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Commissione Audit: perplessità sulla STU Pasubio di Parma
La decisione del Commissario governativo dott. Ciclosi di avviare una procedura di vendita delle quote pubbliche della società di trasformazione urbana STU Pasubio proprio il 21 maggio, ovvero il giorno della proclamazione del nuovo Sindaco ha indotto nella Commissione forte perplessità, perché si tratta di una scelta strategica che riguarda l’esistenza di una società a maggioranza pubblica, il cui destino può essere determinato solo dopo una discussione democratica e con l’intervento degli organismi democraticamente eletti.
Il fatto poi che il termine fissato per la vendita fosse estremamente prossimo alla data delle stesse elezioni, ovvero il 27 giugno, solo un mese dopo la delibera commissariale, era altro elemento che ci ha preoccupato, soprattutto in relazione alla non chiara individuazione dei parametri tecnici, di valutazione, di opportunità della vendita.
Per questa ragione abbiamo chiesto che il Sindaco sospendesse la decisione di merito, per dare tempo agli organismi elettivi di analizzare gli elementi tecnico finanziari e politici che sono alla base della decisione da assumere.
Il fatto di apprendere che oggi il Sindaco Federico Pizzarotti, di concerto con la stessa Stu, abbia deciso di procrastinare al mese di ottobre il termine per la vendita delle quote pubbliche della società, per potere eventualmente rivedere gli aspetti tecnici, urbanistici e finanziari della questione, deve quindi interpretato in senso positivo, rispondendo a quanto richiesto specificamente dalla nostra Commissione Audit.
Ora c’è il tempo per valutare le strade migliori da percorrere.
Senza entrare nel merito specifico della valutazioni finanziarie e di stima del valore delle quote, chiedendo tuttavia ancora al sindaco che possa fornire ai cittadini e alla Commissione in particolare gli elementi che permettano il formularsi di un giudizio motivato, riteniamo che la decisione che si formerà tenga conto degli elementi di priorità dell’interesse pubblico che vogliamo qui esprimere e che concernono in particolare le scelte di tipo urbanistico.
Tutto il comparto nord della città deve essere riqualificato partendo da presenze pubbliche significative, salvaguardando con attenzione delle realtà culturali esistenti, garantendo contestualmente, anche con gli strumenti urbanistici attuativi, i principi di integrazione sociale, del diritto di una casa per tutti, di una vivibilità di quartiere che deve essere affidata all’equilibrio tra pubblico e privato.
Gli errori commessi nel recente passato dalla politica delle grandi opere, di cui anche la Pasubio ha sofferto, ha portato troppi danni.
Oggi occorre ripensare le politiche di trasformazione della città, riconducendo a un equilibrio urbano, in cui non vi siano più quartieri per soli ricchi e ghetti per le nuove povertà, in cui gli spazi culturali siano integrati alla città, in cui il recupero delle zone di degrado non porti alla esportazione di intere fasce sociali deboli.
In questo senso, l’impegno della nuova amministrazione deve essere quello di garantire anche nel Piano di recupero urbano della Pasubio la tutela delle attività esistenti (pensiamo al Teatro Lenz, ma non solo), a nuove attività sociali e culturali di quartiere, a residenze pubbliche da concedere ad affitti sociali, integrate con quelle a libero mercato. Crediamo che le varianti urbanistiche ipotizzate dal Commissario Ciclosi nel dispositivo della sua deliberazione sulla vendita debbano tenere conto di questa necessità di equilibrio, della priorità dell’interesse e degli spazi pubblici, della conservazione delle previsione di edilizia sociale, come elemento vitale per la riqualificazione del quartiere.
Chiediamo anche che la vendita delle quote pubbliche o le modalità di quantificazione del corrispettivo non siano subordinati a varianti urbanistiche, le quali devono procedere indipendentemente, non come merce di scambio, ma secondo i principi della qualità urbana e dell’interesse pubblico.
Commissione di Audit per l’indagine sul debito pubblico: Arrigo Allegri, Roberta Bianchi, Emilio Ceci, Marianna Cavalli, Francesco Fulvi, Massimo Guffanti, Alberto Mambriani, Sabrina Michelotti, Giorgio Pagliari, Carlo Rossetti, Cristina Quintavalla, Giuliano Serioli, Maria Pia Ranza, Paolo Scarpa, Fabrizio Tonelli, Riccardo Tonioli, Enrico Calzolari 29/06/2012