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Capelli: le partecipate non devono fallire
Presentato in municipio il documento economico. L’assessore ribadisce: “L’ente non rischia il dissesto”. Resta il “grosso problema” di Stt e Parma Infrastrutture: “Alle banche chiediamo qualche sacrificio”
(parma.repubblica.it) Un bilancio che segue il percorso tracciato dal commissario Mario Ciclosi e che, a giudizio dell’assessore Gino Capelli, almeno per quanto riguarda il solo ente Comune, può strappare qualche sorriso. “Non è una situazione disastrata, abbiamo evitato il dissesto e lo sforamento del Patto di stabilità che poteva avere conseguenze molto pesanti”. Capelli ha illustrato i contenuti del documento economico nella commissione Bilancio, dove però a tenere banco è la difficile partita delle partecipate, soprattutto Stt e Parma Infrastrutture.
L’assessore ha ricordato i numeri. Come anticipato da Repubblica Parma il “consuntivo” registra un avanzo di circa 16 milioni di euro, con un solo milione non vincolato. Un piatto che potrà diventare più sostanzioso con l’incasso dei dividendi Iren. “Nel 2012 abbiamo pagato 84 milioni di fornitori, oggi possiamo dire che non ci sono fatture da evadere in Ragioneria”. La cessione di Stu Pasubio e il recente fallimento di Spip hanno alleggerito l’indebitamento del gruppo Comune di 150 milioni di euro. Pagati anche 11 milioni di mutui bancari. Complessivamente rispetto alla famosa e contesta tabella dell’ex commissario Ciclosi il debito “monstre” di 840 e rotti milioni si riduce a circa 570.
Capelli ha anche sottolineato il consistente calo dei trasferimenti statali, passati in un biennio dai 47 milioni circa del 2010 a poco più di tre milioni e mezzo nel 2012. “Prendo atto che ci sono stati enti che non riescono a fare il bilancio provvisorio. Noi lo abbiamo votato e siamo stati attaccati”. Rispetto alla Provincia, colpita pesantemente da nuovi tagli, il decreto che sblocca i pagamenti alle imprese varato dal governo, non comporta ulteriori revisioni di spesa per il Comune, almeno allo stato attuale.
Ma non tutto luccica. C’è un problema, anzi un “grosso” problema come lo definisce Capelli, quello delle partecipate. La partita in particolare su Stt e Parma Infrasttrutture è aperta, e si gioca tutta sul tavolo degli istituti di credito. “Stiamo negoziando con le banche. Ci rendiamo conto che gli chiediamo un fatto difficile da concepire. Rinunciare a qualcosa e nel contempo finanziare, ma non c’è altra soluzione, il Comune non può impegnare soldi”. Capelli punta a sganciare il destino di Parma Infrastrutture e del Cal da Stt, ma non è semplice e richiama tutti a fare la loro parte: “Serve l’unità della città. Le partecipate non devono fallire”. (raffaele castagno)