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Giorno della memoria: Napolitano, l’antisemitismo c’e’ e va combattuto

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(ansa.it) ROMA – "Noi non abbiamo dimenticato e non dimenticheremo mai la Shoah. Non dimentichiamo gli orrori dell’antisemitismo, che è ancora presente in alcune dottrine, e va contrastato qualunque forma assuma", ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano avviando al Quirinale le celebrazioni del Giorno della Memoria, che ricorre domenica prossima. Alla cerimonia presenti anche il presidente della Camera Bertinotti e il presidente di An Fini. Il capo dello Stato ha voluto dedicare la cerimonia di quest’anno ai Giusti d’Italia, alla presenza di centinaia di studenti di scuole di diverse regioni che hanno condotto, nel corso dell’anno scolastico, ricerche nel loro territorio su questi personaggi che, ha detto Napolitano, "tennero vivi gli ideali di umanità, si sforzarono di salvare almeno alcuni degli ebrei perseguitati, salvarono anche le nostre coscienze".

Agli studenti, Napolitano ha rivolto un apprezzamento per essersi confrontati con "un tema difficile e angoscioso". "Ma questo impegno – ha aggiunto – è importante per la vostra formazione come cittadini della nostra Repubblica, della nostra Europa riunificata nella pace". Ed è importante perché bisogna conoscere e ricordare anche le barbarie del nostro passato per impedire che si ripetano. "Nella vostra formazione storica e morale è bene – ha concluso – che si affianchi, alla memoria di quell’immenso stuolo di ebrei di tutta Europa che furono vittime della Shoah, anche il ricordo dei Giusti: di coloro, e non furono pochi, che si sforzarono di salvare almeno alcuni tra loro". Nel corso della cerimonia il presidente ha conferito medaglie al valore civile ad alcuni tra i Giusti d’Italia ancora viventi. Altre medaglie, ha annunciato, saranno consegnate tra pochi giorni a militari della Guardia di Finanza

OLOCAUSTO ANCHE IN ITALIA’

Al Quirinale, celebrando il Giorno della Memoria, Giorgio Napolitano ha ricordato che quest’anno non ricorre solo il 60/o anniversario della Costituzione, ma anche un anniversario più triste ed amaro: "Il 70/o anniversario delle leggi razziali emanate dal regime fascista, che di fatto prepararono l’olocausto anche in Italia". "Quelle leggi suscitarono orrore – ha aggiunto il capo dello Stato – negli italiani rimasti consapevoli della tradizione umanista e universalista della nostra civiltà e del contributo che ad essa avevano dato attraverso i secoli, nonostante le persecuzioni, gli ebrei che vivevano nella nostra terra in quanto partecipi di alcuni dei momenti fondanti della nostra storia, dal Rinascimento al Risorgimento, alle battaglie per l’unità d’Italia, della quale, finalmente parificati nei diritti, essi si sentivano ed erano cittadini, animati da forti sentimenti patriottici". "Bisogna ricordare gli atti di barbarie del nostro passato per impedire nuove barbarie, per costruire un futuro che si ispiri a ideali di libertà e di fratellanza fra i popoli", ha concluso Napolitano rivolgendosi in particolare alla platea formata da studenti di varie regioni d’Italia

GATTEGNA: EBREI TRADITI DA LEGGI RAZZIALI

ROMA – Il "modo migliore" di ricordare il Giorno della memoria è quello "di contrapporre alla somma ingiustizia delle Leggi razziali la superiore giustizia di coloro che violandole riaccesero un barlume di speranza". Così Renzo Gattegna presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane (Ucei) celebra nel suo discorso al Quirinale, alla presenza del Capo dello stato, il Giorno della memoria richiamando sia le Leggi razziali del novembre del ’38 (quest’anno sono 70 anni) sia i Giusti che aiutarono gli ebrei perseguitati a rischio della propria vita. "Mai più si ripeta – ha detto Gattegna – che la Nazione italiana, in contraddizione con le proprie tradizioni di libertà e di umanità si trasformi, come è avvenuto dal 1938 al 1945, dalla Leggi razziali alla Liberazione, in uno Stato persecutore di quei suoi stessi figli che coraggiosamente, lealmente, con dedizione e con altruismo avevano versato il proprio sangue sia nelle guerre d’Indipendenza del Risorgimento sia nella Prima Guerra mondiale".

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