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Approvato il Decreto “Anti-Kebab”

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kebab(VARESE) Sabato sera, davanti al Kebab di corso Matteotti, si assiepa una piccola folla di ragazzi, reduci dalla serata passata nei locali del centro o magari usciti da lavoro, tutti alla ricerca di un pasto frugale. Un’immagine ormai abituale dei weekend varesini, ma che è destinata a scomparire nel prossimo futuro.

(giost.it) È notizia dei giorni scorsi, infatti, l’approvazione da parte del consiglio Regionale della Lombardia, di una normativa volta a regolamentare l’operato degli esercizi alimentari. Inizialmente nata come "legge Anti-Kebab", la normativa sostenuta dalla Lega Nord, prevede una serie di norme restrittive per tutti i locali che vendono prodotti d’asporto, che vanno dalla chiusura obbligatoria all’una di notte al divieto di consumare i prodotti al di fuori dei locali. Inoltre, la legge vieta agli esercenti di vendere bibite che non siano state confezionate all’interno del locale. Una normativa che secondo i vertici della Lega Nord, applica a tutti gli esercizi alimentari la "legge Bersani", approvata dallo schieramento di centro sinistra.

La legge, tuttavia, ha suscitato non poche polemiche fra le parti politiche e fra i consumatori.
Dallo schieramento di centro sinistra, infatti, si sentono le voci di Carlo Monguzzi (Verdi) e Ardemia Oriani (PD), che protestano fermamente, in particolar modo contro quello che sembra il punto più ambiguo della nuova legge, l’articolo 2-comma2, in cui si vieta di consumare i prodotti all’esterno del locale.
Ai cori di dissenso, risponde Carlo Saffiotti (Pdl), relatore della normativa, sostenendo che la legge impedisce di creare assembramenti davanti ai locali, riducendo quindi l’inquinamento acustico, mentre Belotti (Lega Nord), aggiunge che la normativa sarà "Uno strumento in più per la sicurezza", riferendosi chiaramente agli esercizi Etnici fioriti nelle città lombarde.
Il secondo punto su cui si sono alzate ulteriori proteste, invece, riguarda il divieto di vendere bibite che non siano state confezionate dall’esercizio stesso, se seguita alla lettera, infatti, questa normativa, cancellerà l’ormai classica accoppiata "Pizza & Coca Cola" dal nostro immaginario collettivo.

Fra le file degli scontenti, tuttavia, compaiono anche deputati del centrodestra, come Benedetto Della Vedova (PDL) che definisce il decreto come "un provvedimento demagogico, che, usando a pretesto ragioni di ordine e sicurezza pubblica, difende gli interessi corporativi di esercizi (bar, pizzerie e ristoranti) che, non solo in Lombardia, ma in tutto il mondo avanzato, subiscono la concorrenza di laboratori artigianali apprezzati da molti consumatori per l’ottimo rapporto qualità/prezzo".

Quello che resta fra gli echi dei dibattiti politici, comunque, è un senso di sconcerto, per un decreto certamente ambiguo, che andrà a colpire oltre i vari locali ad asporto, soprattutto i consumatori che si ritrovano privati del piacere di mangiare una pizza, una piadina o un gelato per strada.

 

Simone Vitillo

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