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BANCA MONTE PARMA: 60 milioni di euro la perdita di bilancio 2010

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Oggi 28/04/2011 alle 16,30 si terrà l’Assemblea dei soci di Banca Monte Parma.
Ieri, alle 16 la riunione del Consiglio di Amministrazione ha rilevato una perdita di 60 milioni di euro nel bilancio 2010. Dato che sommato alla perdita di 15 milioni di euro del 2009 sale a 75 milioni: la metà del capitale sociale. Banca Intesa, nuovo azionista di riferimento di Banca Monte, che dovrebbe entrare, come accordi sottoscritti, con circa 150 milioni di euro per il 51% nell’Istituto Parmense (o 230 milioni nel caso di acquisto del 79% con le quote dei soci del patto sindacale), vuole fare pulizia dei crediti inesigibili e delle sofferenze di Banca Monte Parma.  
Al default di importanti aziende (tra cui Burani, Medeghini) alle quali la Banca, negli esercizi precedenti, aveva concesso significativi finanziamenti, sono riconducibili le ingenti perdite attribuibili alla gestione di Alberto Guareschi (ex Presidente) e Roberto Menchetti (ex direttore generale). Verso entrambi pare che l’attuale Consiglio, presieduto da Carlo Salvatori, sia determinato ad avviare un’azione di responsabilità. L’ex Presidente e l’ex Direttore Generale risultano già colpiti dalle multe sancite ai vertici e agli organi di controllo della Banca (circa 300.000 euro) dagli ispettori di Palazzo Koch, di cui 60.000 a Guareschi e 50.000 a Menchetti. "Il cda non ha mostrato né adeguata capacità di governo né autonomia rispetto al presidente", il giudizio di Bankitalia nel verbale d’indagine.
Menchetti nel marzo 2010 con delibera del Consiglio era  stato sostituito da Gian Paolo Martini già ex direttore generale della Banca fino al 1999. (Parma, 28/04/2011) 

Luigi Boschi


Intesa Sanpaolo: firmato l’accordo per l’acquisizione del controllo di Banca Monte Parma

(bancamagazine.it) 27/10/2010 – Intesa Sanpaolo ha firmato oggi l’accordo con Fondazione Monte di Parma per l’acquisizione di una quota di maggioranza del capitale sociale di Banca Monte Parma.
L’accordo prevede che il Gruppo Intesa Sanpaolo acquisisca da Fondazione Monte di Parma il 51% del capitale sociale di Banca Monte Parma al prezzo di 159 milioni di euro e sottoscriva per pari quota un aumento di capitale di Banca Monte Parma di 75 milioni di euro da attuarsi mediante emissione di azioni ordinarie al valore di patrimonio netto contabile per azione, riservato in sottoscrizione ai soci.
Inoltre, in base a tale accordo, nell’ipotesi in cui gli altri soci che hanno stipulato assieme a Fondazione Monte di Parma il patto parasociale esistente (i "Pattisti", detentori collettivamente del 28% del capitale sociale di Banca Monte Parma) esercitino il diritto loro spettante in forza del patto stesso, il Gruppo Intesa Sanpaolo è disponibile ad acquistare le azioni dei Pattisti alle condizioni previste dal patto – con un investimento complessivo massimo, per l’acquisizione del 79% del capitale sociale di Banca Monte Parma, pari a circa 230 milioni di euro – e, nel caso, a sottoscrivere la corrispondente quota del predetto aumento di capitale. Il Gruppo Intesa Sanpaolo si rende disponibile a sottoscrivere eventuali porzioni dell’aumento di capitale rimaste inoptate.
Il perfezionamento dell’operazione è subordinato all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni.
Al 30 giugno 2010, Banca Monte Parma aveva una raccolta diretta pari a circa 2,3 miliardi di euro, una raccolta indiretta pari a circa 2,3 miliardi, impieghi a clientela pari a circa 2,7 miliardi e un patrimonio netto di 156 milioni di euro; nel primo semestre 2010, ha registrato un risultato netto negativo per 13 milioni di euro.
Banca Monte Parma ha una rete di 67 filiali nelle province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia, dove la quota di mercato del Gruppo Intesa Sanpaolo relativa agli sportelli salirebbe – a seguito del perfezionamento dell’operazione – rispettivamente dal 6% al 19,6%, dal 5,8% al 9,4% e dal 4,8% al 6,9%.
Il perfezionamento dell’operazione si tradurrebbe in un impatto massimo di circa 7 centesimi di punto per il coefficiente patrimoniale Core Tier 1 del Gruppo.

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