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Stessa amante per gli insaziabili Chirac e Mitterrand

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(corriere.it) «Quasi tutti i politici francesi sono donnaioli compulsivi», annuncia Christophe Dubois, giornalista e autore con Christophe Deloire di Sexus Politicus, un nuovo libro sulle seduzioni e gli adulteri dei potenti del Paese. La rivelazione più piccante: gli insaziabili Jacques Chirac e il suo predecessore Francois Mitterrand avrebbero avuto un’ amante in comune. «E allora?» è la probabile reazione del pubblico francese, storicamente indifferente a quel che fanno i politici con i loro sigari nell’ intimità dell’ ufficio. Quando si scoprì che Anne Pingeot era una sorta di moglie alternativa per Mitterrand, con cui ebbe anche una figlia, il presidente ottenne persino parole di incoraggiamento. Reazione ben diversa da quella degli americani all’ affaire Clinton-Lewinsky.

La vera novità di Sexus Politicus sta invece nell’ interesse dei giornalisti francesi per l’ appetito sessuale dei propri leader. È un territorio in cui Dubois è orgoglioso di addentrarsi: «È un’ area inesplorata, un tabù infranto». Il libro sfiora la nota relazione di Napoleone con Josephine. Indugia sull’ esuberante morte del presidente Félix Faure nel 1899, in un hotel mentre l’ amante eseguiva una fellatio. Poi, si spinge nel territorio di Mitterrand e Chirac. Il primo spesso condivise le amanti dei suoi impiegati. Ossessionato da Carole Bouquet, invase come poteva l’ intimità dell’ attrice, facendo inserire una cimice nel suo telefono. Su Chirac invece aleggia il sospetto che la quantità possa aver compromesso la qualità: da sindaco di Parigi, era noto tra le dipendenti con il nomignolo «Tre minuti, doccia inclusa». Ma i protagonisti di queste liaisons dangereuses possono continuare ad andare a letto tranquilli: pare che i francesi non abbiano nel Dna il puritanesimo anglosassone. Sono invece i giornalisti curiosi a volte a correre rischi. Nel 1914, quando il ministro delle Finanze Joseph Caillaux fu criticato dal Figaro, entrato in possesso di lettere del ministro all’ amante, Henriette Caillaux si infuriò non col marito ma col redattore Gaston Calmette. Piombò armata nel suo ufficio: voleva le lettere. Calmette rifiutò e lei lo freddò. La signora fu prosciolta per il comprensibile crime passionel.

Magni Viviana

Fonte: Corriere della Sera – Pagina 15 – 4 settembre 2006 –

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