Coronavirus, superate le mille vittime, 15.133 casi. A Milano chiude aeroporto di Linate. Quarantena equiparata a malattia, costi a carico dello Stato e non dei datori di lavoro
Primo giorno di serrata generale: strade deserte e negozi chiusi, ad eccezioni di alimentari, supermercati e farmacie. Anche gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino verso la chiusura. Positivo al test un secondo deputato, il questore della Camera di Fratelli d’Italia Cirielli – CRONACA ORA PER ORA
La serrata generale di uffici e negozi in tutto il Paese non risparmia neanche gli aeroporti: a Milano chiude lo scalo di Linate, a Roma da venerdì 14 non decolleranno più voli di linea da Ciampino. Da martedì 17 marzo anche a Fiumicino verrà temporaneamente chiuso il Terminal 1. Il Ministero dei Trasporti sta pensando a un decreto ad hoc che riguarderebbe anche altri aeroporti in tutto il territorio nazionale. Oggi in tutt’Italia strade deserte e saracinesche abbassate: non si esce se non per motivi urgenti. Restano aperti i servizi essenziali, le farmacie, i supermercati e i negozi di generali alimentari. Ma i risultati della nuova stretta si vedranno solo nelle prossime settimane: oggi i nuovi numeri diffusi dalla Protezione Civile parlano di oltre mille morti e 15mila contagiati, 2.249 in più rispetto a ieri. E il governatore Fontana avverte: “Se i contagi continuano così, in Lombardia non saremo più in grado di dare risposte”.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in una nota, ha lanciato un monito all’Europa: “L’Italia sta attraversando una condizione difficile e la sua esperienza sarà probabilmente utile per tutti i Paesi dell’Unione Europea. Si attende quindi, a buon diritto, quanto meno nel comune interesse, iniziative di solidarietà e non mosse che possono ostacolarne l’azione”. Oggi le città apparivano completamente svuotate: rimangono però aperte le fabbriche, dove montano le proteste degli operai che lamentano la mancanza di sicurezza. In serata una nota del Viminale ha precisato alcuni dettagli: è permesso uscire per portar fuori il cane, ad esempio, o per fare sport all’aria aperta, ma solo se si rispettano le distanze di sicurezza. Per le strade scattano i controlli: oltre duemila persone sono state denunciate per aver violato le regole. Di queste, 35 avevano dichiarato il falso nelle autocertificazioni per giustificare gli spostamenti. Da oggi anche i militari potranno svolgere i controlli e fermare le persone in strada.
Verso la chiusura degli aeroporti – In un comunicato la Sea, società che gestisce l’aeroporto, ha spiegato che, dopo la chiusura dello scalo milanese di Linate, saranno garantiti i soli voli di emergenza sanitaria e quelli necessari al trasporto organi. Almeno in un primo momento il traffico passeggeri sarà dirottato sul terminal 2 di Milano Malpensa. La nota spiega che è stata adottata una significativa riduzione del personale impiegato, in modo da limitare al massimo il numero di contatti, e quindi il rischio contagi. Le ragioni che hanno portato a questa scelta, spiegano, sono diverse: “Linate dispone di un’unica pista di volo di lunghezza insufficiente a garantire l’operatività di aeromobili wide-body, tipicamente utilizzati per le rotte di lungo raggio e l’attuale regolamentazione di accesso allo scalo esclude la possibilità di servire destinazioni extra-Ue e di operare con aeromobili a doppio corridoi”. A Roma da venerdì 14 non decolleranno più voli di linea da Ciampino. Da martedì 17 marzo anche a Fiumicino verrà temporaneamente chiuso il Terminal 1. L’aeroporto di Bergamo Orio al Serio, invece, resterà aperto.
Superati quota mille morti: i numeri – In attesa di vedere i risultati della nuova stretta prevista dal decreto, al momento il virus non si ferma. Nelle ultime 24 ore – come ha spiegato il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli – si sono registrate 2.249 nuovi contagiati, che portano il numero totale dei casi a 15.133. Superata quota mille vittime: le persone decedute che avevano contratto il Covid-19 sono 1.016, 189 hanno perso la vita nelle ultime 24 ore. Il tasso di mortalità quindi è del 6,7%. Paolo D’Ancona, dell’Istituto Superiore di Sanità, ha precisato si stanno studiando le cartelle cliniche per capire meglio perché la mortalità appaia più alta in Italia rispetto ad altri Paesi. In ospedale si trovano 6.655 persone, delle quali 1.153 in terapia intensiva. Sono 1.258 le persone guarite. Nella regione più colpita, la Lombardia, i positivi sono 8725, 1445 più di ieri, e i decessi sono in totale 744, 127 solo nelle ultime 24 ore. “I numeri sono crescenti: l’efficacia di queste misure, dal provvedimento di domenica sera in poi, si vedranno tra qualche giorno”, ha detto l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, spiegando che in Lombardia “ci sono attualmente 4.247 ricoverati, 395 in più di ieri, con una crescita leggermente inferiore rispetto a ieri. Ce ne sono 45 in più in terapia intensiva. Dobbiamo avere la possibilità di dimissioni o di ricoverare altrove, altrimenti non reggiamo. Però abbiamo la notizia positiva di 1.085 dimessi, mentre ad oggi abbiamo 1067 posti in terapia intensiva, 120 posti più di ieri: è stato fatto un lavoro incredibile”. 12 MARZO 2020
Fonte Link: ilfattoquotidiano.it