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LETTERE A NOUR Arena Shakespeare – Parma- lunedì 16 luglio 2018 ore 21,15

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Lettere a Nour - foto Serena Pea

LETTERE A NOUR
di Rachid Benzine
traduzione italiana a cura di Anna Bonalume
con Franco Branciaroli e Marina Occhionero
e con il Trio Mothra

Fabio Mina (flauto, flauto contralto, duduk, elettronica), Marco Zanotti (batteria preparata, percussioni, elettronica), Peppe Frana (oud elettrico, godin multioud, elettronica)
scene Alberto Nonnato
luci Vincenzo Bonaffini
musiche originali trio Mothra
costumi Gianluca Sbicca
assistente alla regia Virginia Landi 

regia Giorgio Sangati 

produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione, Centro Teatrale Bresciano, Teatro de Gli Incamminati
in collaborazione con Ravenna Festival 

L’Islam progressista e tollerante e quello conservatore della jihad: due mondi che si incontrano e si scontrano nel toccante dramma Lettere a Nour, spettacolo con cui si conclude la stagione estiva di Arena Shakespeare -Fondazione Teatro Due, dove sarà in scena lunedì 16 luglio alle ore 21.15, grazie al sostegno di Fondazione Pizzarotti.

Accanto al mistero che permea il rapporto fra cultura occidentale e Islam, anche il profondo mistero della relazione padre figlia, uno scontro generazionale che prende vita nel colloquio epistolare fra un padre intellettuale musulmano praticante che vive in occidente e osserva la sua religione come messaggio di pace e amore – e una figlia, partita in Iraq per ricongiungersi a un musulmano integralista di cui si è innamorata.

In scena il grande mattatore della scena italiana, Franco Branciaroli e la giovane Marina Occhionero ad interpretare la figlia Nour, accompagnati dalle note del Trio Mothra e diretti da Giorgio Sangati, regista proveniente dalla scuola di Luca Ronconi e che si sta velocemente imponendo all’attenzione di pubblico e critica.

L’autore del testo, Rachid Benzine, islamologo e filosofo francese di origine marocchina, è uno degli esponenti di spicco di quella nuova generazione di intellettuali dediti allo studio del Corano in un’ottica di dialogo con le altre culture e religioni occidentali. Sociologo di formazione, sul finire degli anni Novanta, poco più che ventenne, avvia una profonda conversazione su islam e cristianesimo con il prete  Christian Delorme, da cui nasce il fortunato libro Abbiamo tante cose da dirci (1998, trad. it. 2000). Negli anni successivi approfondisce i suoi interessi filosofici, studiando l’opera di Paul Ricoeur, Michel Foucault e Jacques Derrida e traendone spunto per tornare alla lettura del Corano. È sull’onda di questi studi che predono forma alcuni dei lavori più incisivi di Benzine, come Il Corano spiegato ai giovani (2013, trad. it. 2016).

«Ho lavorato su una domanda fastidiosa. – afferma Rachid Benzine a proposito di Lettere a Nour –Perché giovani uomini e giovani donne, nati nel mio stesso paese, dalla mia stessa cultura, decidono di partire per un paese in guerra e di uccidere in nome di un Dio che è anche il mio? Questa domanda violenta ha assunto una nuova dimensione la sera del 13 novembre 2015: una parte di me aveva appena attaccato un’altra parte di me, seminando morte e dolore. Come vivere con questo tormento? In risposta, a poco a poco, è nato un dialogo epistolare tra un padre-filosofo e sua figlia, partita per la jihad… ». Un testo che, nella sua essenzialità drammatica di puro dialogo, si muove con straordinaria efficacia fra cronaca ed ideologia: guardando all’attualità, tocca nel vivo ferite profonde della nostra società contemporanea, a partire dalla potenza di una vicenda privata, di affetti familiari stravolti dalla storia.

Mantenendo un respiro universale, Lettere a Nour offre un ritratto per noi inedito della cultura islamica, nel suo complesso confrontarsi con la cultura occidentale.

 

Informazioni e biglietteria: [email protected] – Tel. 0521.230242 – www.teatrodue.org

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