Parmigiani in aumento ma sempre più anziani. E uno su dieci è straniero
(gazzettadiparma.it) E’ stato presentato questa mattina il bilancio demografico 2007 a cura dell’Ufficio Statistica del Comune di Parma.
Alla fine del 2007 la popolazione residente nel Comune ammontava a 178.718 unità, con un aumento pari allo 0,93% rispetto al 2006. Poiché la differenza tra nati e morti è negativa (si sono registrate meno nascite rispetto al numero dei morti), il numero totale dei residenti è in crescita solo grazie a coloro che giungono nel nostro Comune, in prevalenza stranieri, che superano decisamente il numero di quanti, al contrario, lasciano la città.
Ma il dato che forse più di altri s’impone all’attenzione è rappresentato dal recupero della natalità: le nascite, che dal 2004 si attestano costantemente oltre i 1.400 eventi per anno, nel 2007 sono state 1.629 e il tasso di natalità è risultato pari al 9,11 nati per 1.000 abitanti. La tendenza che si sta manifestando non riguarda solo la nostra città ma anche le regioni del nord, le aree più colpite in passato dalla crisi della natalità. La ripresa che consente di ritenere definitivamente superata questa fase è da attribuire sia alla presenza delle famiglie straniere, di norma con un numero di figli superiore alla media, che alla riscoperta del valore della maternità delle donne italiane.
Nonostante l’arrivo di giovani stranieri, la popolazione residente continua a invecchiare: coloro che hanno un’età pari o superiore ai 65 anni sono circa un quarto del totale dei residenti, aumentano anche i centenari, pari a 46 di cui 43 donne. Inoltre, l’anziano solo rappresenta una tipologia familiare sempre più diffusa.
"Per noi amministratori – commenta l’assessore ai Servizi Demografici e Statistici Mario Marini, – l’aspetto più importante è che questa indagine ci porta a individuare, capire i trend e a saperli gestire".
A proposito delle famiglie, nel 2007 si contano 85.808 nuclei, con modeste variazioni rispetto al 2006. Ammontano a 8.583 le famiglie straniere, tra le quali si riducono quelle composte da una sola persona, a fronte di un aumento dei nuclei formati da 2 o più componenti. Questo testimonia un sempre più marcato radicamento nella nostra città da parte degli stranieri.
L’analisi della popolazione secondo lo stato civile permette di osservare che al di sotto dei 30 anni le persone coniugate sono in numero estremamente ridotto: considerando la fascia d’età compresa tra i 20 ed i 29 anni, risulta coniugato solo il 12,9%. Per di più nella classe dai 30 ai 34 anni, a fronte di una percentuale di donne coniugate che si avvicina al 50%, gli uomini nella stessa condizione sono il 33%. Le profonde trasformazioni sociali avviatesi negli ultimi decenni hanno prodotto un progressivo innalzamento dell’età nella quale ci si sposa, tanto da far considerare il matrimonio un evento raro al di sotto dei 30 anni.
Un approfondimento particolare merita anche l’analisi dei dati sugli stranieri: il flusso costante di quanti provengono da altri paesi ha decisamente trasformato la struttura sociale della nostra città: dai 3.480 individui del 1995 si è passati alle 18.146 presenze di fine 2007, il 10,15% sul totale della popolazione residente.
Sempre riguardo agli stranieri, l’evolversi, nel periodo osservato, del rapporto tra i due generi, risulta strettamente associato al mutare delle caratteristiche dell’immigrazione: a una prima fase, tra il 1995 e il 1998, con arrivi in particolare da Albania e Filippine, ne è seguita una seconda nella quale si è assistito a una forte accelerazione dei flussi dai Paesi africani, mentre negli ultimi 4 anni hanno prevalso quanti giunti dai Paesi dell’Est Europeo.
Le 10 nazionalità più frequenti crescono tutte in valore assoluto ad esclusione della Nigeria. La Moldova ha scalzato dal primo posto l’Albania, registrando un incremento rispetto all’anno precedente pari al 25,5%, aumentano i romeni, entrati a far parte dell’Unione Europea dal 1 gennaio 2007, che addirittura raddoppiano la presenza passando da 618 a 1235 unità nell’arco di un anno. Complessivamente, moldavi e albanesi rappresentano il 22% della comunità straniera.
Un altro argomento toccato nell’analisi condotta dall’Ufficio Statistica riguarda i matrimoni, il cui calo, a partire dal 2000, non accenna ad arrestarsi: nel complesso si è passati dai 679 del 1995 ai 591 del 2007. Inoltre, appare sempre più manifesta la crisi del matrimonio religioso che nell’arco di 8 anni, dal 2000 al 2007, registra un calo del 27%, superato dalle nozze celebrate con rito civile, che nel medesimo periodo segnano un progresso del 30%.
In conclusione, dello studio si riporta, come consuetudine, la popolazione straniera per sesso e Paese di provenienza.
Il testo integrale del Bilancio demografico 2007 è disponibile on line sul sito del Comune di Parma alla voce Ufficio Statistica – www.statistica.comune.parma.it – in modo da renderlo accessibile a un pubblico sempre più vasto.