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Obama: Siamo un paese da tripla A. Ma Wall Street va in caduta libera

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CRISI USA. Il presidente Usa: “Il downgrading dipende dall’incertezza politica. Sappiamo come risolvere i problemi, ci vuole solo una volontà politica di tutti”. New York chiude a meno 5,49 %

FEDERICO RAMPINI

(repubblica.it) WASHINGTON – “Sono tempi duri, ma questa è l’America, una nazione da tripla A. Il downgrading non è un giudizio sulla nostra economia ma sul nostro sistema politico, è necessario ritrovare lo spirito di unità nazionale di una volta”.

Sono le 13.45 a Washington, a mercati aperti Barack Obama fa una breve dichiarazione dopo il downgrading del debito pubblico americano deciso venerdì sera da Standard&Poor’s. “Non è in dubbio – dice il presidente – la nostra capacità di ripagare i debiti. I mercati continuano a giudicare solida la nostra solvibilità finanziaria”. Gli dà ragione, proprio mentre lui parla, l’andamento dei buoni del tesoro Usa: in una seduta in cui crollano le Borse, i Treasury Bonds sono ricercatissimi, il loro valore aumenta.

“Warren Buffett ha detto che se ci fosse una quadrupla A lui ce la darebbe” commenta Obama citando il più celebre finanziere americano. Il problema, ribadisce Obama, è un sistema politico bloccato che ha affrontato con grave ritardo il debito pubblico. “La buona notizia è che questo problema si può risolvere, attraverso una riforma fiscale equa e degli aggiustamenti alla sanità. Le idee ci sono, bisogna superare la mancanza di volontà politica”.

Poi Obama affronta la questione più grave, quella che domina davvero l’attenzione dei cittadini così come l’ansia dei mercati: il rischio di una ricaduta in recessione. “La preoccupazione più immediata – dice il presidente – è la lentezza della ripresa, la mancanza di posti di lavoro. La buona notizia è che grazie all’accordo sul debito possiamo ottenere più spazio di manovra per politiche di sostegno. Primo: va rinnovato lo sgravio fiscale sulle ritenute alla fonte nelle buste paga dei lavoratori dipendenti. Secondo: va prorogata l’indennità di disoccupazione in scadenza. Terzo, bisogna accelerare sugli investimenti in infrastrutture. Voglio che il Congresso se ne occupi appena torna dalle vacanze”.

Purtroppo non sono idee nuove. Né ci sono elementi per sperare che i repubblicani continuino ad opporsi a manovre di sostegno all’occupazione. Appena il presidente ha finito di parlare, Wall Street accentua le perdite e chiude in forte calo. Il Dow Jones perde il 5,49% a 10.816,36 punti, il Nasdaq cede il 6,90% a 2.357,69 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 6,63% a 1.119,87 punti.

(08 agosto 2011)

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