di «Capitali della Musica», come il Maggio Musicale Fiorentino. Già, ma dimenticavo che il Ministro Lunardi è di Parma. Infine, dietro a questa imponente facciata si cela piuttosto goffamente, rivestita di arroganza, di rancore e di revanchisme l’ ombra sgradevolissima della recente questione scaligera. E’ troppo ardito sospettare che si voglia contendere alla Scala il titolo che le spetta, e che la storia della nostra musica universalmente riconosce lei e soltanto lei come la Capitale della Musica italiana? Di che si tratta? Di un’ altra «Congiura dei pazzi». Sia quel che sia è davvero doveroso raccomandare al nobile consesso molta cautela tenendo ben conto che di questa macchinazione è indubbiamente l’ artefice il Sig. Meli (non possiamo chiamarlo Maestro perché della sua laurea in chitarra non si sono trovate tracce), che guarda caso è stato nominato Sovrintendente del Regio. Eppure la sua storia è ben nota. Basta dare un’ occhiata alle carte legali del giudice Càccamo che lo inseguono da tempo. Un uomo che non perde occasione per vantarsi di aver portato a Cagliari grandi direttori come Kleiber e Maazel. Quanto sia costata questa operazione Kleiber il Maestro stesso lo confidò al maestro Muti. Ora, quello che attira l’ attenzione di tutti nell’ intricata e intrigante faccenda è la «connection» Costa Smeralda-Parma. Che un uomo di superiore statura e reputazione come l’ Aga Khan sia caduto in questa trappola (si consoli, ci sono cascati già due ministri) è un mistero. Insomma questa nuova «Congiura dei pazzi» cosa si propone? Per prima cosa ha una robustissima copertura economica. Inoltre potrà contare sul contributo artistico del M Muti, grande anche se discontinuo genio della bacchetta – e sul fiume di contanti che avrà di certo a disposizione e che consentirà di avere accesso a compagnie di voci che i nostri teatri regolari non possono più permettersi. E per di più senza correre il rischio dei guai di bilancio perché tutto sarà ben coperto (o perdonato) in partenza. Tutto questo marchingegno è dunque chiaramente dettato dal ridicolo e patetico tentativo di sostituirsi nientepopodimeno che alla Scala, alla sua storia. Il caso Il regista Franco Zeffirelli (nella foto) interviene sulla nascita della Fondazione «Parma capitale della musica»
Zeffirelli Franco
Pagina 35
(6 agosto 2005) – Corriere della Sera