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Putin aveva stoppato il gas all’Italia, anche Eni apre il contenzioso con Gazprom. Così Mosca rischia di pagare risarcimenti per più di dieci miliardi di euro

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JACOPO IACOBONI
La strategia del Cremlino, congelare l’Europa, si è mostrata un boomerang. I tedeschi di Uniper, i polacchi (ultimi in ordine di tempo) di Europol gaz, i francesi di Engie. E il cane a sei zampe, che importava una quantità di metri cubi assai simile ai tedeschi, che hanno chiesto 12,5 miliardi di risarcimento

Klaus-Dieter Maubach, ceo di Uniper, spiegò che «in questo procedimento chiediamo il recupero dei nostri ingenti danni finanziari, volumi di gas che erano stati concordati contrattualmente con Gazprom ma non sono stati consegnati e per i quali abbiamo dovuto procurarci dei sostituti a prezzi di mercato estremamente elevati e dobbiamo ancora farlo. Abbiamo sostenuto questi costi, ma non sono costi per nostra responsabilità. Stiamo portando avanti questi procedimenti legali con il dovuto vigore».

Eni aveva una diversificazione maggiore in corso da più tempo, ma anche i suoi acquisti di gas viaggiavano intorno a una cifra simile a quella tedesca. Nel 2022 Eni aveva comprato 17 miliardi di metri cubi da Mosca, di cui 11 miliardi di metri cubi dovevano arrivare in Italia, e 6 miliardi di metri cubi in Turchia, anche a sostenere l’operazione del gasdotto Bluestream (una quantità già di molto inferiore al 2021, quando gli acquisti di Eni dalla Russia erano stati per 29 miliardi di metri cubi, ossia il 40 per cento delle importazioni totali). Dunque la cifra che spetterebbe, nel contenzioso arbitrale, a Eni (in caso di vittoria), è analoga a quella dei tedeschi, anche se l’azienda italiana non ha voluto fornire numeri e è molto riservata su questa materia. Eni aveva già specificato l’anno scorso che l’apertura del doppio conto presso Gazprombank (in rubli e in euro) non significava rinunciare all’applicazione corretta dei contratti.

Adesso, a La Stampa, Eni risponde che la cosa è stata trattata in trasparenza durante l’assemblea degli azionisti del 10 maggio scorso: alla domanda se i contratti a lungo termine con la Russia per l’importazione del gas sono ancora in essere o sono stati, in parte, sospesi, l’azienda ha risposto che «i contratti con Gazprom export sono ancora in vigore, anche se a partire dal giugno 2022 Gazprom export ha iniziato ad applicare riduzioni di consegna. Le riduzioni applicate da Gazprom export sono oggetto di contenzioso arbitrale coperto da riservatezza, quindi non possiamo fornire ulteriori informazioni». Il contenzioso, che secondo le nostre fonti è appena cominciato, potrebbe implicare – dice una fonte russa informata sui malumori dentro Gazprom export – «più di dieci miliardi di risarcimenti dalla Russia a Eni». La cifra esatta è difficile da quantificare, ma anche gli acquisti di Eni viaggiavano intorno a un valore poco inferiore ai 20 miliardi di euro.

L’azienda al cui timone è stato appena riconfermato Claudio Descalzi fa dunque parte a pieno titolo di una serie di iniziative legali da diversi paesi dell’Unione europea contro Mosca. La polacca Europol Gaz ha aperto la sua procedura di arbitrato proprio questa settimana: la società di Varsavia gestiva la sezione polacca del gasdotto Yamal-Europe, che pompava il gas dalla Siberia occidentale a una serie di clienti (privati e grandi aziende) in Germania. Chiede 6 miliardi di zloty, cioè 1,45 miliardi di dollari (pagamenti arretrati per il trasporto di gas per 850 milioni di zloty) e altri 5 miliardi di zloty per «mancati profitti». In tutto, i polacchi ritengono di avere ottime ragioni per vedersi risarciti dall’azienda di Alexei Miller, una cifra che si aggira intorno ai 3 miliardi di dollari. Engie, l’azienda francese, chiede 1,3 miliardi di dollari a Gazprom (importava 2 miliardi di metri cubi all’anno).

L’anno scorso, Mosca ha visto dimezzarsi le entrate, finanziarie e fiscali, derivanti dal gas: le esportazione erano 100 miliardi di metri cubi, e sono scese a circa 50. La Cina attualmente copre per 22 miliardi di metri cubi. Ma non sembra intenzionata a fare beneficenza sui prezzi da pagare a Vladimir Vladimirovich. 21 Maggio 2023

Fonte Link: lastampa.it

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