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Bancarotta Spip, i nomi degli indagati coinvolti l’ex sindaco Elvio Ubaldi e Andrea Costa

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Tra gli ex amministratori accusati del default della partecipata ci sono gli ex componenti del cda e l’ex direttore generale del Comune Carlo Frateschi. Ubaldi sarebbe nel mirino della Procura per una lettera di patronage

Tra i quattordici indagati dalla Procura di Parma per la bancarotta della partecipata Spip compaiono i nomi dell’ex sindaco Elvio Ubaldi e dell’ex presidente di Stt Andrea Costa. La notizia è stata anticipata dalla Gazzetta . In questi giorni gli indagati stanno ricevendo avvisi di proroga delle indagini.Gli altri nel mirino dell’accusa sono l’ex direttore generale del Comune Carlo Frateschi e l’ex direttore generale di Spip Pietro Gandolfi. Indagati anche gli ex componenti del cda Cristina Bazzini, Federico Palestro, Mario Mantovani, Marco Trivelli, Nello Maccini, Paolo Manelli, Roberto  Brindani. Infine sono state prorogate le indagini anche per l’imprenditore immobiliare Paolo Borettini, per l’ex vice-sindaco Paolo Buzzi e per l’ex presidente di Spip Nando Calestani, già accusati di abuso d’ufficio per la presunta compravendita dei terreni Spip2 e Spip3 a prezzi maggiorati.Il reato contestato a tutti è la bancarotta fraudolenta per fatti relativi agli anni 2005-2007. Il capo d’imutazione non entra nelle responsabilità imputate a ciascun indagato, ma agli amministratori verrebbe contestato il depauperamento di Spip per gli acquisti a prezzo elevato, in alcuni casi col valore di mercato raddoppiato nell’arco di una giornata.L’ex sindaco Ubaldi, che ha lasciato l’incarico pubblico nel 2007, sarebbe nel mirino per una lettera di patronage (garanzia di credito) a una delle banche creditrici di Spip, Bipop Carire, mentre Frateschi potrebbe esserlo per una lettera di garanzia a Bnl. Gli altri amministratori, tra cui il numero uno di Stt fino al 2010 Andrea Costa, dovranno rispondere della gestione fallimentare della partecipata, che ha accumulato debiti per 115 milioni di euro, fino al crac dichiarato lo scorso  5 aprile.

(23 aprile 2013)

Fonte Link: parma.repubblica.it

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