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Listone per la Provincia di Parma, la rete boccia Pizzarotti
Acque agitate tra gli attivisti pentastellati che su Facebook contestano il sindaco. Dopo il consigliere Nuzzo, anche Savani spiega che non parteciperà al voto. Guardamagna: “Ennesima prova di trasformismo”
La lista unitaria Pd-M5s-forze di centrodestra (Fi in primis)ha avuto l’effetto di uno tsunami sulla politica locale e nazionale. Acque parecchio agitate si registrano tra gli attivisti pentastellati che in rete, questa volta, sembrano bocciare decisamente la linea politica del sindaco Federico Pizzarotti.
Tace per ora il blog di Grillo, che solo 24 ore fa si era espresso nettamente contro la partecipazione alle elezioni provinciali di candidati del M5s. Un monito che non ha fermato l’intesa tra i 5 Stelle locali e le altre forze politiche. Ma che lascia non pochi strascichi.
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In Consiglio comunale, dopo il grillino dissidente Mauro Nuzzo, ancheFabrizio Savani annuncia la sua intenzione di non prendere parte al voto provinciale. Non è escluso che altri consiglieri possano seguire questa strada. “Rispetto le decisioni di tutti, giusto che ci sia una dialettica all’interno del Movimento anche con posizioni differenti. Per coerenza con quanto affermato in campagna elettorale non voterò. Non voglio entrare in polemica, capisco la posizione del sindaco che vuole un governo istituzionale, ma ho una visione differente” dice il consigliere che più volte in aula ha pres le distanze dalla Giunta sui temi urbanistici. E ancor più chiaro: “Non parteciperò alle elezioni Provinciali non condividendo la formazione di una lista congiunta del M5s di Parma con i partiti Pd e Fi e non condividendo neppure la partecipazione del movimento pentastellato alle elezioni in questione”.
Duro Nuzzo, che già in Consiglio aveva manifestato il suo dissenso al listone, annunciando l’intenzione di non votare. “Che dire di più…il Movimento non partecipa alle Provinciali. Non prendere parte alla Provincia non significa togliere rappresentanza al comune capoluogo. L’autorevolezza si dimostra coi fatti quotidiani, come controllare i camion che portano i rifiuti al termovalorizzatore. Si dimostra con una politica che non sia chiusa nelle stanze. La decisione del listone è un duro colpo alla speranza che ci possa essere una politica diversa. Il sindaco Pizzarotti da mesi lavora con quelle forze politiche che fino al giorno prima osteggiava. Quando si è in un Movimento se si decide che non si è più d’accordo, prima lo si afferma e poi si fa azione di contrasto. Traspare una disonestà intellettuale palese”.
Di “ennesima prova di trasformismo” parla Alessandro Guardamagna degli amici di Beppe Grillo. “Non vi è stata nessuna condivisione tra gli attivisti. Se la proposta fosse stata discussa e poi portata avanti nelle sede istituzionali, non avrei nulla da eccepire, ma ancora una volta è mancata la trasparenza. Il sindaco deve ricordarsi che gli indirizzi politici li dà il Movimento e non mi risulta che questi prevedano accordi col Pd”.
Di diverso avviso il capogruppo Marco Bosi: “Per chi critica la scelta di valutare l’opportunità di rappresentare 190mila parmigiani in provincia, faccio presente che i Sindaci ci entrano comunque perché siedono nell’assemblea dei Sindaci. Questa caccia alle streghe perché qualcuno vi ha detto che ci sarebbe una spartizione di poltrone è da tifosi da stadio e la trovo abbastanza squallida. Chiedetevi quali vantaggi porta quella “poltrona” e invece quali oneri. Chiedetevi perché anche altri nostri Sindaci hanno valutato questa ipotesi. Sono tutti venduti al PD o forse hanno il dovere di rappresentare il proprio territorio visto che il governo ha tolto ai cittadini la possibilità di eleggere i suoi rappresentanti?”.
Critiche rimbalzano anche sulla rete. Le parole di Pizzarotti su Facebook sembrano aver convinto pochi tra attivisti o semplici simpatizzanti. Gli stessi che in passato non avevano esitato a schierarsi con il primo cittadino, nella lunga scia di polemiche con Grillo e Casaleggio. Questa volta sono pochi i commenti positivi e la bocciatura sembra sonora. C’è chi chiede di ritirarsi, di tornare sui suoi passi, chi lo accusa di aver perso la strada, di aver “toppato”, chi lo apostrofa di tradire il Movimento e ne invoca l’espulsione, chi chiede un confronto con la base. Chi la butta sul sarcasmo e rinfaccia al primo cittadino di muoversi come une esponente Pd e di andare a troppe Feste de l’unità. Insomma, la rete, questa volta, non sembra seguire il primo cittadino di Parma. L’ultima parola ora spetterà a Grillo? (racas)