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VIGNALI, SIAMO ANCORA IN ATTESA DI CONOSCERE QUANTO CI COSTA MAURO MELI
Sindaco Vignali,
in data 29 luglio scorso (come è apparso anche sui giornali della città) il consigliere Vescovi ti ha fatto una interrogazione a cui avresti dovuto rispondere per iscritto entro 30 giorni.
I termini sarebbero scaduti. Mi sembra tu abbia avuto pure una cortese informale concessione di tempo, visto il periodo estivo. Ma perché ancora non rispondi? Cosa osta? In qualità di Sindaco e Presidente della Fondazione Teatro Regio, che ti impedisce di dare celermente queste informazioni che sono certo conosci perfettamente? Così facendo sembra che tu debba nascondere chissà cosa? Ma non è così, vero? Non penso certo tu non sappia quanto costa il Maestro Meli!! E’ una “evidenza” non trascurabile per le esangui casse del Teatro parmigiano.
Perché i tuoi concittadini che di fatto lo retribuiscono, come tutti gli italiani, non lo devono sapere? Tu sei sindaco dei parmigiani o sbaglio? Prova sveltire, se ti riesce, la memoria e la spunta dei documenti necessari per una completa risposta anche se in ritardo… Chiedi al’amministratore Carra semmai!! Anche lui cosa ci costa?
Cosa diresti, anzi, dimmi, quale sarebbe il destino di un tuo dirigente se usasse gli stessi metodi e tempi di celerità informativa e adempimento compiti assegnati, di quelli da te dimostrati nei nostri confronti? Che direbbe il tuo Ministro Brunetta? Quali “faccine” di soddisfazione possiamo assegnare in questo caso al “Comune amico”?
Ciò che tu stai facendo, consentimi, è veramente scorretto!… e non corrisponde all’efficienza che sembra tu richieda e voglia paventare.
O eri troppo preso in questo periodo dal monta, smonta e rimonta delle baraccopoli che si sono succedute in piazza?
Io è dal 2005, pensa, che richiedo il costo di Meli, anche pubblicamente (incontro stampa al Regio, articoli, performace in Consiglio Comunale), ma non ho avuto ancora risposta, né prima, né dopo il tuo rinnovato contratto quadriennale (2008-2012), nonostante i miei scritti che penso anche tu, come altri, avrai letto.
E’ questa di fatto la considerazione che hai verso i tuoi concittadini? Sull’etica di Meli non ho più nulla da dire… chi si avvale e sostiene cotanto sovrintendente, merita solo di essergli accostato… nel merito!
O ti sembra così strano che vogliamo conoscere i termini contrattuali e i costi che abbiamo pagato fino ad ora all’illustre Maestro cacciato da Milano e sovrintendente del profondo rosso di Cagliari?… Non più nemmeno molto considerato, pare, da Muti. E visto che ci sei, vedi se puoi fornirci pure i termini contrattuali e i costi di Temirkanov, che fino ad ora mi è parso più un fantasma del Regio che il direttore artistico musicale.
Avevi forse pensato di riservarci la notizia come ouverture del Festival Verdiano visto lo scarso cartellone ?
Considerando poi la tua attenzione riposta alla voce popolare, mi sono giunte dal foyer alcune curiose note in merito a ciò che accade dietro le quinte. Sono certo che tu saprai porre rimedio. Così per tua informazione ti riporto questi appunti pervenuti di cronaca musicale parmigiana:
– Perché non soffermarsi a parlare anche dei dopo teatri ai piani alti pagati coi soldi dei cittadini? Non ricordo più di che “prima” si trattasse, se Lucia o Tosca… Vista la contestazione in corso durante una delle ultime prime da parte di diversi dipendenti del teatro che, da mesi, non percepivano lo stipendio, e visto che non era possibile buttare la cenetta già pronta, si è pensato di dirottare tutto quel ben di Dio in parte dalle sorelle Picchi (per le maestranze) e in parte a casa del maestro. Quest’ultimo dalla sua residenza di viale Toschi ha aperto le porte agli ospiti illustri (vip, giornalisti fedeli, ecc.). Che pensiero gentile e che buon cuore nei confronti dei manifestanti!!
– Si potrebbe parlare anche delle epurazioni in campo artistico compiute nel tempo dal caro sovrintendente, ultime in assoluto quelle di Raffaele Cortesi e Stefano Rabaglia, sostituiti senza spiegazioni di sorta con figure maggiormente docili e remissive: di ottimi professionisti originari di Parma sembra che il teatro non sappia che farsene!! Meglio sudditi fedeli, meglio ancora se sardi. L’ha scampata per un pelo il maestro del coro, musicista di fama internazionale, ma dal pessimo carattere e tutt’altro che ossequioso. Dicono che sia il migliore sulla piazza, ma pretende davvero troppo dai cantanti! Ha poi la discutibile referenza di essere stato portato a Parma da Bruno Cagli… che vuoi sapesse di spettacolo un musicologo, accademico di Santa Cecilia, membro dell’Arcadia, direttore artistico di festival vari, curatore di edizioni critiche ecc., ecc. Non aveva neppure un diploma in chitarra! Questo Faggiani prima o poi è da far fuori. Fino ad ora l’ha scampata, ma non sarà che presto toccherà anche a lui?
– Come mai giornalisti pagati dal Regio per programmi di sala o conferenze di introduzione alle opere scrivono poi le recensioni degli spettacoli da loro stessi proposti su testate sia nazionali che locali? Alcuni sono giunti a Busseto persino con l’automobile e l’autista del teatro (affermazione sfuggita a Giancarlo Liuzzi, braccio destro di Meli: “Anche questa sera mi toccherà mandarlo a prendere [il giornalista] a casa”). Ma sulla deontologia professionale è preferibile sorvolare!
– Paolo Maier, alias ufficio stampa sempre pronto a saltare sul carro del vincitore, sembra distribuisca gli accrediti stampa in funzione di ciò che si scrive… Cito da una fonte pervenuta “No, niente accredito stampa per te per la prima. L’ultima volta hai parlato male dei cantanti dicendo che non erano all’altezza del ruolo; hai sostenuto poi che l’orchestra era pietosa… che il coro era eccellente (ma c’è invece Faggiani da cacciare al più presto!!)… al massimo l’accredito è per la prova generale.
E sembra vi fu scena isterica di Maier nel foyer quando qualcuno a lui sgradito riusci ad avere un invito per salire ai piani alti dopo la prima e mettere il naso in un ambiente che non doveva assolutamente avvicinare”.
Che dici Vignali? Note piccanti… meritano la tua attenzione come Presidente della Fondazione o lasciamo correre… come se fosse gossip teatrale? (Parma, 20/09/2009)
Luigi Boschi