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IRAQ: AMMAINATO IL TRICOLORE, SI TORNA A CASA!

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NASSIRIYA – Il tricolore italiano è stato ammainato a Nassiriya, alla presenza del ministro della Difesa, Arturo Parisi. Si conclude formalmente con questo atto, e dopo circa tre anni e mezzo dal suo inizio, la missione italiana in Iraq. Sono passati 1.273 giorni, da quando il 7 giugno del 2003 la bandiera italiana fu issata per la prima volta.

"Signor ministro, chiedo di essere autorizzato ad ammainare la bandiera del contingente", ha detto il generale Carmine De Pascale, ultimo comandante dei militari italiani in Iraq. E il ministro Parisi ha risposto: "La missione Antica Babilonia è conclusa. Si ammaini la bandiera".

Il Tricolore è stato quindi lentamente ammainato, al suono del trombettiere e dell’Inno nazionale. La bandiera, piegata a quadrato dai tre soldati che l’hanno ammainata, è stata quindi portata a De Pascale che l’ha consegnata all’ammiraglio Giampaolo Di Paola, il capo di Stato Maggiore della Difesa. Da questi è stata definitivamente consegnata al ministro Parisi.

I militari schierati stanno lasciando in questo momento la base di Tallil: un gruppo – circa 40 – arriveranno stasera stessa in Italia, a Napoli e a Pisa. Gli altri, insieme alla bandiera, arriveranno invece domani a Ciampino, intorno alle 13:30, dove saranno ricevuti con tutti gli onori.

Oggi si chiude la missione Antica Babilonia, ma l’impegno dell’Italia in favore dell’Iraq continua ”attraverso una rafforzata collaborazione politica, civile, umanitaria” ha detto il ministro della Difesa, Arturo Parisi, nel corso della cerimonia.

”Nel momento del rientro in patria della bandiera del primo Reggimento Bersaglieri della Brigata Garibaldi, siamo qua tutti assieme – ha proseguito il ministro – per salutare a nome dell’Italia la gente della provincia del Dhi Qar e tutto il popolo iracheno con il quale abbiamo condiviso questi anni che vengono cosi’ affidati alla memoria”.

 ”Il rientro del contingente italiano, non significa pero’ – ha sottolineato il ministro – la fine di una strada comune, la fine di una strada da percorrere assieme al popolo e alle istituzioni irachene. L’Italia non voltera’ le sue spalle all’Iraq, dissi qua a Nassiriya nello scorso maggio e lo ripeto oggi, in questo momento solenne, a nome del governo della Repubblica”. ”A conclusione della nostra presenza militare, con il rientro del nostro contingente – ha aggiunto Parisi – l’impegno dell’Italia proseguira’ attraverso una rapportata collaborazione politica, civile, umanitaria, di sostegno alle istituzioni e alla ricostruzione del paese”.

In tre anni e mezzo, i militari italiani hanno addestrato 15.500 uomini delle forze di sicurezza locali; compiuto circa 16 mila pattugliamenti; sequestrato 15 mila tra armi e munizioni ed oltre quattromila chili di esplosivo. Elicotteri e aerei senza pilota hanno volato per circa novemila ore e i progetti di ricostruzione realizzati sono stati 872, finanziati con 15 milioni di euro di fondi nazionali e 20 milioni di dollari della Coalizione internazionale. Questo, nel dettaglio, il bilancio operativo della missione Antica Babilonia, che oggi ha chiuso i battenti.

* ATTIVITA’ ADDESTRATIVA – I militari dell’Esercito hanno addestrato circa 3.500 uomini dell’Iraqi Army, cioe’ un’intera brigata costituita da due battaglioni e un comando, completamente equipaggiati. I carabinieri hanno invece formato circa 12 mila poliziotti.

* PATTUGLIAMENTI E SEQUESTRI – La componente terrestre del contingente ha compiuto complessivamente 16 mila pattugliamenti; le scorte sono state invece 12.800. Lungo l’ elenco del materiale sequestrato: 3.500 armi di vario tipo, 3.400 bombe da mortaio, 5.500 razzi e mine, 1.210 proiettili da artiglieria, 1.060 bombe a mano, 900 chili di polvere da sparo, 3.300 chili di esplosivo al plastico. I carabinieri del comando Tutela patrimonio culturale hanno, tra l’ altro, scoperto e catalogato 630 beni archeologici e 500 monete antiche, tutto materiale consegnato al museo di Nassiriya.

* NAVI – La componente navale, attiva nella prima parte della missione, ha controllato complessivamente 256 mercantili (tra ispezioni e ‘interrogazioni’). L’ attivita’ cacciamine ha richiesto 530 ore di navigazione, mentre sono stati 47 gli interventi logistici e sanitari in favore degli equipaggi di navi civili. Il team dell’ Istituto idrografico ha realizzato 2.352 carte nautiche e topografiche.

* AEREI – Gli elicotteri HH3F dell’Aeronautica hanno volato per 4.610 ore in 3.870 sortite. Quelli dell’Esercito (AB412, CH47 e A129 Mangusta) per 4.660 ore in 4.105 missioni e gli SH3D della Marina 267 ore, per un totale di 159 sortite. Intenso anche l’utilizzo degli aerei senza pilota Predator: 250 missioni, 1.620 ore di volo.

* SETTORE SANITARIO – I casi trattati dalla componente sanitaria del contingente (anche in favore della popolazione locale) sono stati 25.500; 5.400 gli interventi di pronto soccorso, 1.500 le degenze, 780 gli interventi in sala operatoria, 2.900 quelli ambulatoriali ortopedici, 4.150 gli interventi ambulatoriali chirurgici, 4.450 gli esami radiologici e, infine, 5.500 gli esami di laboratorio.

* RICOSTRUZIONE – Con circa 15 milioni di euro di fondi nazionali sono stati conclusi 331 progetti nei settori della sicurezza e sanitario, nella realizzazione di infrastrutture, in aiuti umanitari ed altro. Con circa 20 milioni di dollari di fondi della Coalizione, invece, sono stati portati a termine 541 progetti di ricostruzione nei settori della sicurezza, della sanita’, dell’educazione scolastica, delle infrastrutture militari e civili (soprattutto nel settore idrico e elettrico).

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