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Obama, Bin Laden vivo o morto

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il presidente Obama: ”e’ una priorita’ assoluta”

(ansa.it) 10 settembre – NEW YORK – "Catturare o uccidere Osama Bin Laden e Ayman Al Zawahiri resta una delle priorità assolute per gli Stati Uniti", ha detto Obama sottolineando che l’eliminazione del capo di Al Qaida segnerebbe "un importante passo avanti per la sicurezza americana".

Il ministro della difesa Robert Gates ha telefonato oggi al pastore Terry Jones sollecitandolo a non bruciare copie del Corano, ha reso noto il Pentagono.

Un portavoce della chiesa della Florida che ha minacciato di bruciare copie del Corano domani per l’anniversario dell’11/9 ha detto che il falo’ non avra’ luogo. ”Posso confermare al 100 per 100 che domani pomeriggio non saranno bruciate copie del Corano come era stato a suo tempo annunciato”, ha detto K.A. Paul nel corso di una conferenza stampa a Gainesville (Florida).   Il pastore Terry Jones, che ha partecipato a sua volta alla conferenza stampa, ha detto di sperare di poter incontrare l’Imam di New York che vuole costruire una moschea a breve distanza da Ground Zero. Un ultimatum dato dal pastore all’Imam perche’ si mettesse in contatto con lui, della durata di due ore, e’ scaduto senza che vi fosse alcun contatto tra le due parti.  

NESSUNO CI DIVIDERA’ PER RELIGIONE – "Siamo una nazione unita, composta da persone che danno a Dio nomi diversi. Ma nessuno riuscirà a farci del male con divisioni basate su differenze religiose o etniche". Barack Obama, nella sua conferenza stampa alla Casa Bianca alla vigilia dell’11 settembre, sottolinea come gli Usa "non sono mai stati in guerra con l’Islam, ma con i terroristi di Al Qaida". I quari, ricorda il presidente americano "hanno fatto molte più vittime tra i musulmani". Domani – ha detto Obama – sarà un’ottima occasione per ricordare il rispetto fra tutte le religioni che caratterizza la nostra nazione".   "Bruciare il Corano è contrario ai principi che hanno fatto nascere questo Paese. Spero che chi lo ha proposto cambi idea" ha detto Obama. "La mia speranza è che quest’individuo ci preghi sopra e torni sui suoi passi" ha auspicato Obama, senza mai citare il nome del pastore della Florida 

"VICENDA SERIA PERCHE SIAMO IN ERA WEB" – "Le nostre truppe oggi sono in pericolo. Non si può giocare con queste cose". Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ribadendo i rischi che un atto come quello proposto da Terry Jones possa avere gravissime conseguenze nel mondo musulmano. "Non penso che siamo gli unici ad avere parlato molto di questa vicenda. Ormai viviamo nell’era di Internet e queste sono questioni che possono provocare danni profondi in giro nel mondo. Per questo dovevamo affrontarla in modo molto serio". Obama ha quindi ribadito che bruciare il Corano rappresenta "il migliore regalo che si potesse fare ad Al Qaida, il migliore mezzo che ha per ingrossare le sue fila".

Il pastore Terry Jones ha intanto annunciato che non brucerà il Corano. Affermando che non brucerà copie del Corano nell’anniversario dell’11 settembre, il pastore della Florida Terry Jones ha aggiunto che spera verrà mantenuta la promessa di un incontro a New York da parte dell’imam con i responsabili del progetto per una moschea a Ground Zero. Lo ha detto al programma della Abc ‘Good Morning America’.

  DANIMARCA: TENTA DI FARSI ESPLODERE IN HOTEL, ARRESTATO – Un uomo ha cercato di farsi esplodere in un hotel di Copenaghen causando solo una piccola deflagrazione e rimanendo ferito. Lo hanno segnalato media e fonti ufficiali in Danimarca precisando che l’uomo e’ stato arrestato. L’esplosione, ha precisato la polizia, e’ avvenuta in un bagno dell’albergo del centro della capitale danese, Copenaghen. ”Tutto cio’ che possiamo dire e che c’e’ stata una piccola esplosione in questo hotel”, il ”Joergensen”, ha detto un portavoce della polizia di Copenaghen. Secondo testimonianze citate da media danesi, il sospetto kamikaze e’ rimasto ferito e arrestato in un parco vicino all’hotel, La polizia ha isolato alcune strade attorno all’edificio ed il parco.  

TENSIONE NEL MONDO ISLAMICO – Un manifestante e’ rimasto ucciso, da colpi di arma da fuoco, durante una protesta contro le minacce di bruciare il Corano, nei pressi di una base Nato nel nord dell’Afghanistan. Lo riferisce un portavoce locale. Una folla, di circa 10.000 persone secondo un portavoce del governatore della provincia di Badakhshan, si era riversata in strada a Faizabad, nel nord-est del Paese, dopo la preghiera di fine ramadan. Alcuni tra questi si erano diretti verso una base della Nato gestita dai tedeschi, contro la quale avevano cominciato a lanciare sassi e uno dei manifestati è rimasto ucciso quando dall’interno della base militari hanno aperto il fuoco. Lo ha riferito lo stesso portavoce, Amin Sohail.

Si estende in almeno cinque province dell’Afghanistan la protesta di migliaia di manifestanti contro la minaccia del pastore protestante della Florida Terry Jones di bruciare copie del Corano. Lo riferiscono responsabili locali. Diverse centinaia di dimostranti si sono radunati nella parte nord di Kabul, mentre circa 2.000 persone hanno marciato verso un edificio governativo a Farah. E proteste sono in corso anche a Badghis, nel nord-ovest, e a Ghor e a Herat. La protesta monta anche in Pakistan dove circa 600 manifestanti si sono radunati nella città di Multan, nel centro del Paese, e bandiere americane sono state date alle fiamme.


KARZAI, PASTORE NON PENSI NEMMENO BRUCIARLO
– Il pastore della Florida Terry Jones "non dovrebbe nemmeno pensare" di poter bruciare copie del Corano, ha detto oggi il presidente afghano, Hamid Karzai.

"Abbiamo saputo che negli Stati Uniti un pastore ha deciso di profanare il Corano. – ha detto ancora Karzai – Ora, sebbene sembri che alla fine non lo farà, noi gli diciamo che non dovrebbero nemmeno pensarlo" di poter bruciare copie del Corano. Il pastore protestante della Florida Terry Jones, che minacciava di bruciare il Corano sabato prossimo per l’anniversario dell’11/9, non ha ancora rinunciato al suo progetto, nonostante le condanne arrivate da tutto il mondo (compresa quella di Obama). Ieri aveva annunciato che avrebbe annullato l’iniziativa, dopo avere ricevuto assicurazione che non sarebbe stata costruita una moschea nei pressi di Ground Zero. Poi però, quando responsabili del centro culturale islamico di New York hanno fatto sapere di non avere raggiunto alcun accordo, Jones si è detto "deluso" e "scioccato" e ha aggiunto "potremmo essere obbligati a rivedere la nostra decisione" di rinunciare al rogo del Corano.

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