VOTO USA: LE DUE ‘VICTORY NIGHT’ DI CHICAGO E PHOENIX
Luciano Clerico
(ansa.it) WASHINGTON – L’unico tratto in comune e’ il nome: ‘Victory Night’. Ma sono due ”notti della vittoria” molto diverse tra loro quelle gli staff elettorali dei due candidati alla presidenziali Usa 2008, Barack Obama e John McCain, stanno preparando nei rispettivi quartier generale di Chicago, in Illinois, e di Phoenix, in Arizona.
Gli uomini di Obama stanno preparando la loro ‘notte della vittoria’ nello spazio piu’ grande che la citta’ dei Grandi Laghi abbia a disposizione, il Grant Park. Sia egli presidente o sconfitto, e’ da li’ che Barack Obama vuole salutare i suoi sostenitori al termine di una campagna che lo ha visto impegnato 22 mesi.
Per questo vuole che – qualunque sia il risultato elettorale – ci sia tutta Chicago a condividere insieme a lui la storica notte del 4 novembre. Per l’occasione, un palco enorme sara’ allestito al Grant Park per una festa collettiva che dovrebbe costare, tutto compreso, circa 2 milioni di dollari.
Previste almeno 100mila persone. In quello stesso parco Giovanni Paolo II nel 1979 ne porto’ a messa 350 mila. Lo staff di Obama e’ al lavoro gia’ da settimane con i funzionari del Comune di Chicago per organizzare l’evento. E il Comune sta offrendo tutta la collaborazione possibile perche’ – comunque vada – quella notte dara’ alla citta’ dei Grandi Laghi una visibilita’ mondiale. E’ quella che Chicago cercava per raggiungere il suo vero obiettivo, l’assegnazione dei Giochi Olimpici del 2016.
L’Obama-event sara’; gratuito per tutti, tranne che per la stampa: i giornalisti saranno tenuti a pagare dai 935 ai 1.815 dollari (a seconda del tipo di media) per avere una postazione da cui lavorare.
In queste stesse ore anche gli uomini di John McCain sono impegnati per organizzare la Victory Night a Pohenix, in Arizona. Il candidato repubblicano pero’, secondo quanto pubblica oggi il quotidiano ‘Politico’, per ragioni di scaramanzia vuole che la festa sia organizzata in un luogo a lui familiare, l’Arizona Biltmore Hotel.
Qui festeggio’ il suo matrimonio con la moglie Cindy; qui segui’ il risultato elettorale del famoso ‘supertuesday’ del 5 febbraio scorso, quello che gli garanti’ la vittoria nelle primarie repubblicane. Qui intende aspettare il risultato elettorale.
Per poi commentarlo in prima istanza non da un grande palco, come certamente fara’ Barack Obama, ma in una conferenza stampa ristretta alla quale saranno ammessi solo i cronisti che lo hanno abitualmente seguito nel corso delle presidenziali, piu’ qualche giornalista di giornali locali.
Coloro che hanno sborsato i 695 dollari fissati per partecipare alla McCain-Palin Victory Night potranno seguire il loro candidato mentre parla in collegamento da una sala interna del resort. Se sara’ un discorso da ‘notte della vittoria’ oppure no, e’ presto per dirlo. Ma un dato e’ certo: una delle due ‘Victory Night’ ha il nome sbagliato.