Il Comune e la crisi
Nota stampa di Paolo Bertoletti, segretario generale CGIL Parma.
"La crisi economica ed i suoi gravi risvolti sociali mostrano già evidenti ricadute sul nostro territorio. C’è bisogno del massimo impegno da parte di tutti, comprese le istituzioni locali.
Con la Provincia di Parma abbiamo avviato unitariamente, già dal primo dicembre, un tavolo per affrontare l’attuale situazione recessiva.
Siamo nella fase finale del confronto per mettere a punto strumenti atti ad accompagnare tutte le lavoratrici e i lavoratori che verranno colpiti da chiusure o riorganizzazioni aziendali. Anche con tanti Comuni stiamo concordando misure straordinarie.
Purtroppo non è stato possibile fare altrettanto con il Comune di Parma. Già in fase di informazione sul bilancio preventivo 2009 le nostre richieste, per affrontare le questioni urgenti sul sociale, non hanno avuto concreto riscontro.
Oggi apprendiamo che il Comune presenta un primo piano d’interventi.
Cogliamo con piacere l’accelerazione che l’Amministrazione ha voluto dare. Vorremmo, però, poterci confrontare sui singoli provvedimenti e soprattutto su quello di cui i cittadini, le famiglie, gli anziani di questa città hanno veramente bisogno in questo momento particolarmente difficile.
In attesa di qualche segnale, ci permettiamo di evidenziare che i primi progetti comunicati alla stampa non presentano elementi innovativi rispetto all’esistente e quindi sono da valutare scarsamente efficaci. Ricordiamo che il "minimo garantito" in uso da diversi anni, dal 2007 al 2008 è già stato fortemente ridimensionato nel numero degli aventi diritto, mente il "bonus energia" è previsto a livello nazionale. Consideriamo invece interessante la revisione del sistema tariffario con una ISEE "lineare" (più reale), come da tempo il sindacato chiede.
Tuttavia, avremmo bisogno di alcune risposte semplici ma adeguate. Il Comune da subito è disponibile a concedere la ospensione/riduzione delle rette pagate per i servizi alla persona da lavoratori occupati in aziende in crisi? Pensiamo alle rette per servizi educativi o ad altre prestazioni sociali.
Oppure, il Comune èdisponibile a prevedere risorse specifiche per aiutare quei cittadini che non sono in grado di pagare i tickets sanitari o le varie tariffe? O, ad esempio, l’affitto o il mutuo?
Viene da chiedersi, invece, come il "tutoraggio economico" svolto da pensionati bancari possa contribuire a rasserenare le persone che anche in questa città stanno diventando più vulnerabili e a rischio povertà"
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