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Alluvione, Procura di Parma indaga per disastro colposo
Aperto un fascicolo d’inchiesta contro ignoti su eventuali omissioni o negligenze nell’attuazione di opere di prevenzione e sulle procedure di allerta
La Procura di Parma ha aperto un fascicolo d’inchiesta per disastro colposo in merito all’esondazione del Baganza che lunedì 13 ottobre ha devastato la zona sud-occidentale della città, provocando danni per milioni di euro e causando un black out comunicativo da Piacenza a Modena per l’allagamento di una centralina Telecom.
Secondo le prime indiscrezioni, non ci sono nomi iscritti nel registro degli indagati e per ora si procede contro ignoti. Il procuratore capo Antonio Rustico ha affidato l’inchiesta al pm Paola Dal Monte, che dovrà accertare se non vi siano state omissioni o negligenze nella realizzazione di opere di prevenzione o nelle procedure di allerta alla popolazione.
Il reato di disastro colposo è procedibile d’ufficio (cioè su iniziativa dei magistrati, senza che sia necessaria una denuncia. Nei giorni successivi all’alluvione il Movimento Nuovi Consumatori ha presentato un esposto chiedendo si facesse chiarezza sulla mancata costruzione della cassa d’espansione per il torrente Baganza, progetto approvato in un protocollo d’intesa sottoscritto già nell’aprile del 2011 da Regione, Aipo, Provincia e Comune di Parma, più altri Comuni del territorio (Colorno, Sala Baganza, Felino, Collecchio).
Il Mnc denuncia che l’attuale amministrazione avrebbe disatteso quanto previsto dal commissario Ciclosi nella sua relazione commissariale, che a pagina 105 recita “(…) è stato inoltre avviato procedimento propedeutico alla realizzazione della cassa di espansione del torrente Baganza con la predisposizione della variante urbanistica al Regolamento Urbanistico Edilizio per il recepimento del Polo G9 – Cassa Baganza del PIAE (delibera di prossima adozione)”.
L’associazione ha inoltre annunciato che martedì presenterà un ulteriore esposto per omissione atti d’ufficio, mancato allarme, mancata informazione alla cittadinanza e mancati soccorsi in merito alla gestione dell’emergenza.