Il Papa e Zelensky, convergenza sulla mediazione per riportare i bambini deportati in Russia

 Iacopo Scaramuzzi
Le posizioni di Bergoglio e del presidente ucraino non collimano. Ma entrambi desiderano la pace

CITTÀ DEL VATICANO – No, grazie. Volodomyr Zelensky chiude la porta ad una mediazione vaticana e lascia al Papa, che ha incontrato a Roma, il margine dell’impegno umanitario.
Pur dietro i toni cordiali, la distanza è percepibile fin dai regali che i due si scambiano. Il presidente ucraino porta a Francesco una moderna icona della Madonna dipinta su una piastra antiproiettile ed un quadro intitolato “Perdita” che raffigura Maria con in braccio una silhouette vuota di un bambino: uno dei tanti bambini ucraini morti o rapiti dai russi. Il Papa gli dona la fusione in bronzo di un fiore che nasce, con la scritta “La pace è un fiore fragile”. E, per ora, lontano.
Bergoglio aveva ricevuto Zelensky poco più di tre anni fa ma sembrano molti di più. Le immagini mostravano uno Zelensky solare, completo nero, un viso da ragazzo. L’uomo che si presenta in Vaticano adesso porta addosso il peso dell’invasione russa: tenuta militare, felpa nera, un sorriso appena accennato quando si rivolge a Bergoglio: “È un grande onore”, gli dice, la mano sul petto. Bergoglio lo ringrazia. Ma la distanza c’è. 13 MAGGIO 2023

Fonte Link: repubblica.it