Da economia a clima, bozza del documento finale
(ansa.it) L’AQUILA – Dal rilancio dell’economia all’accordo sul clima, dall’attenzione alla dimensione sociale della crisi all’accelerazione sul Doha Round, dall’Iran all’impegno contro le armi atomiche.
Ecco in ‘pillole’ la bozza del documento finale del vertice del G8 dell’Aquila.
– SEGNI STABILITA’, AVANTI MISURE ANTICRISI. I paesi del G8 "pur notando segni di stabilizzazione" dell’economia mondiale e "una maggiore fiducia, hanno riaffermato il loro impegno ad attuare le decisioni prese ai summit di Washington e Londra".
Nella bozza di documento finale si sottolinea anche che "le politiche per sostenere l’economia mondiale e risanare il sistema finanziario mondiale continueranno per tutto il tempo necessario ad assicurare una crescita sostenibile e di lungo periodo". I Grandi si impegnao studiare comunque ‘strategie d’uscità da attuare una volta che la crisi sarà passata.
– CLIMA: BASI PER ACCORDO GLOBALE A COPENAGHEN. All’Aquila sono state poste "le basi per un accordo globale ed efficace a Copenaghen": è quanto si legge nella bozza della dichiarazione finale del G8 in cui si sottolinea che i leader del G8 e del Mef (Major Economies Forum) "hanno concordato di continuare a lavorare insieme nei prossimi mesi".
– IMPEGNO CONTRO ATOMICHE, VERTICE IN 2010. I leader del G8 hanno sottolineano "l’importanza centrale del regime stabilito dal Trattato di non proliferazione e l’impegno a creare le condizioni per un mondo senza armi nucleari" e a questo scopo "gli Stati Uniti convocheranno una conferenza nella primavera 2010 volta a rendere sicuro tutto il materiale nucleare vulnerabile nel mondo e a portare alla revisione del Trattato di non proliferazione".
– PREOCCUPAZIONE PER SVILUPPI SITUAZIONE IRAN. I leader del G8 hanno espresso preoccupazione per i recenti sviluppi in Iran. Hanno deplorato la violenza post elettorale nel paese, l’interferenza rispetto ai media, la detenzione ingiustificata di giornalisti e gli arresti di cittadini stranieri. Nella bozza del documento finale del G8 si fa riferimento anche all’impegno per trovare una soluzione diplomatica al fallimento continuativo da parte dell’Iran nell’adempiere ai suoi obblighi internazionali rispetto al suo programma nucleare. Gli otto leader hanno anche condannato le dichiarazioni del presidente Ahmadinejad che negano l’olocausto.
– MO: RIPRENDERE NEGOZIATI DIRETTI, SI’ DUE STATI. "In vista di una pace globale tra Israele e tutti i suoi vicini, i leader rinnovano il loro pieno sostegno alla soluzione di due Stati per il conflitto israelo-palestinese e sollecitano le parti a riprendere rapidamente i negoziati diretti". I Grandi chiedono anche alle parti di "adempiere ai loro obblighi previsti dalla Roadmap".
– NO PROTEZIONISMO, CHIUDERE DOHA IN 2010. I "mercati aperti sono cruciali per la crescita e lo sviluppo" e per questo i leader riaffermano "la loro determinazione a resistere al protezionismo". Per quanto riguarda il commercio internazionale, si punta a "raggiungere una conclusione ambiziosa ed equilibrata nel 2010" del Round di Doha.
– IMPEGNATI SU LAVORO, PERSONE AL PRIMO POSTO. Si sancisce l’impegno "ad affrontare la dimensione sociale della crisi, mettendo i problemi delle persone al primo posto e promuovendo un’azione a livello globale per l’occupazione e la protezione sociale".
– G8: INSIEME G5 E EGITTO PER RILANCIO CRESCITA. Il G8 e i Paesi del G5 (Brasile, Cina, India, Messico e Sudafrica) più l’Egitto lavoreranno insieme con "l’intento di rilanciare la crescita su un sentiero più sostenibile, bilanciato e inclusivo".
– OK LECCE FRAMEWORK SU NUOVE REGOLE ECONOMIA. I Paesi del G8 hanno concordato sulla strategia del Lecce Framework, la cornice di regole promossa dalla presidenza italiana per sviluppare "standard e principi comuni" dell’economia e della finanza mondiale, improntati "sull’appropriatezza, l’integrità e la trasparenza".
– COOPERAZIONE CONTRO EVASIONE FISCALE. Lotta ai paradisi fiscali. "La cooperazione internazionale sarà rafforzata per combattere l’evasione fiscale e la corruzione, rafforzando l’attuazione degli standard internazionali, anche attraverso un’espansione del Forum Globale dell’Ocse e lo sviluppo di contromisure contro le giurisdizioni non cooperative che non rispettano tali standard".