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Pizzarotti-Scarpa su TV Parma: tensione altissima al primo duello

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Dal welfare alla sicurezza: il confronto tra i due candidati. Senza esclusione di colpi

Francesco Bandini

05 Maggio 2017 – 05:00 C’è il fair play iniziale, quando ciascuno dei due riconosce all’avversario onestà da una parte e pacatezza dall’altra; ma c’è anche lo scontro duro, quando Pizzarotti accusa Scarpa di fare «battute di bassissimo livello» e Scarpa contesta a Pizzarotti il «tradimento» del proprio mandato elettorale. È stata un’ora di dibattito serrato quella andata in onda ieri sera su Tv Parma: la trasmissione «Lettere al direttore» ha infatti ospitato il primo di una serie di confronti fra i candidati sindaci in lizza per le comunali del prossimo 11 giugno (dopo quello di ieri, i dibattiti si ripeteranno ogni mercoledì e giovedì con tutti gli altri aspiranti sindaci, sempre alle 21.15). Ieri Federico Pizzarotti, candidato di Effetto Parma, e Paolo Scarpa, espressione del centrosinistra, hanno risposto alle domande dei giornalisti Giuseppe Milano e Giulia Viviani, spaziando sui temi più disparati. Ecco una sintesi dei vari argomenti trattati.

Bilancio degli ultimi 5 anni

Ovviamente opposta la visione dei due candidati sui cinque anni della giunta ex cinquestelle. Se per Pizzarotti «la città è uscita dal disastro del quasi fallimento ed è arrivata ad avere importanti riconoscimenti, come quello Unesco», secondo Scarpa «Parma è oggi una città rassegnata e spenta, in fase di crisi, una crisi che deriva da tante cose, compresa la navigazione a vista che c’è stata finora: una situazione che esige un cambio di velocità».

Lacune nei programmi

Le prime stoccate arrivano già quando si parla di cosa manca nel programma dell’avversario. Pizzarotti non va tanto per il sottile: «Non avendo un programma, si fa fatica a dire cosa manca. Scarpa si è presentato con un volantino e alcuni punti, ma il programma è altra cosa. Noi ne abbiamo uno di 247 punti». Accusa a cui Scarpa ha risposto sostenendo che «sono mesi che sviluppiamo idee e programmi, che abbiamo espresso alle primarie e che stiamo implementando con tavoli di lavoro e di ascolto». Per poi passare al contrattacco: «Questa amministrazione verrà ricordata per quello che non ha fatto e il programma di 247 punti di Pizzarotti è proprio la rappresentazione di tutto quello che non si è fatto finora».

Welfare e disabilità

In materia di servizi sociali, per Scarpa «è necessario partire dalle persone, in una città dove troppe persone stanno male e vengono dimenticate». Critiche alle politiche abitative, rispetto alle quali ha lamentato «un coordinamento molto fallace» e la mancanza di un «sistema di monitoraggio delle difficoltà delle famiglie per prevenire le emergenze abitative». Per poi definire il problema della disabilità come «una delle grandi vergogne di questa città, perché è inaccettabile vedere che chi è in carrozzina non riesce a girare liberamente in centro. Serve una politica progressiva di abbattimento delle barriere quando si fanno le manutenzioni: questo è un impegno che mi prendo».

Pizzarotti ha rilanciato l’idea di «reddito di cittadinanza: rimettere in sesto le elargizioni che fa il Comune per bollette, affitti e asili, in modo da rimodularle per essere più efficaci, grazie a un progetto stabilito con le persone, che dovranno impegnarsi per uscire dalla condizione in cui si trovano». Ha poi rivendicato «gli oltre cento alloggi di edilizia popolare realizzati» e «il piano per un fondo rotativo di 7 milioni per sistemare gli alloggi esistenti». E sulla disabilità ha accusato Scarpa di «fare azione di propaganda», ricordando che «in questi anni abbiamo fatto diverse cose, dal progetto “Via il gradino” alle nuove fermate dei bus», spiegando che «già oggi tutti i marciapiedi che facciamo li rendiamo accessibili».

Partecipazione

Il sindaco uscente ha rivendicato le azioni attuate per coinvolgere i cittadini nella vita pubblica, «dal progetto della mobilità sostenibile a quello per il nuovo ponte della Navetta, dal Wopa alla Giornata della democrazia: l’ascolto c’è stato, il punto su cui lavorare è che la politica deve essere percepita come qualcosa di cui la gente si vuole occupare e non come qualcosa di distante».

Per Scarpa quello della partecipazione «è, insieme al forno inceneritore, uno dei due grandi sogni mancati di questa giunta». E ha definito «un fallimento» le elezioni per i consigli dei cittadini volontari, «che registrarono un tasso di astensione del 98%». Per Scarpa occorre puntare sui quartieri: «Non sui parlamentini come erano una volta, ma sui quartieri come luogo di congiunzione fra cittadini e istituzioni, con un rappresentante eletto direttamente, attorno al quale si raccolgano una serie di portatori di interessi. E dove tornino a essere presenti i vigili di quartiere».

Raccolta differenziata

«Ottima» per Scarpa la percentuale di raccolta differenziata raggiunta a Parma, ma «inaccettabile è vedere che i marciapiedi e le strade sono diventati luoghi di deposito di sacchi di spazzatura: questo è un elemento di degrado urbano che induce altri comportamenti sbagliati». Da qui l’idea di «introdurre i cassonetti intelligenti nei quartieri del centro storico, dell’Oltretorrente e in quelli della prima periferia: se facciamo una cosa diffusa, possiamo eliminare lo schifo che c’è oggi».

Da Pizzarotti è arrivata la contestazione di questa idea come soluzione del problema degli abbandoni: «Non risolve la questione di chi non fa la raccolta differenziata perché è un incivile». E ha ricordato che comunque «il 98% dei parmigiani fa bene la raccolta differenziata», rivendicando come «le tariffe rifiuti sono alte dappertutto, ma noi siamo stati gli unici ad abbassarle». Per poi ricordare che «la battaglia contro l’inceneritore è stata una battaglia giusta, di cui non ci pentiamo, mentre è stato il Pd che lo ha approvato ed è stata la Regione che ci ha mandato i rifiuti di Reggio».

Tariffe dei servizi

Abbasserete le tariffe dei servizi comunali? Una domanda a cui Pizzarotti ha risposto netto: «Non è possibile – ha detto –, occorre fare delle scelte. Non penso che una città come la nostra se lo possa permettere, e comunque le tariffe sono equiparate a quelle delle altre città. E soprattutto sono progressive, non ci sono scalini. Senza contare tutti gli incentivi che diamo».

«Le tariffe a Parma sono assolutamente inaccettabili e sono tra le più alte d’Italia», ha invece detto Scarpa, a cui Pizzarotti ha ribattuto secco: «Lei sta dicendo delle balle». «Abbassarle è un mio impegno assoluto», ha continuato Scarpa, secondo cui «quello dei servizi educativi non deve essere considerato un servizio, ma un diritto. Oggi chi ha due figli rischia di pagare l’equivalente di uno stipendio. Ma lei signor sindaco non può capirlo, non ha figli…». Un’osservazione che Pizzarotti ha preso molto male: «Lei deve avere grande rispetto su questo tema. Lei fa battute di bassissimo livello, di cui sarebbe il caso che si vergognasse». «Non volevo certo offenderla», è stata la risposta di Scarpa.

Sicurezza

Il centro della proposta di Pizzarotti in materia di sicurezza è il ruolo della polizia municipale, «che riporteremo in città, nell’ex scalo merci, più vicina a zone calde come stazione, San Leonardo e Pablo»; ma anche la videosorveglianza, «che potrà essere incrementata grazie ai nuovi lampioni intelligenti che stiamo installando». Il sindaco uscente ha anche ricordato «il raddoppio degli uomini delle forze dell’ordine per il pronto intervento ottenuto dal ministro Minniti» e il miglioramento su vari fronti, «come piazza della Pace e borgo Fiore».

Scarpa ha invece puntato il dito contro quella che ha definito «una situazione sempre più degenerata e sfuggita di mano. La sicurezza è un diritto delle persone e non è né di destra né di sinistra: sono le città che ora devono farsi carico di questo problema». Per questo, per Scarpa «è fondamentale rimettere i vigili nei quartieri, affinché vadano sulle strade, verifichino le situazioni, controllino documenti e diano quell’idea di presidio di cui c’è estremo bisogno».

Aeroporto e alta velocità

Aeroporto «infrastruttura strategica, ma ovviamente deve funzionare», ha detto Pizzarotti, secondo cui «la strada della vocazione cargo è intelligente, perché è anche uno stimolo per le aziende a venire a insediarsi qui». Quanto all’alta velocità, «avere a Parma un’altra stazione mediopadana è irrealizzabile: quello che si può avere è un’altra coppia di treni che fermano nella nostra stazione».

Secondo Scarpa «la priorità è il collegamento con l’alta velocità di Reggio», ma lancia anche l’idea di «realizzare un piano di fattibilità per una nuova stazione a Parma, tecnicamente difficile ma non impossibile. Ci vuole la volontà politica. O si fa questo, oppure si deve poter usare l’interconnessione, perché Parma ha diritto ad avere un collegamento diretto con l’alta velocità». Sull’aeroporto, «è strategico, ma con garanzie ambientali per chi ci abita vicino e purché porti turisti. E ovviamente serve con un piano industriale serio in cui anche i soggetti privati collaborino e investano».

Cultura

«Questa è una città che ha rallentato molto sulla cultura: adesso fa cose piccole, piccole mostre, un piccolo Festival Verdi. Abbiamo potenzialità straordinarie: occorre investire molto di più», ha detto Scarpa, che sul Festival Verdi ha aggiunto: «Lo cambierei completamente, mettendo in rete tutta la realtà culturale di Parma, dal teatro alla poesia al cinema, e cambierei la data, perché ottobre è un mese triste».

«Forse Scarpa non sa che il Festival Verdi si fa in ottobre perché è il mese in cui è nato il Maestro», ha attaccato Pizzarotti. Che ha ricordato: «Abbiamo preso un Teatro Regio sull’orlo del fallimento e l’abbiamo risanato, aprendo il teatro a tante realtà culturali, che collaborano per creare un Festival che sia veramente sentito da tutta la città».

Fonte Link gazzettadiparma.it 

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