Cibo e salute
Vi è una vera e propria filiera della malattia si direbbe incontrastata, anche sostenuta, spesso, con lauti finanziamenti pubblici: si parte dalla non conoscenza del corpo e dei cibi, da una diseducazione scolastica, delle porcherie alimentari distribuite con la pubblicità, per arrivare a patologie devastanti che necessitano di farmaco dipendenza per anni… e grandi sofferenze. Persone e famiglie in gravi difficoltà, la spesa sanitaria che esplode e gli ospedali insufficienti.
Pensate all’olio di palma per quanto tempo è stato usato dall’industria alimentare, e in molti ancora lo usano, per poi scoprire il suo alto indice di aterogenicità (IA 0,90) ossia il rischio di insorgenza di ateriosclerosi e un alto indice di trombogenicità (IT 1,63), ossia il rischio trombotico (formazione di trombi all’interno del sistema vascolare; all’obesità diffusa anche nei bambini, alla sempre più frequente steatosi epatica (fegato grasso), al diabete, alla ipertrofia prostatica e al cancro. Se il nostro corpo è ciò che mangiamo queste malattie citate sono i risultati. Ma poco si fa per modificare questo trend in ascesa cambiando stili di vita e consapevolezza alimentare. Basta vedere il menù delle mense pubbliche: cibo e combinazioni alimentare che non hanno nulla a che vedere con la salute e il benessere. Ippocrate di Kos (460 a.C. circa ) disse: “Fa’ che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”. Ho visto una bimba di colore (non avrà avuto più di 3 anni) sul girello in autobus che beveva da una bottiglietta di Coca Cola. Mi ha sconcertato. Quali gli effetti di quei veleni su quel corpicino indifeso! Con la madre quasi compiaciuta a guardare. Nell’etichetta dovrebbe essere riportato: “non somministrare ai minori”. Così come tutti quei ragazzi giovani con vestiti sporchi, volutamente stracciati, jeans col culo fuori e il cavallo alle ginocchia, urlanti, sguaiati, volgari anche tra loro, sputacchianti nell’ intercalare gestuale, che mangiano per strada, per terra, o sui gradini di qualche immobile, in coni di cartone, cibi fritti con miscugli di salse, accompagnati sempre da una bibita o da una birra e da sigarette. Mi chiedo cosa sarà del loro fegato, dei loro polmoni, della loro salute. Sono forse consapevoli di cosa ingeriscono? Perché siamo arrivati a questo? Vogliamo chiamarlo progresso sociale questa volgarità inaudita che sfocerà in un vero pandemico sterminio? So cosa vuol dire ammalarsi… vedere i tuoi cari e amici preda di malattie invalidanti, dolorose, e capisci il valore della nostra salute, quanto difficile venirne fuori da un percorso di malessere, specie dopo i 50 anni. Spesso non sono sufficienti le cure, gli ospedali, le ultime tecnologie… anche se molto però è stato fatto nel progresso sanitario sia diagnostico che terapeutico. Ogni persona deve essere consapevole e responsabile della propria salute e benessere, deve averne per quanto possibile il controllo. La salute è un patrimonio, un diritto naturale che dobbiamo salvaguardare e proteggere. Il SSN (Servizio Sanitario Nazionale) ha questo scopo. “La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non consiste solo in un assenza di malattia o d’infermità. Il possesso del migliore stato di salute possibile costituisce un diritto fondamentale di ogni essere umano, senza distinzione di razza, di religione, di opinioni politiche, di condizione economica o sociale. I governi sono responsabili della salute dei loro popoli; essi possono fare fronte a questa responsabilità, unicamente prendendo le misure sanitarie e sociali adeguate”. (“Costituzione” dell’Organizzazione Mondiale Sanità, New York 22 luglio 1946 – ratificata dall’Italia l’11 aprile 1947).
L’alimentazione e l’ambiente (l’aria che respiriamo) costituiscono le fondamenta per nutrirsi correttamente e stare in salute. Cibo e aria sono il nostro carburante per vivere. La natura ci offre tutto quello di cui abbiamo bisogno. Nella Genesi, “Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo”.
Lev Tolstoj: “la prima virtù è la temperanza, il dominio di sé. la sobrietà nell’alimentazione e un relativo digiuno… La prima cosa di cui si priverà sarà l’alimentazione di origine animale. Finché esisteranno i macelli, esisteranno sempre dei campi di battaglia”. (Parma, 24/02/2018 aggiornato il 12/3/2018)
Luigi Boschi